Abstract: Gli attuali modelli funzionali relativi alla disabilità non considerano in modo adeguato i cambiamenti avvenuti nelle ultime decadi sulla definizione delle funzioni umane e su come i costrutti delle funzioni possono applicarsi alla clinica, alla pratica professionale e alla valutazione. Gli autori si sono posti questo obiettivo per quanto riguarda la disabilità intellettiva e propongono un approccio funzionale che comprenda le dimenzioni funzionali umane e i sistemi intarattivi di esit ...; [Read more...]
Gli attuali modelli funzionali relativi alla disabilità non considerano in modo adeguato i cambiamenti avvenuti nelle ultime decadi sulla definizione delle funzioni umane e su come i costrutti delle funzioni possono applicarsi alla clinica, alla pratica professionale e alla valutazione. Gli autori si sono posti questo obiettivo per quanto riguarda la disabilità intellettiva e propongono un approccio funzionale che comprenda le dimenzioni funzionali umane e i sistemi intarattivi di esiti funzionali. In particolare si cerca di indicare come un approccio possa applicarsi alle funzioni cliniche nella valutazione della disabilità intellettiva al fine di creare un linguaggio comune in una visione olistica.
Abstract: Presentiamo il lavoro condotto per arrivare a derivare indicatori comportamentali che potrebbero essere utilizzati per determinare la presenza e la gravità dei deficit nel funzionamento intellettivo e nel comportamento adattivo ai fini della diagnosi di disturbi dello sviluppo intellettivo. Un gruppo di esperti interdisciplinari interessati allo sviluppo di indicatori comportamentali sul funzionamento intellettivo hanno partecipato allo studio considerando un campione di individui con ...; [Read more...]
Presentiamo il lavoro condotto per arrivare a derivare indicatori comportamentali che potrebbero essere utilizzati per determinare la presenza e la gravità dei deficit nel funzionamento intellettivo e nel comportamento adattivo ai fini della diagnosi di disturbi dello sviluppo intellettivo. Un gruppo di esperti interdisciplinari interessati allo sviluppo di indicatori comportamentali sul funzionamento intellettivo hanno partecipato allo studio considerando un campione di individui con diagnosi di disabilità intellettiva. I dati di comportamento adattivo sono stati analizzati utilizzando la procedura di analisi del cluster per definire i raggruppamenti di gravità per fasce di età cronologiche. Presentiamo una serie di tabelle contenenti indicatori comportamentali per tutta la durata della vita relativi al funzionamento intellettivo e al comportamento adattivo, tra cui competenze concettuali, sociali e pratiche. Queste tabelle di indicatori comportamentali sono state proposte per l'uso nella versione clinica dell'11° revisione della classificazione internazionale delle malattie e relativi problemi di salute (ICD-11) pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Gli indicatori comportamentali proposti per l'identificazione di disordini descritti nel presente articolo e inclusi nelle descrizioni cliniche e diagnostiche ICD-11, vengono forniti per assistere i professionisti nel prendere una decisione clinica informata riguardo a un livello individuale di funzionamento intellettivo e comportamento adattivo.
Abstract: Le pratiche di ricerca nel deficit intellettivo devono allineare i valori attuali verso le persone, l'attuale comprensione del defcit e le migliori pratiche relative alle strategie di cambiamento e ai risultati apprezzati. Gli autori hanno voluto descrivere le componenti e l'applicazione di un modello di valutazione dei risultati centrato sulla persona che soddisfi i criteri di cui sopra. Si intendeva realizzare un modello logico di valutazione centrato sulla persona utilizzato per ide ...; [Read more...]
Le pratiche di ricerca nel deficit intellettivo devono allineare i valori attuali verso le persone, l'attuale comprensione del defcit e le migliori pratiche relative alle strategie di cambiamento e ai risultati apprezzati. Gli autori hanno voluto descrivere le componenti e l'applicazione di un modello di valutazione dei risultati centrato sulla persona che soddisfi i criteri di cui sopra. Si intendeva realizzare un modello logico di valutazione centrato sulla persona utilizzato per identificare e descrivere un quadro concettuale (input), una strategia di cambiamento (throughput), risultati personali (risultato) e impatti significativi (output). Vengono presentati esiti specifici centrati sulla persona e indicatori di esito esemplari per due quadri di valutazione degli esiti: le dimensioni del funzionamento umano e le quattro prospettive teoriche sul deficit intellettivo: biomedica, psicoeducativa, socioculturale e di giustizia. Un approccio centrato sulla persona alla valutazione dei risultati: migliora le pratiche di ricerca nel deficit intellettivo identificando e valutando i risultati personali di valore che allineano i valori attuali, la comprensione e le migliori pratiche; aumenta la trasparenza; facilita la responsabilità; amplia la comprensione.
Abstract: I cambiamenti radicali nell'approccio della società alle persone con disabilità intellettiva e dello sviluppo (IDD) e ai servizi e supporti che ricevono si riflettono in un nuovo paradigma che chiamiamo paradigma della cittadinanza condivisa. Il paradigma della cittadinanza condivisa (1) incorpora un insieme aggiornato e contemporaneo di valori e convinzioni sulle persone con IDD e sul loro diritto a partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e della società; (2) è caratteri ...; [Read more...]
I cambiamenti radicali nell'approccio della società alle persone con disabilità intellettiva e dello sviluppo (IDD) e ai servizi e supporti che ricevono si riflettono in un nuovo paradigma che chiamiamo paradigma della cittadinanza condivisa. Il paradigma della cittadinanza condivisa (1) incorpora un insieme aggiornato e contemporaneo di valori e convinzioni sulle persone con IDD e sul loro diritto a partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e della società; (2) è caratterizzato da un approccio olistico all'IDD, da un modello contestuale di funzionamento umano, dai principi dei diritti della disabilità e da strategie di attuazione incentrate sulla persona; (3) incorpora la crescita esponenziale delle conoscenze sulle cause e sulle caratteristiche dell'IDD e sui fattori che influenzano l'eliminazione delle barriere ai risultati positivi per le persone con IDD; e (4) si riflette nei patti internazionali, come la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD), e negli obiettivi politici internazionali e nei domini di risultati personali associati. Abbiamo condotto un'indagine preliminare sullo stato interculturale del paradigma della cittadinanza condivisa con un piccolo gruppo internazionale appositamente selezionato di professionisti noti per avere un'ampia conoscenza, esperienza e pubblicazioni riguardo alle politiche e alle pratiche attuali del loro Paese in materia di IDD. Una o più componenti del paradigma erano evidenti in misura moderata nei Paesi degli intervistati e il paradigma viene utilizzato per fornire servizi e supporti individualizzati, per guidare la trasformazione dell'organizzazione e il cambiamento dei sistemi e, in misura minore, per inquadrare la ricerca basata sulle evidenze. Le componenti fondamentali del paradigma della cittadinanza condivisa sono presenti a livello internazionale. Per migliorare ulteriormente l'implementazione e la conferma del paradigma, proponiamo strategie di implementazione e tecniche di conferma.
Abstract: Il comitato per la terminologia e classificazione della American Association on Intellectual and Developmental Disabilities (AAIDD) ha due scopi principali in questa pubblicazione: (a) condividere il pensiero sul costrutto alla base del termine disabilità intellettiva (d'ora in poi il costrutto della disabilità intellettiva) e la sua relazione con il funzionamento umano e (b) chiedere input perché il comitato sta preparando una proposta per l'imminente un nuovo manuale di definizione, ...; [Read more...]
Il comitato per la terminologia e classificazione della American Association on Intellectual and Developmental Disabilities (AAIDD) ha due scopi principali in questa pubblicazione: (a) condividere il pensiero sul costrutto alla base del termine disabilità intellettiva (d'ora in poi il costrutto della disabilità intellettiva) e la sua relazione con il funzionamento umano e (b) chiedere input perché il comitato sta preparando una proposta per l'imminente un nuovo manuale di definizione, classificazione e sistemi di supporto, che sarà pubblicato nel 2009 o nel 2010. L'articolo è composto da tre sezioni. Nella prima sezione, si fa una distinzione tra una definizione operativa, che rende operativo il costrutto della disabilità intellettiva e fornisce la base per la diagnosi e la classificazione e una definizione costitutiva, che spiega il costrutto sottostante e fornisce la base per lo sviluppo e la pianificazione di teoria-modello personalizzati. Nella seconda sezione, si fornisce una panoramica storica di come il costrutto alla base del termine ritardo mentale (d'ora in poi, il costrutto ritardo mentale) differisce dal costrutto alla base della disabilità intellettiva. Nella terza sezione, si descrivono i parametri al proposto quadro teorico AAIDD del funzionamento umano che riflette la nuova visione della multidimensionalità del funzionamento umano che sta alla base del costrutto della disabilità intellettiva e del significativo ruolo che i supporti individualizzati svolgono nel funzionamento umano. L'articolo si conclude con una breve discussione sui benefici pratici che derivano da una chiara comprensione sia delle differenze tra una definizione operativa e costitutiva sia delle proprietà fondamentali del costrutto della disabilità intellettiva.
Abstract: Le recenti discussioni riguardanti il cambiamento di terminologia possono essere considerate all'interno di una più generale struttura articolata in tre processi distinti ma correlati tra loro: nominare, definire e classificare. I tre processi vengono analizzati secondo i loro obiettivi e le loro funzioni. All'interno del processo di nomina, viene scelto un nuovo termine; nel processo di definizione, il termine viene spiegato; e nel processo di classificazione, il gruppo viene suddivis ...; [Read more...]
Le recenti discussioni riguardanti il cambiamento di terminologia possono essere considerate all'interno di una più generale struttura articolata in tre processi distinti ma correlati tra loro: nominare, definire e classificare. I tre processi vengono analizzati secondo i loro obiettivi e le loro funzioni. All'interno del processo di nomina, viene scelto un nuovo termine; nel processo di definizione, il termine viene spiegato; e nel processo di classificazione, il gruppo viene suddiviso in sottogruppi secondo i principi enunciati.
Abstract: Nel campo della disabilità intellettiva/ritardo mentale si segnala una considerevole e intensa discussione circa il costrutto di disabilità, il modo in cui la disabilità intellettiva si adatta all’interno del costrutto generale di disabilità e l’utilizzo del termine disabilità intellettiva. Questa discussione emerge nel contesto delle fondamenta filosofiche ed epistemologiche dei concetti di disabilità intellettiva e ritardo mentale. L’obiettivo di questo articolo è chiarire il passagg ...; [Read more...]
Nel campo della disabilità intellettiva/ritardo mentale si segnala una considerevole e intensa discussione circa il costrutto di disabilità, il modo in cui la disabilità intellettiva si adatta all’interno del costrutto generale di disabilità e l’utilizzo del termine disabilità intellettiva. Questa discussione emerge nel contesto delle fondamenta filosofiche ed epistemologiche dei concetti di disabilità intellettiva e ritardo mentale. L’obiettivo di questo articolo è chiarire il passaggio verso il termine disabilità intellettiva. Al centro di questa transizione si trova il concetto che questo termine copre la stessa popolazione di soggetti che in passato è stata diagnosticata come affetta da ritardo mentale in numero, tipologia, livello, tipo e durata di disabilità e riconosce la stessa necessità che i soggetti con questa disabilità hanno di servizi e supporti individualizzati. Inoltre, ogni soggetto che presenta o presentava i requisiti per una diagnosi di ritardo mentale, presenta i requisiti per una diagnosi di disabilità intellettiva.
Abstract: Lo scopo di questo articolo è quello di chiarire il passaggio per il termine "disabilità intellettive". La discussione sulla preferenza del termine deficit intellettivo al posto del più conosciuto ritardo mentale ha suscitato un grande dibattito. Si sono analizzati i costrutti etimologici ed epistemologici per valutare i motivi del cambiamento e l'impatto sia a livello sociale che diagnostico. L'articolo vuole contribuire alla stesura del nuovo manuale sul ritardo mentale dell'AAIDD pr ...; [Read more...]
Lo scopo di questo articolo è quello di chiarire il passaggio per il termine "disabilità intellettive". La discussione sulla preferenza del termine deficit intellettivo al posto del più conosciuto ritardo mentale ha suscitato un grande dibattito. Si sono analizzati i costrutti etimologici ed epistemologici per valutare i motivi del cambiamento e l'impatto sia a livello sociale che diagnostico. L'articolo vuole contribuire alla stesura del nuovo manuale sul ritardo mentale dell'AAIDD prevista per il 2010.