Abstract/Sommario: I metodi tradizionali di ricerca qualitativa ci esortano a cercare i “buoni” narratori di storie che usano metafore per descrivere le loro esperienze, emozioni ed eventi. Questo privilegia gli individui senza disabilità, il che significa che senza la piena accessibilità individuale per le persone con disabilità non è possibile raggiungere l'obiettivo. L'obiettivo di questo articolo è presentare un caso di studio sull'inclusione dei partecipanti alla ricerca che vivono con la sordocecit ...; [Leggi tutto...]
I metodi tradizionali di ricerca qualitativa ci esortano a cercare i “buoni” narratori di storie che usano metafore per descrivere le loro esperienze, emozioni ed eventi. Questo privilegia gli individui senza disabilità, il che significa che senza la piena accessibilità individuale per le persone con disabilità non è possibile raggiungere l'obiettivo. L'obiettivo di questo articolo è presentare un caso di studio sull'inclusione dei partecipanti alla ricerca che vivono con la sordocecità. Questo studio di caso indica dove si trovano attualmente gli spazi per la narrazione qualitativa; quali voci occupano queste narrazioni; cosa e come viene detto; e gli aspetti performativi dell'indagine qualitativa attuale. La ricerca che include le persone con disabilità si riflette nella valutazione delle prove, ma la questione è che se i metodi qualitativi non cercano di esplorare e comprendere queste differenze, si perpetrano ingiustizie epistemiche. Lo studio di caso riflette su un progetto di ricerca la cui metodologia ha cercato di sollecitare le esperienze ospedaliere di coloro che vivono con la sordocecità. Lo studio australiano su 18 partecipanti con sordocecità con esigenze comunicative di vario tipo, ha condiviso storie di indagine narrativa approfondita raccontate in: 'istantanee' di momenti di disimpegno; attraverso la comunicazione segnica e vibrotattile; uso del verbo forte con la metafora raramente presente se non per descrivere esclusivamente casi di disumanizzazione. Il metodo di indagine narrativa, quando viene utilizzato con persone con sordocecità, è prevalentemente caotico, con una certa instabilità di tensione per i partecipanti non segnanti. L'enfasi è data dalla ripetizione, dall'intonazione alterata e dalle imprecazioni. La centralità del tatto è fondamentale. È evidente la dissonanza tra le parole usate e le storie raccontate. L'analisi tematica ha individuato la necessità di riflettere epistemicamente sulla creazione di qualsiasi progetto qualitativo, dall'inizio alla fine, concentrandosi su ciò che viene detto e su come viene detto o firmato o sentito. La conclusione dell'articolo fornisce una tabella di marcia per i progetti futuri, al fine di garantire un miglioramento della consapevolezza dei diversi modi di essere, fare e raccontare nei metodi di ricerca qualitativa.