Abstract: Nella letteratura scientifica si riscontrano evidenze di una relazione tra attività motoria, sviluppo delle Funzioni Attentive Esecutive (FAE) e apprendimenti. E' documentato anche che lo sviluppo delle FAE risulta particolarmente intenso nel periodo che coincide con l'età scolare. Date queste premesse, è plausibile pensare che l'attività di scuola calcio, prestando un'attenzione particolare alla sollecitazione di tali funzioni, possa contribuire allo sviluppo di queste ultime e a migl ...; [Read more...]
Nella letteratura scientifica si riscontrano evidenze di una relazione tra attività motoria, sviluppo delle Funzioni Attentive Esecutive (FAE) e apprendimenti. E' documentato anche che lo sviluppo delle FAE risulta particolarmente intenso nel periodo che coincide con l'età scolare. Date queste premesse, è plausibile pensare che l'attività di scuola calcio, prestando un'attenzione particolare alla sollecitazione di tali funzioni, possa contribuire allo sviluppo di queste ultime e a migliorare gli apprendimenti scolastici. Dal presente studio pilota, svolto su un piccolo campione di 12 soggetti del gruppo sperimentale e 13 del gruppo di controllo (età media 7 anni e 4 mesi), emerge che, dopo un periodo di lavoro specifico mirato, si registrano un incremento nella capacità di shifting e di attenzione sostenuta uditiva e una maggiore efficacia nel calcolo mentale.
Abstract: Viene presentato il caso di un bambino con deficit di attenzione che, sottoposto a trattamenti cognitivi, evidenzia, dopo circa un anno, miglioramenti significativi nell'autonomia, in alcune abilità cognitive, nel comportamento adattivo e più specificamente nel comportamento osservato e misurato con test neuropsicologici (PASAT). La novità dell'approccio proposto sta nell'introduzione, per la diagnosi e i trattamenti, di attività attentive inedite per l'età evolutiva, integrate da stru ...; [Read more...]
Viene presentato il caso di un bambino con deficit di attenzione che, sottoposto a trattamenti cognitivi, evidenzia, dopo circa un anno, miglioramenti significativi nell'autonomia, in alcune abilità cognitive, nel comportamento adattivo e più specificamente nel comportamento osservato e misurato con test neuropsicologici (PASAT). La novità dell'approccio proposto sta nell'introduzione, per la diagnosi e i trattamenti, di attività attentive inedite per l'età evolutiva, integrate da strumenti classici di provata utilità (Tabella tabelline, esercizi per la limitazone della perseverazione: switch categoriali e motori; attività di timing clock tempo e orologio).
Abstract: La letteratura sui pazienti con deficit di attenzione riporta discrepanze sul sul tempo di reazione a frequenze molto basse. I dati sono stati spiegati come intrusione nella rete in modalità predefinita di attività orientate agli obiettivi. Il presente studio indaga se un pattern di cadute ricorrenti nell'attenzione può essere rilevato nei pazienti con trauma cranico e se questa oscillazione può essere generalizzata al deficit di attenzione, indipendentemente dall'eziologia. Gruppi di ...; [Read more...]
La letteratura sui pazienti con deficit di attenzione riporta discrepanze sul sul tempo di reazione a frequenze molto basse. I dati sono stati spiegati come intrusione nella rete in modalità predefinita di attività orientate agli obiettivi. Il presente studio indaga se un pattern di cadute ricorrenti nell'attenzione può essere rilevato nei pazienti con trauma cranico e se questa oscillazione può essere generalizzata al deficit di attenzione, indipendentemente dall'eziologia. Gruppi di bambini con trauma cranico ed altri di controllo hanno eseguito quattro compiti sull'attenzione per indagare sui tempi di risposta theta / beta. VLFO significativi ad alta potenza sono stati registrati nelle prestazioni dei gruppi di pazienti ma non in quelli dei controlli, sia per RT che per theta / beta in tutte le attività. Questo studio preliminare suggerisce che il rapporto pheta / beta della linea centrale mediana potrebbe essere considerato un correlato neurofisiologico della variabilità del tempo di reazione e che l'attività generale orientata all'obiettivo può essere influenzata dal punto di vista eziologico da cadute ricorrenti nell'attenzione indipendentemente dalla specifica componente cognitiva coinvolta.