Abstract: Le cadute sono causa frequente di complicazioni per la salute e per la qualità della vita delle persone e negli anziani con deficit intellettivo la probabilità di incorrere in questi problemi sono notevolmente più elevate. Diventa pertanto indispensabile individuare le cause più frequenti e attivare le strategie di prevenzione. Gli autori presentano l'esito di una indagine condotta su 82 anziani di questo gruppo specifico ospitati in tre strutture olandesi. Per un anno sono state regis ...; [Read more...]
Le cadute sono causa frequente di complicazioni per la salute e per la qualità della vita delle persone e negli anziani con deficit intellettivo la probabilità di incorrere in questi problemi sono notevolmente più elevate. Diventa pertanto indispensabile individuare le cause più frequenti e attivare le strategie di prevenzione. Gli autori presentano l'esito di una indagine condotta su 82 anziani di questo gruppo specifico ospitati in tre strutture olandesi. Per un anno sono state registrate le cadute per rilevare frequenze, conseguenze e variabili correlate. Sono stati intervistati gli operatori con un questionario dopo ogni episodio di caduta. I dati hanno permesso di stabilire che la media è di una caduta annuale a persona senza particolari incidenze per genere o età. La maggioranza delle cadute è avvenuta durante la deambulazione in ambienti esterni alle strutture o in famiglia. In particolare, l'11,5% delle cadute ha causato conseguenze gravi e fratture. Non sono emerse particolari discordanze da quanto interessa gli anziani in generale, solo la frequenza è maggiore e questo implica in prima istanza l'individuazione di strumenti di prevenzione.
Abstract: Lo scopo di questo studio era di rivedere la letteratura attuale sulla prevenzione delle cadute nelle persone con disabilità visive e di stimare l'applicabilità dei metodi di prevenzione delle cadute per quelle persone che associano disabilità visive a disabilità intellettive. Una revisione è stata eseguita secondo il modello Arksey e O'Malley. Studi pertinenti sono stati raccolti da PubMed, Web of Science e Cochrane Register of Controlled Trials (CENTRAL). Sono stati raccolti tutti i ...; [Read more...]
Lo scopo di questo studio era di rivedere la letteratura attuale sulla prevenzione delle cadute nelle persone con disabilità visive e di stimare l'applicabilità dei metodi di prevenzione delle cadute per quelle persone che associano disabilità visive a disabilità intellettive. Una revisione è stata eseguita secondo il modello Arksey e O'Malley. Studi pertinenti sono stati raccolti da PubMed, Web of Science e Cochrane Register of Controlled Trials (CENTRAL). Sono stati raccolti tutti i record relativi al periodo compreso tra gennaio 1980 e novembre 2017. Gli studi sono stati inclusi se i partecipanti presentavano una disabilità visiva in base a valutazioni oftalmiche oggettive, se l'articolo descriveva interventi per ridurre le cadute o i fattori di rischio per le cadute e se lo studio è stato scritto in inglese e pubblicato in una rivista peer-reviewed. La qualità metodologica degli studi è stata determinata dal consenso degli autori su scala PEDro. Quindici articoli sono stati inclusi in questa ricerca. Tre articoli si sono concentrati sui programmi di screening e di intervento, cinque articoli riguardavano l'efficacia degli adeguamenti ambientali e sette articoli riguardavano programmi di formazione per il miglioramento fisico. Gli adeguamenti ambientali sono emersi come le migliori prove per la prevenzione delle cadute per le persone con disabilità visiva. I programmi di allenamento fisico hanno migliorato l'equilibrio nei soggetti con disabilità visiva ma non hanno potuto ridurre il numero di cadute. Gli adattamenti ambientali possono anche essere efficaci per le persone con disabilità visiva e disabilità intellettiva. Inoltre, sono raccomandati programmi di screening e intervento multifattoriale come nuova direzione di ricerca con importanti implicazioni cliniche.
Abstract: Muoversi ed essere fisicamente attivi può spesso essere difficile per le persone con disabilità visive. La combinazione di disabilità visiva e intellettiva può rendere ancora più difficile l'attività fisica. Lo scopo del presente studio era esaminare se un dispositivo tecnologico per la promozione dell'attività fisica sarebbe stato associato a più movimento e se il suo utilizzo sarebbe stato percepito come piacevole per le persone con disabilità visive e intellettive. Per questo studio ...; [Read more...]
Muoversi ed essere fisicamente attivi può spesso essere difficile per le persone con disabilità visive. La combinazione di disabilità visiva e intellettiva può rendere ancora più difficile l'attività fisica. Lo scopo del presente studio era esaminare se un dispositivo tecnologico per la promozione dell'attività fisica sarebbe stato associato a più movimento e se il suo utilizzo sarebbe stato percepito come piacevole per le persone con disabilità visive e intellettive. Per questo studio è stato utilizzato un disegno di base multiplo randomizzato. I partecipanti erano nove adulti con disabilità visiva e un QI compreso tra 20 e 50. Quando i partecipanti hanno interagito con la barriera fotoelettrica, il movimento è stato misurato con accelerometri triassiali incorporati nel braccialetto Empatica E4. Osservatori indipendenti hanno valutato l'attività, la vigilanza e il benessere dalle registrazioni video utilizzando i seguenti elenchi di osservazione: Happiness Feature Score (HFS) e Arousal and Valence Scale (AVS). L'attività fisica misurata con l'accelerometro e l'eccitazione positiva misurata con l'AVS sono aumentate significativamente tra i partecipanti quando erano impegnati con la barriera fotoelettrica rispetto alle attività abituali. Il benessere misurato con l'HFS non ha mostrato una differenza significativa tra le fasi di base e di intervento. L'impegno con la barriera fotoelettrica ha aumentato l'attività fisica e l'eccitazione positiva nelle persone con disabilità visive e intellettive, ma sono necessarie ulteriori ricerche per capire come la barriera fotoelettrica potrebbe influenzare la felicità e il benessere.
Abstract: Le persone anziane con deficit intellettivo vanno maggiormente soggette al rischio di cadute e a problemi di salute collegati a queste. Malgrado le numerose ricerche condotte sui fattori di rischio nella popolazione anziana, disponiamo di pochi dati su quanti hanno anche deficit cognitivi. Gli autori presentano l'esito di un primo studio che ha preso in considerazione i fattori di rischio per questa popolazione. Sono stati valutati 78 anziani deambulanti con uno studio longitudinale du ...; [Read more...]
Le persone anziane con deficit intellettivo vanno maggiormente soggette al rischio di cadute e a problemi di salute collegati a queste. Malgrado le numerose ricerche condotte sui fattori di rischio nella popolazione anziana, disponiamo di pochi dati su quanti hanno anche deficit cognitivi. Gli autori presentano l'esito di un primo studio che ha preso in considerazione i fattori di rischio per questa popolazione. Sono stati valutati 78 anziani deambulanti con uno studio longitudinale durato un anno. I maggiori fattori di rischio emersi sono stati il grado di deficit intellettivo, le abilità visive, l'attività fisica, la capacità attentiva e l'iperattività. Gli autori avvertono la necessità di proseguire la ricerca con indagini multifattoriali.