Risultati ricerca

Abstract/Sommario: Sono stati esaminati i comportamenti compulsivi, autolesivi e autistici di 31 maschi e 29 femmine con sindrome X fragile, di età compresa tra 5 a 20 anni. Il comportamento Autolesivo si presenta nel 58% dei maschi e nel 17% delle femmine mentre il comportamento compulsivo nel 72% dei ragazzi e il 55% delle ragazze e non sembra essere associato a comportamento autolesivo. Sono evidenziati i dati della ricerca con l'elenco dei comportamenti autolesivi e le osservazioni relative a ...; [Leggi tutto...] Sono stati esaminati i comportamenti compulsivi, autolesivi e autistici di 31 maschi e 29 femmine con sindrome X fragile, di età compresa tra 5 a 20 anni. Il comportamento Autolesivo si presenta nel 58% dei maschi e nel 17% delle femmine mentre il comportamento compulsivo nel 72% dei ragazzi e il 55% delle ragazze e non sembra essere associato a comportamento autolesivo. Sono evidenziati i dati della ricerca con l'elenco dei comportamenti autolesivi e le osservazioni relative al comportamento problema in relazione alla sindrome di Lesch-Nyhan e X-fragile e autistica.

Abstract/Sommario: La sindrome di Down è un disturbo genetico nella maggioranza dei casi dovuto a trisomia del cromosoma 21. L'articolo presenta i dati relativi alle più recenti ricerche sulle caratteristiche neuropsicologiche della sindrome di Down con particolare attenzione allo sviluppo delle funzioni linguistiche di neuroimaging allo scopo di determinare possibili correlazioni tra lo sviluppo cognitivo e lo sviluppo cerebrale.

Abstract/Sommario: Lo scopo di questa rubrica è unicamente quello di fornire al lettore gli elementi utili essenziali e aggiornati per condurre da sé la ricerca sui contenuti delle attività in corso in materia di leggi parlamenti sulla disabilità.

Abstract/Sommario: I concetti di salute e disabilità hanno subito nel corso del tempo delle sostanziali modifiche. In base alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ambito delle evenienze inerenti alla salute, si considera per disabilità qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’azione o un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano. Le disabilità sono caratterizzate da eccessi o difetti nelle abituali a ...; [Leggi tutto...] I concetti di salute e disabilità hanno subito nel corso del tempo delle sostanziali modifiche. In base alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ambito delle evenienze inerenti alla salute, si considera per disabilità qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’azione o un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano. Le disabilità sono caratterizzate da eccessi o difetti nelle abituali attività, che possono essere temporanei o permanenti, reversibili o irreversibili, progressivi o regressivi; possono insorgere come diretta conseguenza di menomazioni o come risposta psicologica dell’individuo a una menomazione fisica, sensoriale, o di altra natura.

Abstract/Sommario: Il 25 ed il 26 Ottobre scorso, si è celebrata la Conferenza Internazionale, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dedicata alla presentazione della versione dell’ICF per l’età evolutiva. Il più significativo dato positivo è l’aver voluto fornire, nell’ambito dei sistemi di classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il riconoscimento di una specificità per l’età evolutiva. Si è positivamente sottolineata la bontà dello strumento che favorisce il lavoro di equipe, ne ...; [Leggi tutto...] Il 25 ed il 26 Ottobre scorso, si è celebrata la Conferenza Internazionale, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dedicata alla presentazione della versione dell’ICF per l’età evolutiva. Il più significativo dato positivo è l’aver voluto fornire, nell’ambito dei sistemi di classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il riconoscimento di una specificità per l’età evolutiva. Si è positivamente sottolineata la bontà dello strumento che favorisce il lavoro di equipe, nell’ottica di un linguaggio comune interistituzionale avente connotati di universalità.

Abstract/Sommario: Il varo dell’ICF CY potrebbe essere ricordato nel nostro Paese come unico evento di spessore del 2007, anno europeo delle pari opportunità per tutti. Evento di lancio di uno strumento di grande rilievo culturale con prospettiva ed auspicio che lo stesso possa divenire in tempi brevi operativo ed alla portata di tutti.
L’impianto della salute e disabilità oggi si regge su strumenti di straordinario valore etico ed operativo.
Nella cassetta degli attrezzi di chi si occupa della salute ...; [Leggi tutto...] Il varo dell’ICF CY potrebbe essere ricordato nel nostro Paese come unico evento di spessore del 2007, anno europeo delle pari opportunità per tutti. Evento di lancio di uno strumento di grande rilievo culturale con prospettiva ed auspicio che lo stesso possa divenire in tempi brevi operativo ed alla portata di tutti.
L’impianto della salute e disabilità oggi si regge su strumenti di straordinario valore etico ed operativo.
Nella cassetta degli attrezzi di chi si occupa della salute delle persone (e pertanto anche della condizione di disabilità) non devono mancare i trattati sui diritti umani, la convenzione sui diritti per l’infanzia, la concezione di salute e disabilità definita dall’OMS nel 2001, l’ICF, la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e, ultimo nato, l’ICF CY.

Abstract/Sommario: È stato identificato un gruppo d'intervento, 23 bambini, in età prescolare con autismo sulla base della preferenza dei genitori per un intervento di tipo comportamentale intensivo precoce, mentre un gruppo di controllo, 21 bambini, ha continuato ad essere sottoposto al consueto trattamento disponibile. Una valutazione prospettica è stata effettuata prima dell'inizio del trattamento, dopo 1 anno e ancora dopo 2 anni. I gruppi non mostrano differenze al momento della valutazione inizial ...; [Leggi tutto...] È stato identificato un gruppo d'intervento, 23 bambini, in età prescolare con autismo sulla base della preferenza dei genitori per un intervento di tipo comportamentale intensivo precoce, mentre un gruppo di controllo, 21 bambini, ha continuato ad essere sottoposto al consueto trattamento disponibile. Una valutazione prospettica è stata effettuata prima dell'inizio del trattamento, dopo 1 anno e ancora dopo 2 anni. I gruppi non mostrano differenze al momento della valutazione iniziale (baseline), ma dopo 2 anni si sono osservate differenze significative a favore dell'intervento comportamentale intensivo nelle misurazioni di intelligenza, linguaggio, abilità di vita quotidiana, comportamento sociale positivo, oltre a una differenza statistica nella misura delle migliori prestazioni. Misure del benessere dei genitori, raccolte negli stessi tre intervalli di tempo, non hanno evidenziato che l'intervento comportamentale fosse stato causa di un'esacerbazione delle problematiche né per le madri né per i padri dei bambini in trattamento.

Abstract/Sommario: Viene presentato uno studio su soggetto singolo riguardante una persona di 54 anni con disabilità intellettiva grave, da 50 residente in una struttura. È stato definito il comportamento problema nel seguente modo: alzarsi costantemente dal posto a tavola facendo gesti ampi con le mani, dirigersi commensali; toccare frequentemente con modalità fastidiose per i commensali seduti al suo tavolo. Il comportamento problema è stato studiato attraverso un disegno A-B-B.

Abstract/Sommario: Nel campo della disabilità intellettiva/ritardo mentale si segnala una considerevole e intensa discussione circa il costrutto di disabilità, il modo in cui la disabilità intellettiva si adatta all’interno del costrutto generale di disabilità e l’utilizzo del termine disabilità intellettiva. Questa discussione emerge nel contesto delle fondamenta filosofiche ed epistemologiche dei concetti di disabilità intellettiva e ritardo mentale. L’obiettivo di questo articolo è chiarire il passagg ...; [Leggi tutto...] Nel campo della disabilità intellettiva/ritardo mentale si segnala una considerevole e intensa discussione circa il costrutto di disabilità, il modo in cui la disabilità intellettiva si adatta all’interno del costrutto generale di disabilità e l’utilizzo del termine disabilità intellettiva. Questa discussione emerge nel contesto delle fondamenta filosofiche ed epistemologiche dei concetti di disabilità intellettiva e ritardo mentale. L’obiettivo di questo articolo è chiarire il passaggio verso il termine disabilità intellettiva. Al centro di questa transizione si trova il concetto che questo termine copre la stessa popolazione di soggetti che in passato è stata diagnosticata come affetta da ritardo mentale in numero, tipologia, livello, tipo e durata di disabilità e riconosce la stessa necessità che i soggetti con questa disabilità hanno di servizi e supporti individualizzati. Inoltre, ogni soggetto che presenta o presentava i requisiti per una diagnosi di ritardo mentale, presenta i requisiti per una diagnosi di disabilità intellettiva.

Abstract/Sommario: Nella presente ricerca è stata esaminata la natura di iperresponsività nei stimoli sensoriali in bambini con autismo, utilizzando una nuova misura osservativa, la scala SPA. Sono stati valutati tre gruppi di soggetti in età infantile (autismo, ritardo dello sviluppo, tipico). Tra tutti i gruppi l’età mentale risulta un fattore predittivo dell’iperresponsività, tale che l'avversione ai giochi multisensoriali diminuisce all’aumentare dell’età. I due gruppi clinici mostrano livelli sup ...; [Leggi tutto...] Nella presente ricerca è stata esaminata la natura di iperresponsività nei stimoli sensoriali in bambini con autismo, utilizzando una nuova misura osservativa, la scala SPA. Sono stati valutati tre gruppi di soggetti in età infantile (autismo, ritardo dello sviluppo, tipico). Tra tutti i gruppi l’età mentale risulta un fattore predittivo dell’iperresponsività, tale che l'avversione ai giochi multisensoriali diminuisce all’aumentare dell’età. I due gruppi clinici mostrano livelli superiori di avversione sensoriali rispetto al gruppo di soggetti a sviluppo tipico. I gruppi non differiscono nel la proporzione di bambini che mostrano abitudine a uno stimolo uditivo, tuttavia, i soggetti non rispondenti sono numericamente maggiori nel gruppo di autismo. Sono discusse le caratteristiche sensoriali e la pianificazione del trattamento.