Abstract/Sommario: Gli autori hanno esaminato alcuni studi sulle tecniche di insegnamento di comunicazione alternativa aumentativa per soggetti sordociechi. Sono stati esaminati i diversi criteri realizzando un database elettronico che prendesse in considerazione le caratteristiche dei partecipanti, il tipo di comunicazione utilizzato, le abilità richieste, le procedure di intervento e gli obiettivi. Sottoponendo ogni studio al vaglio del rigore metodologico, è stato possibile individuare diciassette ric ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno esaminato alcuni studi sulle tecniche di insegnamento di comunicazione alternativa aumentativa per soggetti sordociechi. Sono stati esaminati i diversi criteri realizzando un database elettronico che prendesse in considerazione le caratteristiche dei partecipanti, il tipo di comunicazione utilizzato, le abilità richieste, le procedure di intervento e gli obiettivi. Sottoponendo ogni studio al vaglio del rigore metodologico, è stato possibile individuare diciassette ricerche che hanno coinvolto 103 soggetti. La maggioranza di questi presentavano deficit sensoriali associati a deficit cognitivo. Le modalità comunicative più utilizzate includevano l'utilizzo di testi, oggetti e pittogrammi. Le abilità richieste erano quelle comuni di base e la metodologia più utilizzata era quella comportamentale (tecnica di aiuto, rinforzo differenziale ecc.). Sono stati conseguiti risultati positivi nel 90% dei casi, ma 11 di queste ricerche non hanno dato esito per mancanza di metodologia. SI avanzano alcune considerazioni.
Abstract/Sommario: Spesso gli psicologi dell'età evolutiva visitano il bambino a cinque anni di età solo dopo la diagnosi medica e gli autori si chiedono se il pediatra sia cosciente del rischio quando si avventura in valutazioni cognitive. Viene proposto l'esito di uno studio nel quale 368 bambini nati pretermine sono stati valutati con il Denver Developmental Screening Test (DDST) somministrato ai genitori prima della diagnosi di deficit cognitivo ottenuto con un test per l'intelligenza. La valutazione ...; [Leggi tutto...]
Spesso gli psicologi dell'età evolutiva visitano il bambino a cinque anni di età solo dopo la diagnosi medica e gli autori si chiedono se il pediatra sia cosciente del rischio quando si avventura in valutazioni cognitive. Viene proposto l'esito di uno studio nel quale 368 bambini nati pretermine sono stati valutati con il Denver Developmental Screening Test (DDST) somministrato ai genitori prima della diagnosi di deficit cognitivo ottenuto con un test per l'intelligenza. La valutazione pediatrica ha in parte individuato i bambini con ritardo evolutivo ben identificati invece con il questionario o con le indicazioni fornite dalla scuola primaria. Gli autori indicano in questi due strumenti la possibilità di invio alo psicologo dell''età evolutiva per prevenire l'insorgere di problemi associati.
Abstract/Sommario: L'autore presenta l'esito di un programma realizzato per migliorare le capacità di supervisione dello staff educativo in quattro dirigenti clinici di una scuola speciale. Il programma prevedeva l'uso di grafici, documentazione delle supervisioni, miglioramento delle prestazioni e rinforzamento sociale positivo. Tre dei quattro dirigenti coinvolti hanno ottenuto miglioramenti nei risultati grazie alle modalità di supervisione applicate e il feedback del personale ha inciso positivamente ...; [Leggi tutto...]
L'autore presenta l'esito di un programma realizzato per migliorare le capacità di supervisione dello staff educativo in quattro dirigenti clinici di una scuola speciale. Il programma prevedeva l'uso di grafici, documentazione delle supervisioni, miglioramento delle prestazioni e rinforzamento sociale positivo. Tre dei quattro dirigenti coinvolti hanno ottenuto miglioramenti nei risultati grazie alle modalità di supervisione applicate e il feedback del personale ha inciso positivamente sulla frequenza della supervisione. Si discutono i vantaggi di questa tecnica per le organizzazioni sanitarie.
Abstract/Sommario: Gli autori hanno voluto stabilire l'utilità dei prompt visivi con il confronto di modellini, linee e parole con la tecnica del fading. L'obiettivo dello studio era quello di insegnare ad un alunno di 13 anni autistico ed ecolalico a rispondere adeguatamente alla richiesta: dove ti trovi? La domanda si riferiva a nove collocazioni diverse all'interno della scuola e alla sua posizione in classe. Al ragazzo veniva richiesto di rispondere adeguatamente in base ai prompt forniti. I risultat ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno voluto stabilire l'utilità dei prompt visivi con il confronto di modellini, linee e parole con la tecnica del fading. L'obiettivo dello studio era quello di insegnare ad un alunno di 13 anni autistico ed ecolalico a rispondere adeguatamente alla richiesta: dove ti trovi? La domanda si riferiva a nove collocazioni diverse all'interno della scuola e alla sua posizione in classe. Al ragazzo veniva richiesto di rispondere adeguatamente in base ai prompt forniti. I risultati ottenuti sono stati mantenuti anche con prompt visivi ridotti (fading) e in assenza di auto. Il personale scolastico è rimasto soddisfatto degli esiti ottenuti.
Abstract/Sommario: L'autismo rappresenta un insieme di disturbi neuroevolutivi che determina disabilità carenze funzionali nella comunicazione, nelle abilità sociali e nel controllo del comportamento (stereotipie). Questa sindrome persone le persone anche ad altri rischi come deficit intellettivo ed aggressività. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condotta su 298 adulti con deficit cognitivo grave per individuare il tipo di relazione tra livello di autismo e tipi di aggressività/autolesionismo. ...; [Leggi tutto...]
L'autismo rappresenta un insieme di disturbi neuroevolutivi che determina disabilità carenze funzionali nella comunicazione, nelle abilità sociali e nel controllo del comportamento (stereotipie). Questa sindrome persone le persone anche ad altri rischi come deficit intellettivo ed aggressività. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condotta su 298 adulti con deficit cognitivo grave per individuare il tipo di relazione tra livello di autismo e tipi di aggressività/autolesionismo. Sono emerse correlazioni significative tra i due elementi e si avanzano alcune considerazioni.
Abstract/Sommario: L'autore ha inteso individuare il sottotipo del deficit di attenzione ed iperattività associato a difficoltà di apprendimento ed otite media. I dati raccolti su questi soggetti comprendevano la Wechsler Intelligence Scale for Children—III, la Intermediate Visual and Auditory, test sulla continuità, su aspetti neruocomportamentali e neuropsicologici. Sono stati considerati anche i deficit funzionali uditivi, le relazioni interpersonali e le prestazioni accademiche. È emerso che il livel ...; [Leggi tutto...]
L'autore ha inteso individuare il sottotipo del deficit di attenzione ed iperattività associato a difficoltà di apprendimento ed otite media. I dati raccolti su questi soggetti comprendevano la Wechsler Intelligence Scale for Children—III, la Intermediate Visual and Auditory, test sulla continuità, su aspetti neruocomportamentali e neuropsicologici. Sono stati considerati anche i deficit funzionali uditivi, le relazioni interpersonali e le prestazioni accademiche. È emerso che il livello di gravità della sindrome è associato positivamente all'otite media e questo potrebbe rappresentare un sottotipo che potrebbe comprendere anche funzioni visive.
Abstract/Sommario: Per quanto molti bambini con deficit intellettivo presentino comportamenti selettivi per il cibo, pochi studi si sono interessati di documentare questo comportamento in famiglia ed aiutare i genitori a gestirlo. Gli autori presentano un programma di consulenza a casa per incrementare un intervento con alimentazione variegata per una bambina. È stato possibile verificare che il consumo di alimenti prima rifiutati è aumentato grazie alla tecnica di rinforzamento positivo. Si discutono i ...; [Leggi tutto...]
Per quanto molti bambini con deficit intellettivo presentino comportamenti selettivi per il cibo, pochi studi si sono interessati di documentare questo comportamento in famiglia ed aiutare i genitori a gestirlo. Gli autori presentano un programma di consulenza a casa per incrementare un intervento con alimentazione variegata per una bambina. È stato possibile verificare che il consumo di alimenti prima rifiutati è aumentato grazie alla tecnica di rinforzamento positivo. Si discutono i benefici dell'intervento in ambiente naturale.
Abstract/Sommario: Gli autori presentano i risultati di una iniziativa finalizzata a migliorare la qualità della vita di persone con deficit intellettivo inseriti in comunità nello stato di New York. Intervistando anche tutori, familiari ed operatori sono state raccolte 475 schede su quanto c'è da fare e sulle necessità sia all'interno della struttura che nel territorio. Sono emerse cinque aree fondamentali non presenti nella letteratura esistente sulla qualità della vita. Quanto riportato dai disabili i ...; [Leggi tutto...]
Gli autori presentano i risultati di una iniziativa finalizzata a migliorare la qualità della vita di persone con deficit intellettivo inseriti in comunità nello stato di New York. Intervistando anche tutori, familiari ed operatori sono state raccolte 475 schede su quanto c'è da fare e sulle necessità sia all'interno della struttura che nel territorio. Sono emerse cinque aree fondamentali non presenti nella letteratura esistente sulla qualità della vita. Quanto riportato dai disabili intervistati non coincide con quanto emerso dagli altri partecipanti. Si formulano alcune considerazioni.