Abstract/Sommario: L'autore considera la balbuzie, a livello linguistico, una difficoltà del linguaggio parlato in senso lato e la distingue dalla balbuzie patologica, considerata un disordine della sintassi in cui manca il senso del controllo della parola. L'esistenza della balbuzie sarebbe una traccia del passaggio dall'homo abilis all'uomo anatomicamente moderno. Gli elementi a sostegno di tale ipotesi sono rappresentati da dati della lettura scientifica (ereditarietà, meccanismo della produzione dell ...; [Leggi tutto...]
L'autore considera la balbuzie, a livello linguistico, una difficoltà del linguaggio parlato in senso lato e la distingue dalla balbuzie patologica, considerata un disordine della sintassi in cui manca il senso del controllo della parola. L'esistenza della balbuzie sarebbe una traccia del passaggio dall'homo abilis all'uomo anatomicamente moderno. Gli elementi a sostegno di tale ipotesi sono rappresentati da dati della lettura scientifica (ereditarietà, meccanismo della produzione della parola più lento, difficoltà nella percezione della sequenza) e dalla propria testimonianza clinica.