Abstract: Ogni qual volta un professionista crea o modifica un ausilio per favorire la comunicazione aumentativa alternativa per un singolo caso affronta una serie decisioni su quali concetti includere nella singola parola e su come proporli. Sappiamo poco su quali fattori concorrano nell'assumere queste decisioni e su come incidano nell'esito. Gli autori hano condotto una indagine in tal senso sulle decisioni prese da logopedisti per il trattamento di bambini al di sotto dei dieci anni. Sono st ...; [Read more...]
Ogni qual volta un professionista crea o modifica un ausilio per favorire la comunicazione aumentativa alternativa per un singolo caso affronta una serie decisioni su quali concetti includere nella singola parola e su come proporli. Sappiamo poco su quali fattori concorrano nell'assumere queste decisioni e su come incidano nell'esito. Gli autori hano condotto una indagine in tal senso sulle decisioni prese da logopedisti per il trattamento di bambini al di sotto dei dieci anni. Sono stati individuati 112 studi dai quali si è cercato di individuare i fattori correlati. I risultati ottenuti indicano che molto avviene in base a precedenti ricerche ritenute affidabili nel costrutto.
Abstract: Quando il linguaggio non si dimostra funzionale per esprimere alcune o tutte le necessità da parte di una persona, i sistemi utilizzati dalla comunicazione aumentativa alternativa possono essere di valido aiuto. Anche se i sistemi di CAA offrono alcuni vantaggi rispetto al linguaggio, richiedono comunque alcune abilità specifiche, soprattutto per la memoria di lavoro, comunemente definita come il sistema cognitivo attraverso il quale gli individui conservano e manipolano le informazio ...; [Read more...]
Quando il linguaggio non si dimostra funzionale per esprimere alcune o tutte le necessità da parte di una persona, i sistemi utilizzati dalla comunicazione aumentativa alternativa possono essere di valido aiuto. Anche se i sistemi di CAA offrono alcuni vantaggi rispetto al linguaggio, richiedono comunque alcune abilità specifiche, soprattutto per la memoria di lavoro, comunemente definita come il sistema cognitivo attraverso il quale gli individui conservano e manipolano le informazioni mentre compiono delle attività. Per esempio la presenza di un ausilio della AAC comporta: una serie di informazioni non tutte visibili contemporaneamente; molteplici richieste alla memoria di lavoro e il mantenere in mente i concetti da richiamare per tutto il tempo. Vale a dire: muoversi tra più segnali, ricordare il modo di muoversi più appropriato o efficiente, localizzare i simboli di riferimento del concetto una volta raggiunto il segnale e non tener conto dei distrattori potenzialmente interessanti durante tutto il processo. Ciascuna di queste parti del compito comporta una o più operazioni di memoria di lavoro identificate e ampiamente studiate dalle scienze cognitive. Non riconoscere o non capire come la memoria di lavoro interagisce con l'uso dell'AAC può causare ostacoli non voluti agli interventi di CAA efficaci. L'articolo propone informazioni aggiornate sulle operazioni di memoria di lavoro e mette in evidenza alcune delle problematiche più rilevanti che ancora necessitano di studi ulteriori.