Abstract/Sommario: La legge-quadro per il riordino dei servizi sociali (328/01) indica come priorità l'integrazione dei servizi e degli interventi in campo sociale, il miglioramento della loro qualità, la promozione dell'autorganizzazione dei cittadini, la valorizzazione delle risorse della cittadinanza, la cooperazione tra soggetti pubblici, privati e privato-sociali. Ma soprattutto riconosce i diritti sociali come diritti di cittadinanza con una volontà di superamento di ogni visione residuale e margin ...; [Leggi tutto...]
La legge-quadro per il riordino dei servizi sociali (328/01) indica come priorità l'integrazione dei servizi e degli interventi in campo sociale, il miglioramento della loro qualità, la promozione dell'autorganizzazione dei cittadini, la valorizzazione delle risorse della cittadinanza, la cooperazione tra soggetti pubblici, privati e privato-sociali. Ma soprattutto riconosce i diritti sociali come diritti di cittadinanza con una volontà di superamento di ogni visione residuale e marginale delle politiche sociali e di integrazione con altre politiche (sanitarie, formative, del lavoro ecc.). Questa scelta e gli strumenti indicati per il suo conseguimento, nonché il diritto dei cittadini alla qualità dei servizi e ai livelli essenziali di assistenza (LEA), devono essere il riferimento fondamentale anche nella stesura del provvedimento di regolamentazione delle figure professionali. Valorizzando lo sviluppo nel nostro paese di un settore sociale che ha visto crescere la presenza di forme complesse gestionali e imprenditoriali, pubbliche e del privato sociale, vanno individuati meglio, proprio in relazione alla specificità del settore, profili e competenze che attengono alle funzioni organizzative, gestionali e manageriali e legate a funzioni e operatività di tutela sociale. Si devono individuare sedi stabili di confronto tra soggetti erogatori di servizi sociali e agenzie formative ed educative per la definizione di percorsi professionali effettivamente rispondenti alle esigenze di funzionamento e di sviluppo del sistema integrato dei servizi, sia per le figure professionali per le quali si richiede la laurea che per quelle che richiedono corsi di formazione regionale, vanno definiti: accesso, durata, didattica omogenea su scala nazionale. Le eventuali specificità regionali o di ateneo vanno considerate come aggiuntive, e senza valore discriminante, al fine di conseguire l'omogeneità nazionale nella qualità dei servizi e la potenziale mobilità su scala nazionale del personale.