Abstract: Comportamenti ripetitivi e stereotipati sono caratteristiche determinanti per la diagnosi di Disturbo dello spettro autistico secondo il manuale diagnostico e statistico DSM-5. Nonostante il forte ruolo diagnostico di questi elementi non tutto è ancora completamente chiarito. La versione italiana della Repetitive Behavior Scale-Revised (RBS-R) è stata applicata ad un relativamente ampio campione di bambini in età prescolare con autismo. Si è cercato di cogliere il rapporto Il rapporto ...; [Read more...]
Comportamenti ripetitivi e stereotipati sono caratteristiche determinanti per la diagnosi di Disturbo dello spettro autistico secondo il manuale diagnostico e statistico DSM-5. Nonostante il forte ruolo diagnostico di questi elementi non tutto è ancora completamente chiarito. La versione italiana della Repetitive Behavior Scale-Revised (RBS-R) è stata applicata ad un relativamente ampio campione di bambini in età prescolare con autismo. Si è cercato di cogliere il rapporto Il rapporto tra RRB e sesso, età, IQ non verbale, gravità dell'autismo e accuratezza diagnostica. Stereotipia e comportamenti rituali sono risultati più comuni nei bambini in età prescolare con autismo senza alcuna differenza tra maschi e femmine. Non sono state rilevate correlazioni significative tra RRB ed età cronologica o QI non verbale. Mentre la valutazione generale ha dato punteggi significativi, quella che ha considerato le sottoscale non ha evidenziato significatività di rilievo. Questo studio indica che è possibile migliorare le procedure diagnostiche e terapeutiche all'interno dello spettro autistico.
Abstract: Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è un disturbo del neurosviluppo che interessa circa 78 milioni di persone nel mondo e la sua prevalenza con il grado di impatto sugli individui e sulle famiglie lo collocano tra i disturbi di importanza globale, si tratta di una condizione che si manifesta durante i primi anni di vita, la quale coinvolge il comportamento e la capacità di comunicazione e socializzazione del soggetto e che può riguardare altre compromissioni sempre a livello del ...; [Read more...]
Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è un disturbo del neurosviluppo che interessa circa 78 milioni di persone nel mondo e la sua prevalenza con il grado di impatto sugli individui e sulle famiglie lo collocano tra i disturbi di importanza globale, si tratta di una condizione che si manifesta durante i primi anni di vita, la quale coinvolge il comportamento e la capacità di comunicazione e socializzazione del soggetto e che può riguardare altre compromissioni sempre a livello del neurosviluppo. In questi casi è fondamentale attuare interventi precoci, dopo aver capito come si sviluppa questa malattia dalla nascita; infatti, è noto che un intervento precoce e personalizzato limita i sintomi del disturbo e migliora la qualità della vita dei soggetti coinvolti (ed anche delle loro famiglie). In questo articolo, le diverse autrici illustrano le attività istituzionali, condotte dall'Istituto Superiore della Sanità in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome e indicando i punti di forza e le criticità in una visione prospettica delle iniziative volte a migliorare la qualità della vita delle persone con ASD e delle loro famiglie durante tutto l'arco della vita.
Abstract: La cinematica gioca un ruolo chiave nella previsione delle azioni, nell'imitazione e nel coordinamento delle azioni congiunte. Nonostante le persone con disturbo dello spettro autistico mostrino l'incapacità di utilizzare segnali cinematici durante l'osservazione e l'imitazione, vi è una scarsità di studi che esplorano il ruolo di questa disfunzione durante azioni congiunte. Gli autori hanno inteso valutare la coordinazione motoria interpersonale di questi bambini e di bambini con svil ...; [Read more...]
La cinematica gioca un ruolo chiave nella previsione delle azioni, nell'imitazione e nel coordinamento delle azioni congiunte. Nonostante le persone con disturbo dello spettro autistico mostrino l'incapacità di utilizzare segnali cinematici durante l'osservazione e l'imitazione, vi è una scarsità di studi che esplorano il ruolo di questa disfunzione durante azioni congiunte. Gli autori hanno inteso valutare la coordinazione motoria interpersonale di questi bambini e di bambini con sviluppo tipico durante un compito di azione congiunta. Ventidue partecipanti hanno eseguito due compiti cooperativi. Nel primo, ai bambini veniva fornita un'informazione a priori sul punto finale del movimento. Nel secondo, il punto finale era sconosciuto e i bambini dovevano utilizzare i segnali cinematici per raggiungere l'obiettivo condiviso. Non abbiamo riscontrato differenze tra i gruppi nella prima attività, anche se i bambini con autismo mostravano una maggiore variabilità del tempo di reazione. Nel secondo compito, mostravano movimenti meno accurati e più lenti dei bambini del gruppo di controllo. Inoltre, le loro caratteristiche di movimento non differivano tra i due compiti, mentre i bambini con sviluppo tipico mostravano una ridotta variabilità del tempo di reazione e del numero di errori nel secondo compito. I bambini con autismo sono stati svantaggiati nella coordinazione delle azioni congiunte quando hanno dovuto fare affidamento solo sulle informazioni cinematiche. Non erano in grado di prestare più attenzione ai segnali cinematici in assenza di un obiettivo visivo.