Abstract/Sommario: Proponiamo un contributo storico sul tema: “Ambito territoriale della politica sociale nel programma quinquennale di sviluppo e ruolo del servizio sociale”, dibattuto nel seminario organizzato dalla Fondazione E. Zancan nell’autunno 1966, presso Centro studi di Malosco. È una relazione dove Vittorio Torri approfondisce in modo pionieristico i problemi legati alla riforma del settore assistenziale nella più ampia riconfigurazione del welfare italiano nella seconda metà del Novecento. È ...; [Leggi tutto...]
Proponiamo un contributo storico sul tema: “Ambito territoriale della politica sociale nel programma quinquennale di sviluppo e ruolo del servizio sociale”, dibattuto nel seminario organizzato dalla Fondazione E. Zancan nell’autunno 1966, presso Centro studi di Malosco. È una relazione dove Vittorio Torri approfondisce in modo pionieristico i problemi legati alla riforma del settore assistenziale nella più ampia riconfigurazione del welfare italiano nella seconda metà del Novecento. È stata pubblicata nel quaderno n. 2 della serie “Quaderni di Servizio Sociale”. Le argomentazioni proposte sono utili e lungimiranti nel delineare il ruolo degli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) nella realtà attuale, per assicurare il coordinamento strategico di area vasta dei servizi sociali. Ancora oggi è l’anello necessario per completare la catena multilivello di responsabilità istituzionali e gestionali dallo stato alle regioni agli enti locali, nell’area dei servizi sociali, sanitari, educativi.
Abstract/Sommario: La lettura di tre articoli “storici” sulla supervisione professionale permette di confrontare il pensiero dei primi anni ‘900 con le riforme attuali. Vengono ripercorsi infatti alcuni passaggi chiave del dibattito sulla supervisione, evidenziando i contenuti che si ritiene abbiano ancora oggi, a distanza di trent’anni, attualità e validità. Da questa analisi emerge come la supervisione possa rappresentare un valido supporto quando, nella fatica della routine quotidiana, gli assistenti ...; [Leggi tutto...]
La lettura di tre articoli “storici” sulla supervisione professionale permette di confrontare il pensiero dei primi anni ‘900 con le riforme attuali. Vengono ripercorsi infatti alcuni passaggi chiave del dibattito sulla supervisione, evidenziando i contenuti che si ritiene abbiano ancora oggi, a distanza di trent’anni, attualità e validità. Da questa analisi emerge come la supervisione possa rappresentare un valido supporto quando, nella fatica della routine quotidiana, gli assistenti sociali rischiano di cadere nel “tranello dell’aiuto senza reciprocità, ossia senza sforzo dinamizzatore delle risorse a volte residue degli assistiti come cittadini”, usando le parole di Elda Fiorentino Busnelli. I professionisti invece, attraverso l’analisi del proprio lavoro, possono essere motivati ed aiutati a mettere in relazione informazioni che altrimenti apparirebbero come frammenti di sapere dispersi, analizzando le situazioni, collegando le diverse conoscenze e dando loro un senso, interrogandosi e mettendo in discussione il proprio sé professionale e le pratiche utilizzate.
Abstract/Sommario: L’invito “Ama il prossimo tuo come te stesso” nella Costituzione è riproposto con l’espressione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4). I “prossimi costituzionali” sono le persone con pari dignità. Se non avviene, i doveri disattesi alimentano diritti altrettanto disattesi, indebolendo la vita democratica. Utile quindi chiedersi se ...; [Leggi tutto...]
L’invito “Ama il prossimo tuo come te stesso” nella Costituzione è riproposto con l’espressione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4). I “prossimi costituzionali” sono le persone con pari dignità. Se non avviene, i doveri disattesi alimentano diritti altrettanto disattesi, indebolendo la vita democratica. Utile quindi chiedersi se la cultura dello scarto può legittimare la gestione differenziata delle sofferenze umane? I fondamenti costituzionali dell’azione volontaria possono essere riletti nella realtà attuale, in un momento storico in cui sono indeboliti i confini tra lavoro e azione volontaria. Non è dono di qualcosa, ma dono di se stessi, è incontro di umanità. L’azione volontaria non è un privilegio per chi ha mezzi per farlo, è esperienza di aiutare ad aiutarsi, perché non è scontato che soltanto i ricchi possano aiutare i poveri e che i bisognosi non possano fare altrettanto.
Abstract/Sommario: Scopo del saggio è ricostruire il ruolo del cattolicesimo politico e nella creazione di alcune forme di coordinamento delle attività private nel settore pubblico assistenziale tra il secondo dopoguerra e gli anni Sessanta. Il saggio si propone di mostrare come la difesa cattolica delle attività private sia scaturita non solo dagli interessi del settore e dal controllo sociale che consentiva, ma anche dai postulati ideologici del cattolicesimo politico che conobbe, tuttavia, importanti ...; [Leggi tutto...]
Scopo del saggio è ricostruire il ruolo del cattolicesimo politico e nella creazione di alcune forme di coordinamento delle attività private nel settore pubblico assistenziale tra il secondo dopoguerra e gli anni Sessanta. Il saggio si propone di mostrare come la difesa cattolica delle attività private sia scaturita non solo dagli interessi del settore e dal controllo sociale che consentiva, ma anche dai postulati ideologici del cattolicesimo politico che conobbe, tuttavia, importanti mutazioni tra il pontificato di Pio XII (1939-58) e quella di Paolo VI (1963-78).