Abstract: L'articolo riguarda un interessante studio pilota per l'applicazione dell'approccio Embodied Cognition (Gomez Paloma, 2013) in didattica, che valorizza la continuità ravvisabile tra cervello-mente-corpo-mondo. Tali dimensioni co-emergono nell'azione che si ritiene possa dare luogo a una modalità conoscitiva più stabile e strutturata rispetto a un approccio che consideri esclusivamente il ruolo computazionale e intellettivo della mente che conosce. Può il corpo in azione offrirsi come s ...; [Read more...]
L'articolo riguarda un interessante studio pilota per l'applicazione dell'approccio Embodied Cognition (Gomez Paloma, 2013) in didattica, che valorizza la continuità ravvisabile tra cervello-mente-corpo-mondo. Tali dimensioni co-emergono nell'azione che si ritiene possa dare luogo a una modalità conoscitiva più stabile e strutturata rispetto a un approccio che consideri esclusivamente il ruolo computazionale e intellettivo della mente che conosce. Può il corpo in azione offrirsi come strumento di mediazione dell'apprendimento e ridurre di conseguenza il solco esistente tra l'astrazione e il dato sensibile (Gomez Paloma e Damiani, 2015)? L'idea di fondo è che ogni opera didattica si connetta attraverso l'esperienza (Gennari, 2002) e che nel corpo che agisce si possa rinvenire un potente mezzo di facilitazione per lo sviluppo di abilità che sottendono determinati apprendimenti. Nello specifico, la ricerca condotta ha permesso di valutare in che misura l'esperienza corporea sostenga l'apprendimento della letto-scrittura e favorisca, mediante un alfabeto eseguito con il corpo, il consolidamento della coordinazione oculo-manuale, dell'organizzazione spazio-temporale, del controllo motorio nell'esecuzione del tratto, della memorizzazione, rievocazione e riproduzione delle lettere. Essa inoltre fornisce dati favorevoli circa la possibilità di utilizzare la didattica corporea come pratica efficace, in termini di inclusività, e responsiva dei bisogni educativi speciali (Ianes e Cramerotti, 2013).
Abstract: Il presente studio, a carattere teorico-argomentativo, riflette sulla giustificazione scientifica che sottende la valenza formativo-inclusiva della corporeità. A fronte di un'evoluzione normativa, la scuola oggi necessita sempre più di intervenire ed operare, nell'ambito della didattica per competenze, sulle problematiche emergenti scaturite dal crescente fenomeno dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Il lavoro, centrando l'attenzione sulla corporeità quale dispositivo cognitivo, apre ...; [Read more...]
Il presente studio, a carattere teorico-argomentativo, riflette sulla giustificazione scientifica che sottende la valenza formativo-inclusiva della corporeità. A fronte di un'evoluzione normativa, la scuola oggi necessita sempre più di intervenire ed operare, nell'ambito della didattica per competenze, sulle problematiche emergenti scaturite dal crescente fenomeno dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Il lavoro, centrando l'attenzione sulla corporeità quale dispositivo cognitivo, apre una riflessione anche sulla ridotta consapevolezza da parte dei docenti dell'opportunità di problematiizzare e rendere operative le condotte inclusive con l'ausilio metodologico e strategico della corporeità secondo il paradigma scientifico dell'Embodied Cognitive Science (Lakoff e Johnson, 1999).
Abstract: Nell'anno 2014/2015, l'Istituto Comprensivo di San Valentino Torio della provincia di Salerno ha avviato, con la supervisione dell'Università di Salerno, il progetto denominato "Osservatorio Letto-scrittura-Strumenti per l'identificazione, il trattamento didattico e il monitoraggio delle difficoltà nella letto-scrittura". Il presente lavoro descrive lo studio pilota realizzato dal gruppo di progetto per accertare l'efficacia del Developmental Test of Visual-Motor Integration (VMI) di B ...; [Read more...]
Nell'anno 2014/2015, l'Istituto Comprensivo di San Valentino Torio della provincia di Salerno ha avviato, con la supervisione dell'Università di Salerno, il progetto denominato "Osservatorio Letto-scrittura-Strumenti per l'identificazione, il trattamento didattico e il monitoraggio delle difficoltà nella letto-scrittura". Il presente lavoro descrive lo studio pilota realizzato dal gruppo di progetto per accertare l'efficacia del Developmental Test of Visual-Motor Integration (VMI) di Beery-Buktenica come strumento di identificazione delle difficoltà nella letto-scrittura legate all'aspetto visuo-spaziale. Lo studio pilota, orientato a verificare la fattibilità del progetto su più larga scala, è stato condotto su una classe prima della scuola secondaria di primo grado, composta da 24 alunni (12 maschi e 12 femmine). Agli alunni sono stati somministrati il VMI ele Prove di Lettura MT-2, che rappresentano lo strumento più diffuso per valutare la competenza di lettura in lingua italiana.L'analisi condotta evidenzia come, in relazione al campione esaminato, sussista una relazione forte fra i due parametri che determina il grado di sviluppo della competenza di lettura (rapidità e accuratezza) e la capacità di integrazione visuo-motoria misurata dal test VMI. I risultati, vista l'esiguità del campione, non sono certo generalizzabili; tuttavia, limitatamente allo scopo dello studio pilota, sono stati considerati incoraggianti dal gruppo di progetto, che ha deciso di estendere lo screening a tutta la popolazione scolastica dell'istituto.
Abstract: L'articolo indaga sul valore educativo e sulla figura dell’insegnante di sostegno cercando di chiarire alcuni aspetti dell'integrazione scolastica e dell'educazione inclusiva. Partendo dal ruolo centrale dell'insegnante di sostegno viene analizzata la sua dimensione educativa del compito, le diverse competenze che gli vengono richieste, gli aspetti legati all'azione didattica su cui gli insegnanti possono intervenire per incrementare i livelli di integrazione e di inclusione in classe, ...; [Read more...]
L'articolo indaga sul valore educativo e sulla figura dell’insegnante di sostegno cercando di chiarire alcuni aspetti dell'integrazione scolastica e dell'educazione inclusiva. Partendo dal ruolo centrale dell'insegnante di sostegno viene analizzata la sua dimensione educativa del compito, le diverse competenze che gli vengono richieste, gli aspetti legati all'azione didattica su cui gli insegnanti possono intervenire per incrementare i livelli di integrazione e di inclusione in classe, le possibili buone prassi da poter praticare in classe per poter meglio valorizzare le differenze individuali e favorire il massimo successo formativo possibile per gli alunni con bisogni educativi speciali. Infine, viene auspicato l’utilizzo delle esperienze di apprendimento cooperativo, rispetto all'apprendimento di tipo competitivo e individualista, in quanto favoriscono una maggiore interazione tra allievi disabili e normodotati, una maggiore empatia tra essi, senza dimenticare che l'educazione inclusiva viene favorita in ambienti scolastici in cui l’insegnamento è attivo e in cui le difficoltà e i problemi che insorgono vengono analizzati per produrre miglioramenti.