Abstract/Sommario: Negli ultimi due decenni la valutazione dei sistemi scolastici ha visto un crescente interesse, anche rispetto al concetto di inclusione scolastica, che risulta sottorappresentata. Lo scopo del lavoro è fornire un quadro sulla valutazione dell'inclusione scolastica e sugli strumenti per misurarne gli effetti e l impatto a livello europeo, guardando a tutti gli attori coinvolti in questo processo così complesso. La ricerca sviluppata all'interno di un progetto di ricerca europeo, è stat ...; [Leggi tutto...]
Negli ultimi due decenni la valutazione dei sistemi scolastici ha visto un crescente interesse, anche rispetto al concetto di inclusione scolastica, che risulta sottorappresentata. Lo scopo del lavoro è fornire un quadro sulla valutazione dell'inclusione scolastica e sugli strumenti per misurarne gli effetti e l impatto a livello europeo, guardando a tutti gli attori coinvolti in questo processo così complesso. La ricerca sviluppata all'interno di un progetto di ricerca europeo, è stata condotta a partire dallo strumento PICOS (Methley, Campbell, Chew-Graham, McNally e Cheraghi-Sohi, 2014), per strutturare una revisione della letteratura e per identificarne i focus. Otto articoli sono stati inclusi e analizzati narrativamente nella sintesi qualitativa. Gli studi sono stati organizzati intorno a cinque categorie che hanno permesso di codificarli rispetto alle tematiche e alle questioni ancora aperte. La revisione evidenzia la necessità di stabilire criteri e indicatori di valutazione comuni per l'inclusione scolastica, al fine di costruire una collaborazione efficace a tutti i livelli del sistema educativo (politica, leadership e utenti finali).
Abstract/Sommario: L'argomento centrale del presente contributo riguarda la valutazione delle preferenze in persone adulte con disabilità intellettiva ed evidenzia la possibilità di utilizzo della procedura a stimoli appaiati (Fiet al., 1992) per valutare categorie di stimoli non discreti somministrati attraverso modalità alternative tangibile. La finalità è quella di valutare l'efficacia della procedura a stimoli appaiati nell'identificare il valore di preferenza e di rinforzo rispetto a categorie di st ...; [Leggi tutto...]
L'argomento centrale del presente contributo riguarda la valutazione delle preferenze in persone adulte con disabilità intellettiva ed evidenzia la possibilità di utilizzo della procedura a stimoli appaiati (Fiet al., 1992) per valutare categorie di stimoli non discreti somministrati attraverso modalità alternative tangibile. La finalità è quella di valutare l'efficacia della procedura a stimoli appaiati nell'identificare il valore di preferenza e di rinforzo rispetto a categorie di stimoli sociali e sonori, indagando la possibilità di utilizzo di modalità alternative al tangibile di presentazione degli stimoli: immagine e video. La procedura utilizzata è quella a Stimoli Appaiati (Fisher et al. 1992) in virtù delle caratteristiche di maggiore efficacia nella gerarchizzazione di preferenze relative (Fisher et al., 1992; DeLeon e Iwata, 1996; RoVollmer, Ringdahl e Marcus, 1998), di predittività del valore di rinforzo degli stimoli maggiormente nonché rispetto all'affidabilità test-retest (Windsor, Piché e Locke,1994; DeLeon e Iwata, 1996). La validazione dell'assessment è stata effettuata per una parte esemplificativa del campione, attraverso valutazione del rinforzo con schema progressivo (DeLeon, Iwata, Conners e Wallace, 1999). In linea con la letteratura di settore (Pace, Ivancic, Edwards, Iwata e Page, 1985), la procedura a stimoli (Fisher et al., 1992) si conferma, per 19 persone su 20, una procedura efficace nel produrre una gerarchia di preferenze sia nella valutazione di stimoli sociali che di stimoli sonori (Fisher et al. De Leon e Iwata.,1996; Roane et al., 1998). La valutazione del rinforzo ha evidenziato un ottimo livello di predittività della procedura circa il valore rinforzante degli stimoli per tutti e tre i partecipanti alla fase di validazione. Dati gli esiti ottenuti, la procedura a stimoli appaiati (Fisher et al., 1992) può essere considerata una procedura affidabile per valutare categorie di stimoli sonori e sociali in persone verbalmente competenti con disabilità intellettiva in modalità di somministrazione alternative al tangibile (Heinicke, Carr e Copsey, 2019). con le evidenze prodotte dalla letteratura di settore, possiamo con le dovute cautele, affermare come essa possa essere uno strumento utile non solo per la valutazione di stimoli tangibili, edibili e visivi, ma anche per stimoli uditivi (Horrocks & Higbee, 2008) e per stimoli sociali (Clay, Samaha e Bogoey, Clay, Samaha, Bloom, Bogoev e Boyle, 2013; Nuernberger, Smith, Czapar e Klatt, 2012). Il contributo dimostra ancora una volta la necessità e la possibilità di rilevare il punto di vista della percon disabilità (PcD) anche in relazione a stimoli complessi, rimarcando la centralità della selezione di sostegni appropriati.
Abstract/Sommario: Nel territorio dell'ASFO "Azienda Sanitaria Friuli Occidentale", i servizi per le persone adulte con disabilità si stanno orientando sempre maggiormente verso i modelli basati sulla Qualità di Vita. Tale prospettiva richiede strumenti e metodologie adatti a porre realmente la persona al centro del proprio progetto di vita e a promuovere la sua autodeterminazione. Un'équipe di terapisti occupazionali e psicologi dell'ASFO ha sviluppato uno strumento per la valutazione delle preferenze d ...; [Leggi tutto...]
Nel territorio dell'ASFO "Azienda Sanitaria Friuli Occidentale", i servizi per le persone adulte con disabilità si stanno orientando sempre maggiormente verso i modelli basati sulla Qualità di Vita. Tale prospettiva richiede strumenti e metodologie adatti a porre realmente la persona al centro del proprio progetto di vita e a promuovere la sua autodeterminazione. Un'équipe di terapisti occupazionali e psicologi dell'ASFO ha sviluppato uno strumento per la valutazione delle preferenze di stimoli sociali e dinamici per persone con disturbi del neurosviluppo. Lo strumento è stato creato a partire dall'analisi della letteratura sull'argomento e di strumenti simili, integrata con l'esperienza professionale degli estensori. Include un elenco di attività della vita quotidiana, tradotte in flashcards utilizzando supporti visivi. Viene somministrato tramite intervista, adattata a seconda delle caratteristiche comunicative della persona con la metodologia card sorting. L'intervistatore annota le preferenze e la frequenza di svolgimento delle attività. Sono stati valutati 12 adulti (7 maschi e 5 femmine) con disabilità intellettiva, afferenti consecutivamente ai servizi diurni semiresidenziali per la disabilità adulta dell'ASFO. Lo strumento ha mostrato buone caratteristiche psicometriche, con feed-back positivi sia da parte degli intervistati che degli intervistatori. L'applicazione dell'analisi delle preferenze e la sua accessibilità comunicativa hanno permesso alle persone con disabilità coinvolte di essere interpellate su attività e dimensioni della propria vita spesso inesplorate e poco considerate. Visti il riscontro di validità dello strumento utilizzato e la sua struttura è ipotizzabile la realizzazione di una versione digitale, per tablet, per potenziarne la validità di facciata e l'efficacia generale.
Abstract/Sommario: Analizzando i dati della letteratura scientifica, è possibile affermare che la diffusione del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) tra persone con autismo è più alta di quella che riscontriamo nelle persone a sviluppo tipico: in sette studi relativi a persone con autismo, infatti, il disturbo ossessivo compulsivo è presente con una media del 10% dei casi. Sono ancora scarsi gli studi inerenti al tema delle compulsioni in persone con Disturbi del Neurosviluppo (DNS) ed autismo in condizi ...; [Leggi tutto...]
Analizzando i dati della letteratura scientifica, è possibile affermare che la diffusione del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) tra persone con autismo è più alta di quella che riscontriamo nelle persone a sviluppo tipico: in sette studi relativi a persone con autismo, infatti, il disturbo ossessivo compulsivo è presente con una media del 10% dei casi. Sono ancora scarsi gli studi inerenti al tema delle compulsioni in persone con Disturbi del Neurosviluppo (DNS) ed autismo in condizione di gravità: alcuni di questi sono stati condotti con l'obiettivo di indagare i fattori grado di regolare le compulsioni. Il seguente articolo ha lo scopo di illustrare il percorso di Analisi Funzionale Sperimentale svolto con B., una ragazza di 23 anni con disabilità intellettiva grave, autismo e con comportamenti di distruttività, che si è da subito ipotizzato potessero afferire alla sfera dei DOC. L'Analisi Funzionale Sperimentale ha prodotto fin da subito risultati interessanti a sostegno della tesi secondo la quale comportamenti di distruttività emessi da B. possano derivare da uno stato ansioso interno, sperimentato dalla ragazza nel momento in cui compaiono nel suo campo visivo stimoli che hanno per caratteristiche attivanti (bottoni, etichette degli indumenti, erogatori dell'acqua, braccialetti con ciondoli, orologi ... ).
Abstract/Sommario: Le persone con Disabilità Intellettiva e con Disturbi dello Spettro dell'Autismo presentano un rischio maggiore di vivere l'esperienza dolore a confronto con le persone a sviluppo tipico. Tuttavia, la letteratura e la ricerca sul dolore nelle persone con Disabilità Intellettiva (Dl) e con Disturbi dello Spettro dell'Autismo (Autism Spectrum Disorder, ASI)) è relativamente scarna anche se un numero sempre maggiore di evidenze supportano il dato che in questa popolazione la sensibilità a ...; [Leggi tutto...]
Le persone con Disabilità Intellettiva e con Disturbi dello Spettro dell'Autismo presentano un rischio maggiore di vivere l'esperienza dolore a confronto con le persone a sviluppo tipico. Tuttavia, la letteratura e la ricerca sul dolore nelle persone con Disabilità Intellettiva (Dl) e con Disturbi dello Spettro dell'Autismo (Autism Spectrum Disorder, ASI)) è relativamente scarna anche se un numero sempre maggiore di evidenze supportano il dato che in questa popolazione la sensibilità al dolore è maggiore. Sono ancora aperte importanti sfide rispetto al tema del dolore nelle persone con Disabilità Intellettiva e con Autismo, le principali sono: la rilevazione e la valutazione del dolore e la gestione del dolore. Inoltre, il dolore può avere diverse modalità di relazione con i disturbi del comportamento tra cui i SIB e può rappresentare la condizione che sostiene e alimenta il disturbo del comportamento. Il "gold standard" dell'intervento è rappresentato dall'approccio multidisciplinare, ma non esistono studi per le persone con Disabilità Intellettiva e con Autismo. Allo stato attuale delle conoscenze è utile adottare un razionale operativo per l'utilizzo dei farmaci antalgici quando si sospetta la presenza di dolore in persone con Disabilità Intellettiva e Autismo e con comportamenti problema: è necessario valutare se la variabile farmacologica correla con la variabile comportamentale, sia per dare evidenza della ipotetica associazione, sia per valutare l'efficacia del trattamento. Le modalità operative sopramenzionate vengono utilizzate nel caso clinico presentato.
Abstract/Sommario: All'interno della storia dell'analisi del comportamento è stata riconosciuta l'efficacia del Behavioral Skills Training (BST) come metodologia d'insegnamento rivolta ad operatori che si occupano di persone con disturbi del neurosviluppo. Nonostante ciò, la ricerca allo stato attuale mostra diversi limiti, tra cui l'assenza di studi all'interno di un ampio numero di ambiti di applicazione del BST. L'obiettivo principale della revisione è quello di diffondere conoscenze evidence-based re ...; [Leggi tutto...]
All'interno della storia dell'analisi del comportamento è stata riconosciuta l'efficacia del Behavioral Skills Training (BST) come metodologia d'insegnamento rivolta ad operatori che si occupano di persone con disturbi del neurosviluppo. Nonostante ciò, la ricerca allo stato attuale mostra diversi limiti, tra cui l'assenza di studi all'interno di un ampio numero di ambiti di applicazione del BST. L'obiettivo principale della revisione è quello di diffondere conoscenze evidence-based relative al Behavioral Skills Training, in particolar modo all'interno del contesto italiano. È stata condotta una revisione sistematica seguendo le linee guida del Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses: The PRISMA Statement. Gli studi inclusi sono stati identificati tramite una ricerca bibliografica effettuata sul database EBSCOhost. I seguenti termini sono stati utilizzati per effettuare la ricerca nella banca dati elettronica sopracitata: BST OR "behavior skills training" OR "behavioral skills training" AND educators OR teachers OR practitioner OR instructor OR "health worker" OR "health care professionals"OR "staff training". All'interno della presente revisione sistematica sono stati inclusi 8 articoli. Nella maggior parte degli studi, i risultati hanno mostrato che il livello di performance dello staff è aumentato a seguito della somministrazione del BST e che tale risultato è stato mantenuto nel tempo. Dal presente elaborato è emerso che il BST potrebbe essere un metodo di staff training versatile, accessibile ed efficace per la formazione degli operatori sanitari che lavorano con utenti con disabilità, in particolare con disturbo dello spettro autistico. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per riuscire a generalizzare questi risultati.
Abstract/Sommario: Negli ultimi decenni sono stati condotti numerosi studi che hanno analizzato i prerequisiti fondamentali per l'apprendimento della lettura e della scrittura. L'attenzione è stata prevalentemente rivolta alla consapevolezza fonologica, ovvero alla capacità di riconoscere, discriminare e manipolare i suoni della propria lingua. Sono diversi, infatti, gli studi, condotti sia in ambito nazionale che internazionale, che hanno dimostrato l'importanza di questa competenza e la sua relazione ...; [Leggi tutto...]
Negli ultimi decenni sono stati condotti numerosi studi che hanno analizzato i prerequisiti fondamentali per l'apprendimento della lettura e della scrittura. L'attenzione è stata prevalentemente rivolta alla consapevolezza fonologica, ovvero alla capacità di riconoscere, discriminare e manipolare i suoni della propria lingua. Sono diversi, infatti, gli studi, condotti sia in ambito nazionale che internazionale, che hanno dimostrato l'importanza di questa competenza e la sua relazione con l'acquisizione delle abilità di lettura e scrittura alla fine del primo anno di scuola primaria. Sulla base di queste considerazioni, l'obiettivo del presente contributo è quello di presentare una prova costruita ad hoc per la valutazione della consapevolezza fonologica all'inizio della classe prima della scuola primaria, al fine di fornire agli insegnanti uno strumento utile per orientare l'attività didattica e mettere in atto interventi di potenziamento mirati.
Abstract/Sommario: L'analisi funzionale è una procedura che permette l'identificazione delle variabili che influenzano il verificarsi di un determinato comportamento problema che costituisce, oltre che un ostacolo ai processi di adattamento ed inclusione, una fonte di fatica e di frustrazione per i caregivers. ln questo lavoro, alla luce dell'ampia diffusione di questa procedura, oltre a presentarne le caratteristiche metodologiche, si sono analizzati alcuni aspetti connessi alla sua applicazione nei var ...; [Leggi tutto...]
L'analisi funzionale è una procedura che permette l'identificazione delle variabili che influenzano il verificarsi di un determinato comportamento problema che costituisce, oltre che un ostacolo ai processi di adattamento ed inclusione, una fonte di fatica e di frustrazione per i caregivers. ln questo lavoro, alla luce dell'ampia diffusione di questa procedura, oltre a presentarne le caratteristiche metodologiche, si sono analizzati alcuni aspetti connessi alla sua applicazione nei vari contesti di vita. ln particolare: 1) presentazione delle basi teoriche, 2) descrizione delle procedure per la sua realizzazione e 3) alcune riflessioni sulle modalità di utilizzo dell'analisi funzionale descrittiva in relazione alle contingenze ambientali.
Abstract/Sommario: L' ABA è il ramo applicativo dell'Analisi del Comportamento, la scienza che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano (Cooper, Heron e Heward, 2007). La letteratura scientifica internazionale fornisce numerose evidenze sull'efficacia dei trattamenti comportamentali per l'abilitazione delle persone diagnosticate nello Spettro Autistico (Fernell et al., 201 9; Reichow, Hume, Barton e Boyd, 2018). In Italia, le linee guida 21 ...; [Leggi tutto...]
L' ABA è il ramo applicativo dell'Analisi del Comportamento, la scienza che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano (Cooper, Heron e Heward, 2007). La letteratura scientifica internazionale fornisce numerose evidenze sull'efficacia dei trattamenti comportamentali per l'abilitazione delle persone diagnosticate nello Spettro Autistico (Fernell et al., 201 9; Reichow, Hume, Barton e Boyd, 2018). In Italia, le linee guida 21 (ISS 201 1) includono la terapia cognitivo comportamentale e l'Analisi del Comportamento Applicata (ABA) tra le principali metodologie d'intervento evidence based. L'intervento generalmente consiste in una programmazione individualizzata, finalizzata all'incremento delle competenze comunicative, delle autonomie personali e delle abilità di vita. Il Centro per l'Autismo dell'AUSL di Bologna, denominato "Casa del Giardiniere", ha progettato e condotto un intervento ambulatoriale su un gruppo di 18 bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, dai 24 ai 48 mesi di età, con la supervisione di 2 analiste del comportamento con certificazione BCBAI (Board Certified Behavior Analyst). I bambini hanno usufruito di un intervento ABA di seconda generazione basato sui principi del Verbal Behavior Teaching, dell'insegnamento in ambiente naturale (NET) e dell'insegnamento per prove discrete (DTT), di 1 anno e mezzo, per 3 ore e 30 minuti settimanali; l'intervento diretto è stato integrato con un incontro mensile tra la famiglia e una Psicologa Psicoterapeuta, Analista del Comportamento. Il gruppo dei 18 partecipanti è stato suddiviso in 4 cluster a seconda della diagnosi di partenza (F 84.0 - F 84.9 secondo ICD 1 0; WHO, 2004) e del funzionamento adattivo (disomogeneo — omogeneo), in base al test VB MAPP: Verbal Behavior Milestone Assessment and Placement Program (Sundberg, 2008). Tale distinzione ha permesso di analizzare le diverse traiettorie di miglioramento dei partecipanti, confrontando i risultati della somministrazione del VB MAPP, all'inizio e alla conclusione del trattamento. L'intervento effettuato presso Casa del Giardiniere vorrebbe aggiungere un contributo in merito al rapporto, ancora controverso in letteratura, tra intensività ed efficacia del trattamento ABA nelle persone con Disturbo dello Spettro Autistico. Dallo studio emerge la possibilità che il profilo di funzionamento iniziale e le specificità diagnostiche dei bambini potrebbero essere fattori predittivi dell'esito del trattamento e indirizzare nella scelta dell'intensività.