Abstract/Sommario: Negli ultimi anni sono state svolte diverse ricerche sulla figura degli young caregiver (giovani assistenti) e sull'impatto che tale attività può avere sul loro sviluppo e sul loro benessere. Uno dei primi aspetti che emerge da questi studi è quello di un panorama molto ampio perché sono diverse le situazioni; si tratta di bambini e adolescenti che si prendono cura dei loro genitori, fratelli o altri parenti e ciò condiziona tutta la loro vita con effetti sulle relazioni sociali e sui ...; [Leggi tutto...]
Negli ultimi anni sono state svolte diverse ricerche sulla figura degli young caregiver (giovani assistenti) e sull'impatto che tale attività può avere sul loro sviluppo e sul loro benessere. Uno dei primi aspetti che emerge da questi studi è quello di un panorama molto ampio perché sono diverse le situazioni; si tratta di bambini e adolescenti che si prendono cura dei loro genitori, fratelli o altri parenti e ciò condiziona tutta la loro vita con effetti sulle relazioni sociali e sui risultati scolastici. Infatti, oltre all'impegno quotidiano sia fisico che temporale, questa assistenza può causare un elevato impatto emotivo per i bambini e i ragazzi coinvolti generando ansia e inevitabilmente stress. L'aiuto che si può loro fornire risulta complicato dal fatto che il primo problema è rappresentato dalla difficile identificazione di questi ragazzi; infatti, essi tendono, in genere, a non cercare aiuto all'esterno (fino a quando la situazione non è più sostenibile). Molti di loro, poi non sanno neanche che esiste qualcuno che può aiutarli; altri hanno paura dei giudizi negativi nei confronti dei propri genitori. Per evitare che ciò accada è importante che tali situazioni non siano lasciate da sole, è indispensabile attuare strategie idonee affincheè le famiglie coinvolte possono chiedere aiuto prima che avvenga una crisi; quindi identificare le persone bisognose per evitare cure intraprese da parte dei giovani assistenti, intervenire dove è già evidente che avviene questo tipo di assistenza, dare un sostegno diretto a questi ragazzi. I segni che possono indicare che un bambino o un adolescente si sta prendendo cura di un proprio familiare a casa sono diversi: arrivo in ritardo a scuola, scarsa concentrazione durante le lezioni, stanchezza, tendenza ad isolarsi dal resto della classe, non partecipazione dei propri genitori alle riunioni della scuola.
Abstract/Sommario: Nell'immaginario collettivo la disabilità viene concepita come una situazione di enorme svantaggio e difficoltà varie, soprattutto di incapacità alla realizzazione del proprio futuro (obiettivi e ambizioni) e dipendenza dagli altri. Queste persone sono viste come insoddisfatte, tristi, sofferenti; in realtà, non è sempre così. Gli studi più recenti hanno rilevato che le persone disabili hanno una buona qualità di vita e il loro segreto è accettare la propria condizione. E' l'accettazio ...; [Leggi tutto...]
Nell'immaginario collettivo la disabilità viene concepita come una situazione di enorme svantaggio e difficoltà varie, soprattutto di incapacità alla realizzazione del proprio futuro (obiettivi e ambizioni) e dipendenza dagli altri. Queste persone sono viste come insoddisfatte, tristi, sofferenti; in realtà, non è sempre così. Gli studi più recenti hanno rilevato che le persone disabili hanno una buona qualità di vita e il loro segreto è accettare la propria condizione. E' l'accettazione culturale della esistenza di queste persone l'aspetto più delicato perché esiste una retorica nel senso comune che rende tutto più complicato. Pietismo, compassione, diffidenza ci fanno vedere spesso il mondo di queste persone in modo stereotipato, considerandole incapaci, bisognose di attenzioni, prive di personalità e ambizioni personali. Invece, anche loro hanno le proprie aspirazioni e cercano di fare quello che per loro è il più possibile; l'importante è trovare soddisfazione nelle cose più piccole e ottenere gioia dai rapporti con gli altri anche in assenza di altre conquiste.
Abstract/Sommario: Teorizzare è un'attività molto comune che noi utilizziamo continuamente (es. ci chiediamo il perché succedono certi fatti); ciò serve per dare un senso alle situazioni in cui ci troviamo. Anche nel lavoro sociale, secondo Beckett, la teoria può essere intesa come idee e modelli che possiamo usare per dare un senso alle situazioni in cui ci troviamo e che possono aiutarci a dare forma alle nostre risposte. Gli operatori sociali sono dei professionisti dai quali ci si aspetta che vadano ...; [Leggi tutto...]
Teorizzare è un'attività molto comune che noi utilizziamo continuamente (es. ci chiediamo il perché succedono certi fatti); ciò serve per dare un senso alle situazioni in cui ci troviamo. Anche nel lavoro sociale, secondo Beckett, la teoria può essere intesa come idee e modelli che possiamo usare per dare un senso alle situazioni in cui ci troviamo e che possono aiutarci a dare forma alle nostre risposte. Gli operatori sociali sono dei professionisti dai quali ci si aspetta che vadano ben oltre le "teorie del buon senso" per spiegare le varie ragioni per cui decidono di lavorare in un certo modo piuttosto che in un altro con i loro diversi utenti.
Abstract/Sommario: L'articolo illustra il campo emotivo in cui operano assistenti sociali, educatori, psicologi che vengono chiamati in campo per problemi degli utenti riguardanti la loro vita e le loro attività quotidiane. C'è da dire che questi professionisti svolgono la loro funzione ed attività a stretto contatto con le emozioni che possono essere di 3 tipi nel lavoro sociale. Il primo tipo è quello che questi operatori agiscono mettendo da parte le emozioni; il secondo tipo è quello del rinvio delle ...; [Leggi tutto...]
L'articolo illustra il campo emotivo in cui operano assistenti sociali, educatori, psicologi che vengono chiamati in campo per problemi degli utenti riguardanti la loro vita e le loro attività quotidiane. C'è da dire che questi professionisti svolgono la loro funzione ed attività a stretto contatto con le emozioni che possono essere di 3 tipi nel lavoro sociale. Il primo tipo è quello che questi operatori agiscono mettendo da parte le emozioni; il secondo tipo è quello del rinvio delle stesse; il terzo, infine, è quello di essere coinvolti dalle situazioni che gli si pongono davanti e, non riuscendo a gestirle, le fanno proprie (dette emozioni sotto pelle). Tutto ciò dipende dal fatto che, queste persone si confrontano con storie particolari e toccanti e sono abbastanza frequenti i casi dove per loro è difficile gestire le emozioni; soprattutto quelle che riescono ad entrare "sotto pelle" possono generare situazioni molto delicate. L'emozione può influenzare il modo in cui viene approcciato un caso durante gli incontri e questo può essere rischioso e può portare gli operatori a vivere spiacevoli situazioni anche al di fuori dell'ambiente professionale, e creando alla fine ricadute negative su tutte le persone coinvolte. Per tali motivi è molto importante lavorare sulle emozioni e cercare di gestirle nel migliore dei modi; ciò aiuta a prevenire diversi problemi come l'esaurimento nervoso e il burnout.