Abstract/Sommario: La letteratura scientifica ha analizzato ampiamente il ruolo del logopedista in terapia intensiva neonatale (TIN) per sostenerne le competenze ed espanderne la conoscenza circa i suoi ambiti di intervento. Il presente studio si pone l'obiettivo di approfondire la presenza della logopedista all'interno del team multidisciplinare del reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, creando una fotografia dell'attuale situazione italiana. L'indagine è qualitativa ed è avvenuta attra ...; [Leggi tutto...]
La letteratura scientifica ha analizzato ampiamente il ruolo del logopedista in terapia intensiva neonatale (TIN) per sostenerne le competenze ed espanderne la conoscenza circa i suoi ambiti di intervento. Il presente studio si pone l'obiettivo di approfondire la presenza della logopedista all'interno del team multidisciplinare del reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, creando una fotografia dell'attuale situazione italiana. L'indagine è qualitativa ed è avvenuta attraverso la creazione e l'invio di un questionario a tutti i direttori e le direttrici delle Terapie Intensive Neonatali italiane. Questa ricerca ha permesso per la prima volta di raccogliere l'effettiva presenza della logopedista, il suo ruolo in TIN, l'integrazione della sua figura all'interno dell'équipe multidisciplinare, la modalità e le temporalità di accesso presso il reparto. Gli accessi e il rapporto del logopedista con gli altri professionisti sono stati valutati anche in base alla letteratura scientifica presente. E' stata indagata anche la formazione del logopedista.Questo studio vuole rappresentare una baseline di analisi per l'evoluzione della figura del logopedista in un ambito in forte crescita.
Abstract/Sommario: Il Disturbo Neurocognitivo Maggiore (DNC-M) è stato definito, secondo il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2017) e dell'Alzheimer 's Disease International (ADI) una priorità mondiale di salute pubblica in Italia, il numero totale di persone che vivono con DNC-M è stimato in oltre un milione e circa 3 milioni sono le persone che se ne prendono cura. Le difficoltà linguistiche sono presenti in tutte le forme di DNC-M e la figura del logopedista ha un ruolo cruciale ...; [Leggi tutto...]
Il Disturbo Neurocognitivo Maggiore (DNC-M) è stato definito, secondo il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2017) e dell'Alzheimer 's Disease International (ADI) una priorità mondiale di salute pubblica in Italia, il numero totale di persone che vivono con DNC-M è stimato in oltre un milione e circa 3 milioni sono le persone che se ne prendono cura. Le difficoltà linguistiche sono presenti in tutte le forme di DNC-M e la figura del logopedista ha un ruolo cruciale nella diagnosi e nel trattamento delle difficoltà comunicativo-linguistiche. Tuttavia, nel mondo sono ancora molte le barriere culturali che ostacolano l'accesso della persona con DNC-M alla riabilitazione logopedica. L'obiettivo dello studio è quello di svolgere una prima indagine sul contributo del logopedista nella valutazione e presa in carico del paziente con DNC-M in Italia. L'indagine è stata condotta mediante la somministrazione di un questionario online costruito ad hoc sulla piattaforma Google Moduli e diffuso ai logopedisti italiani attraverso i 60 ordini provinciali afferenti alla Federazione Nazionale Ordini TSRM-PSTRP d'Italia. I dati sono stati analizzati mediante il software Excel. Al questionario hanno risposto 400 logopedisti. Nel loro complesso, le risposte mettono in evidenza: ridotta specificità professionale nell'ambito della valutazione e trattamento del DNC-M, mancanza di un percorso codificato e condiviso che definisca le modalità di accesso della persona con DNC-M al servizio di Logopedia, ritardo nell'accesso alla riabilitazione logopedica rispetto al momento della diagnosi, importanza di una presa in carico multidisciplinare, utilità della terapia logopedica nei pazienti con DNC-M e insufficiente preparazione accademica per svolgere l'attività logopedica in quest'area. Emerge, dunque, il bisogno di valorizzare il contributo del logopedista nella terapia del DNC-M, insieme alla necessità di un maggiore investimento nella preparazione accademica rispetto alla valutazione e riabilitazione logopedica in questa area affinché i percorsi riabilitativi possano essere quanto più tempestivi, appropriati e adeguati alle diverse tipologie di DNC-M e alla loro evoluzione.
Abstract/Sommario: L'analisi della letteratura, in particolare delle Linee Guida dell'Associazione Olandese di Foniatria e Logopedia " La balbuzie nei bambini, adolescenti e adulti", associata a un confronto con la pratica clinica di molti logopedisti italiani hanno evidenziato come, nella realtà nazionale, emergono discrepanze e criticità sia per quanto riguarda l'individuazione che la presa in carico precoce del bambino disfluente. Il parere della comunità scientifica è unanime nel considerare la balbu ...; [Leggi tutto...]
L'analisi della letteratura, in particolare delle Linee Guida dell'Associazione Olandese di Foniatria e Logopedia " La balbuzie nei bambini, adolescenti e adulti", associata a un confronto con la pratica clinica di molti logopedisti italiani hanno evidenziato come, nella realtà nazionale, emergono discrepanze e criticità sia per quanto riguarda l'individuazione che la presa in carico precoce del bambino disfluente. Il parere della comunità scientifica è unanime nel considerare la balbuzie come un disturbo multidimensionale. E' pertanto fondamentale creare una rete di collaborazione tra professionisti differenti affinché il bambino considerato a rischio possa essere individuato e preso in carico il più precocemente possibile. I medici pediatri rivestono un ruolo fondamentale in questo processo poiché rappresentano un ponte di collegamento fra le famiglie e gli specialisti del settore. In questo lavoro il nostro focus è stato pertanto conoscere quanto e come il Pediatra svolga effettivamente un ruolo significativo a livello di prevenzione e individuazione precoce. E' stata pertanto indagata la conoscenza e la gestione della disfluenza e della balbuzie, tramite la compilazione di un questionario telematico, da parte dei pediatri iscritti alla Federazione Italiana Medici Pediatri e le ricadute nella pratica clinica derivanti dall'analisi e discussione dei risultati.
Abstract/Sommario: Il Disturbo Primario di Linguaggio (DPL) è un disturbo del neurosviluppo i cui meccanismi eziopatogenetici sono tuttora sconosciuti e che comporta persistenti difficoltà nella acquisizione del linguaggio. Gli obiettivi dello studio sono stimare la prevalenza del DPL in bambini italiani monolingui e indagare, mediante uno studio di popolazione retrospettivo, gli indici di rischio quali variabili biologiche, parentali e specifici comportamenti comunicativi e linguistici rilevati a 27-30 ...; [Leggi tutto...]
Il Disturbo Primario di Linguaggio (DPL) è un disturbo del neurosviluppo i cui meccanismi eziopatogenetici sono tuttora sconosciuti e che comporta persistenti difficoltà nella acquisizione del linguaggio. Gli obiettivi dello studio sono stimare la prevalenza del DPL in bambini italiani monolingui e indagare, mediante uno studio di popolazione retrospettivo, gli indici di rischio quali variabili biologiche, parentali e specifici comportamenti comunicativi e linguistici rilevati a 27-30 mesi attraverso il questionario PVB. Il campione è composto da 528 famiglie i cui figli hanno partecipato a un programma di screening all'età di 27-30 mesi. Quando i bambini avevano in media 8,05 anni, ai genitori è stata proposta un'intervista volta a raccogliere informazioni sullo sviluppo linguistico dei bambini. I risultati mostrano una prevalenza di bambini con DPL a 4-5 anni (11,7%) più alta rispetto a quanto osservato in letteratura. La diagnosi di DPL è significativamente predetta dalla imitazione verbale e dalla combinazione delle variabili ampiezza di vocabolario (presenza/assenza di RL) e combinazione di due parole. I bambini che a 27-30 mesi hanno un'ampiezza di vocabolario <10° percentile, non producono frasi e non limitano le parole che sentono pronunciare intorno a loro hanno una probabilità di ricevere una diagnosi di DPL a 4-5 anni del 61%.
Abstract/Sommario: L'afasia riduce le possibilità di partecipare attivamente agli scambi conversazionali. A livello internazionale sono disponibili materiali utili a supportare la conversazione con persone con afasia (PcA), tuttavia una ricerca preliminare ha mostrato che le risorse reperibili in lingua italiana risultano scarse. Lo studio intende mettere in luce le tematiche di interesse per le PcA e le caratteristiche formali di progettazione richieste per la creazione di materiali aphasia-friendly (ac ...; [Leggi tutto...]
L'afasia riduce le possibilità di partecipare attivamente agli scambi conversazionali. A livello internazionale sono disponibili materiali utili a supportare la conversazione con persone con afasia (PcA), tuttavia una ricerca preliminare ha mostrato che le risorse reperibili in lingua italiana risultano scarse. Lo studio intende mettere in luce le tematiche di interesse per le PcA e le caratteristiche formali di progettazione richieste per la creazione di materiali aphasia-friendly (accessibile a persone con afasia), in modo da giungere alla produzione di risorse accessibili alle PcA e atte a supportare la conversazione. Sono state effettuate due diverse ricerche bibliografiche avanzate sulle tematiche di interesse e sulle caratteristiche di forma, che hanno guidato la progettazione di due libretti. Sono state prodotte due risorse, una che affronta il tema dell'ictus e della afasia, l'altra hobby e interessi. Presentano le medesime caratteristiche grafiche, con differenze per elementi formali specifici e maggiormente legati ai contenuti trattati. Si intende garantire una diffusione dei materiali sia tra logopedisti nel contesto riabilitativo, sia tra gli altri significativi per le PcA. Si prevede una prosecuzione del lavoro medinate una sperimentazione delle risorse realizzate e la creazione di materiale relativo ad altre tematiche.