Abstract: Il disturbo del comportamento alimentare è una difesa rispetto alla paura di essere invase da un "oggetto" - generalmente la madre - che è necessario al tempo stesso preservare e tenere a distanza. A causa di tale funzione difensiva del sintomo, è necessaria grande cautela nel trattamento, che dovrà dapprima rispondere in termini comportamentali al linguaggio comportamentale delle pazienti, gettando però al tempo stesso le basi per un lavoro successivo di rielaborazione psichica. Anche ...; [Read more...]
Il disturbo del comportamento alimentare è una difesa rispetto alla paura di essere invase da un "oggetto" - generalmente la madre - che è necessario al tempo stesso preservare e tenere a distanza. A causa di tale funzione difensiva del sintomo, è necessaria grande cautela nel trattamento, che dovrà dapprima rispondere in termini comportamentali al linguaggio comportamentale delle pazienti, gettando però al tempo stesso le basi per un lavoro successivo di rielaborazione psichica. Anche perché gli studi anamnestici condotti mostrano chiaramente come, risolto il sintomo, più del 50% delle pazienti sviluppi un disturbo depressivo, fobico o ipocondriaco.
Abstract: L'adolescenza rappresenta quella fase della vita che è caratterizzata dal distacco relazionale del ragazzo/ragazza dai genitori; è una fase molto importante in cui i ragazzi mettono alla prova le proprie risorse, cioè tutto quello che hanno imparato dalle varie esperienze familiari subite nell'età infantile. E' l'età che vede nell'adolescente vacillare la sua immagine, il suo senso di sicurezza e la fiducia verso se stesso e anche verso gli altri. Ed ecco che cominciano a comparire str ...; [Read more...]
L'adolescenza rappresenta quella fase della vita che è caratterizzata dal distacco relazionale del ragazzo/ragazza dai genitori; è una fase molto importante in cui i ragazzi mettono alla prova le proprie risorse, cioè tutto quello che hanno imparato dalle varie esperienze familiari subite nell'età infantile. E' l'età che vede nell'adolescente vacillare la sua immagine, il suo senso di sicurezza e la fiducia verso se stesso e anche verso gli altri. Ed ecco che cominciano a comparire strani comportamenti da parte sua che possono essere allarmanti: chiusura in se stesso, disprezzo di se, mancanza di autostima, allontanamento dalle relazioni e legami, fino a forme di vero e proprio autolesionismo (anoressia, bulimia, ecc.). I fattori che determinano questo tipo di comportamenti insoliti sono i più svariati e di non facile individuazione; uno può essere il profitto scolastico, quando c'è un improvviso crollo del rendimento; un'altro è sicuramente la stessa pubertà, la quale rimette in discussione i rapporti con le persone che fungono da riferimento e supporto (genitori, altri familiari, insegnanti ed amici d'infanzia). Il motivo per cui questi adolescenti si procurano volutamente del male è un modo per essi per sentirsi padroni della propria vita e la convinzione che è meglio farsi del male da soli piuttosto che temere l'aggressione da parte degli altri; ciò perchè l'autolesionismo lenisce la sofferenza ed è quindi un momentaneo conforto. In questi casi è ovvio che spetta agli adulti essere loro vicini, non lasciarli soli con questi comportamenti distruttivi, cercando di capirne le ragioni e prendere gli opportuni provvedimenti per far ritrovare loro la fiducia in se stessi e negli altri e la riduzione delle tensioni.