Abstract/Sommario: Il neuropsichiatra Giorgio Moretti, medico che ha lavorato a favore dei soggetti con disturbi neuropsichici, già negli anni Ottanta sosteneva che la disabilità comporta dei problemi che vanno affrontati e possibilmente risolti, ma la persona disabile ha soprattutto bisogni umani che devono essere considerati. Questa constatazione ci introduce in modelli possibili per un approccio alla persona in difficoltà: lavorare per il suo progetto di vita che impegna tutti sul piano in primo luog ...; [Leggi tutto...]
Il neuropsichiatra Giorgio Moretti, medico che ha lavorato a favore dei soggetti con disturbi neuropsichici, già negli anni Ottanta sosteneva che la disabilità comporta dei problemi che vanno affrontati e possibilmente risolti, ma la persona disabile ha soprattutto bisogni umani che devono essere considerati. Questa constatazione ci introduce in modelli possibili per un approccio alla persona in difficoltà: lavorare per il suo progetto di vita che impegna tutti sul piano in primo luogo antropologico (e subito dopo metodologico. La monografia segue con gli interventi di esperti che sono idealmente organizzati in due sezioni. Nella prima, si affrontano i significati del progetto di vita tra prevedibilità e possibilità: le riflessioni di L. d’Alonzo e M. Martinelli trattano il nodo delle responsabilità della scuola, insegnanti, educatori e gruppo dei pari, nel favorire la preparazione alla vita della persona con disabilità; l'autore Marocco Muttini illustra le problematiche che la costruzione della personalità assume in età adolescenziale. Nella seconda sezione si affronta il tema delle risorse a sostegno del progetto scolastico e di vita: Nocera spiega come lo strumento normativo possa rappresentare un supporto utile a favorire la progettualità individualizzata; Gli autori Arduino, Bonino e Faloppa intervengono invece sull’importanza della condivisione del progetto educativo e riabilitativo rispettivamente tra operatori dei servizi sanitari e socio-educativi e la famiglia.
Abstract/Sommario: In questi tempi è oggetto di osservazione e di revisione, da parte del legislatore, la delicata questione delle procedure di accertamento del deficit, accoglienza e presa in carico degli allievi disabili, ai fini della integrazione scolastica, con tutta la documentazione accompagnatoria (dalla certificazione alla diagnosi funzionale). dopo soli due anni dall'emanazione e senza che sia stato applicato è stato rivisto il DPCM n. 185/2006; in questo documento, anche se ricco di interessan ...; [Leggi tutto...]
In questi tempi è oggetto di osservazione e di revisione, da parte del legislatore, la delicata questione delle procedure di accertamento del deficit, accoglienza e presa in carico degli allievi disabili, ai fini della integrazione scolastica, con tutta la documentazione accompagnatoria (dalla certificazione alla diagnosi funzionale). dopo soli due anni dall'emanazione e senza che sia stato applicato è stato rivisto il DPCM n. 185/2006; in questo documento, anche se ricco di interessanti innovazioni, si nota la scomparsa del profilo dinamico funzionale (PDF). Nella rivisitazione del DPCM (Linee organizzativo-funzionali per la presa in carico degli alunni in situazione di disabilità) l'eliminazione del dispositivo, che da oltre 15 anni accompagna il processo di integrazione scolastica, non è stata frutto di una opzione superficiale bensì di una scelta intenzionale da parte degli esperti vari (mondo scientifico e associazioni professionali e familiari).