Abstract/Sommario: In questo articolo si parla di benessere organizzativo, ovvero la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. Il clima organizzativo, invece, è l’atmosfera prevalente che circonda l’organizzazione, il livello del morale e l’intensità dei sentimenti di appartenenza e di affezione e buona volontà che si riscontrano tra i dipendenti. Se si assume che la cultura dell’organizzazione descrive cos’è l’org ...; [Leggi tutto...]
In questo articolo si parla di benessere organizzativo, ovvero la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. Il clima organizzativo, invece, è l’atmosfera prevalente che circonda l’organizzazione, il livello del morale e l’intensità dei sentimenti di appartenenza e di affezione e buona volontà che si riscontrano tra i dipendenti. Se si assume che la cultura dell’organizzazione descrive cos’è l’organizzazione stessa, il clima è invece un’indicazione di cosa i dipendenti sentono e credono sia l’organizzazione; il clima rappresenta cioè le percezioni dei dipendenti riguardo l’organizzazione. Per loro natura, i servizi di cura e assistenza alla persona dovrebbero avere una cultura organizzativa della persona, ma spesso accade che i servizi assistenziali siano invece centrati sul compito. Nella gestione delle organizzazioni si tende a sopravvalutare le caratteristiche disposizionali o personali e a sottovalutare le caratteristiche organizzative, senza tener conto che l’ambiente (cultura organizzativa) può intervenire sulle caratteristiche personali e sulle motivazioni, modificando il comportamento. Tanto più una persona sente di appartenere a un’organizzazione, maggiore sarà la sua motivazione e il significato che darà al suo contributo lavorativo.
Abstract/Sommario: L’autrice in questo articolo espone gli strumenti digitali per aumentare l’attrattività dell’organizzazione e rinforzare la motivazione: nel settore sanitario, la qualità dell’assistenza non è solo una questione numerica, ma dipende fortemente dalla continuità della relazione di cura. Una gestione non adeguata si ripercuote sulla qualità del lavoro e del servizio, producendo inefficienze e sprechi, con impatti economici che si evidenziano nel bilancio. Ripensare i processi di pianifica ...; [Leggi tutto...]
L’autrice in questo articolo espone gli strumenti digitali per aumentare l’attrattività dell’organizzazione e rinforzare la motivazione: nel settore sanitario, la qualità dell’assistenza non è solo una questione numerica, ma dipende fortemente dalla continuità della relazione di cura. Una gestione non adeguata si ripercuote sulla qualità del lavoro e del servizio, producendo inefficienze e sprechi, con impatti economici che si evidenziano nel bilancio. Ripensare i processi di pianificazione e organizzazione del lavoro per diminuire gli sprechi e ottimizzare le risorse è uno dei percorsi necessari. Le conseguenze della carenza di personale per questo settore sono l’aumento dei costi del personale, il peggioramento con burnout e stress del personale, l’impatto negativo sulla qualità dei servizi erogati e il peggioramento delle performance economiche.
Abstract/Sommario: In questo dossier sono raccolti i seguenti articoli: “Operatori preparati e motivati per il benessere degli anziani”, una riflessione a 360 gradi sulla motivazione dei professionisti di Mariangela Babbei; “Occhi limpidi sulle RSA”, la voce dei parenti e il racconto di una tirocinante; “Occhi di professionisti maturi nel cuore”, l’amore dell’infermiera Angela Di Giaimo per la propria professione; “Modelli di cura che valorizzano le persone”, una cultura organizzativa che tenga conto del ...; [Leggi tutto...]
In questo dossier sono raccolti i seguenti articoli: “Operatori preparati e motivati per il benessere degli anziani”, una riflessione a 360 gradi sulla motivazione dei professionisti di Mariangela Babbei; “Occhi limpidi sulle RSA”, la voce dei parenti e il racconto di una tirocinante; “Occhi di professionisti maturi nel cuore”, l’amore dell’infermiera Angela Di Giaimo per la propria professione; “Modelli di cura che valorizzano le persone”, una cultura organizzativa che tenga conto del benessere di tutti a cura di Marta Zerbinati.
Abstract/Sommario: A cosa prestiamo attenzione in fase di selezione, analisi curricula e colloqui con i professionisti? Secondo l’autore la motivazione non è un aspetto personale del collaboratore, ma una precisa scelta organizzativa; si sta bene se si cresce e ciò trascende il livello economico: si cresce in esperienza professionale, in competenze, in maturazione personale verso gli ospiti e verso i colleghi. Fermo restando il giusto compenso, l’affezione all’organizzazione – se voluta – va perseguita, ...; [Leggi tutto...]
A cosa prestiamo attenzione in fase di selezione, analisi curricula e colloqui con i professionisti? Secondo l’autore la motivazione non è un aspetto personale del collaboratore, ma una precisa scelta organizzativa; si sta bene se si cresce e ciò trascende il livello economico: si cresce in esperienza professionale, in competenze, in maturazione personale verso gli ospiti e verso i colleghi. Fermo restando il giusto compenso, l’affezione all’organizzazione – se voluta – va perseguita, stimolata, curata, sostenuta.
Abstract/Sommario: Gli architetti Gianluca Darvo, Virginia Serrani e Giulia Cupelli descrivono la relazione tra ambienti e benessere lavorativo degli operatori. Il contenimento dei livelli di stress e il burnout del personale sanitario è un obiettivo chiave della “salute organizzativa” di un servizio: elevati livelli di turnover hanno un impatto dirompente sia sul benessere degli ospiti (che continuamente perdono i propri punti di riferimento), sia sulla continuità e la qualità del servizio (con operator ...; [Leggi tutto...]
Gli architetti Gianluca Darvo, Virginia Serrani e Giulia Cupelli descrivono la relazione tra ambienti e benessere lavorativo degli operatori. Il contenimento dei livelli di stress e il burnout del personale sanitario è un obiettivo chiave della “salute organizzativa” di un servizio: elevati livelli di turnover hanno un impatto dirompente sia sul benessere degli ospiti (che continuamente perdono i propri punti di riferimento), sia sulla continuità e la qualità del servizio (con operatori continuamente “in formazione”), sia, infine, sotto il profilo della sostenibilità economica. Stress, logoramento psico-fisico e burnout erano un problema diffuso già molto prima della pandemia Conid-19; l’emergenza ha reso solo più evidenti necessità, carenze e criticità del settore sanitario e sottolineato il ruolo chiave dello staff come motore dell’intero sistema. Lo stato di salute del sistema è infatti direttamente correlato a quello delle persone che lo muovono, al loro benessere, alla loro soddisfazione e alla loro motivazione. Dare la possibilità al personale di avere momenti di relax, spazi e momenti di individualità e di benessere personale, oltre a incidere positivamente sul controllo dei livelli di stress, contribuisce ad aumentare i livelli di soddisfazione, di appartenenza, di familiarità nei confronti di uno specifico ambiente lavorativo, con ricadute su qualità ed efficienza del servizio erogato.
Abstract/Sommario: L’autrice di questo articolo, docente di Filosofia morale all’Università di Padova, pone l’accento sui contesti organizzativi che consentono ai professionisti di stare “in punta di piedi”. L’espressione “lavoro di cura” pone l’accento sull’aspetto oneroso di tale attività, ovverosia sul fatto che la cura richiede sforzo, fatica ed energia. La professione implica, da parte di chi la esercita, un impegno pubblico; nello specifico, coloro che svolgono professioni di cura dichiarano “a voc ...; [Leggi tutto...]
L’autrice di questo articolo, docente di Filosofia morale all’Università di Padova, pone l’accento sui contesti organizzativi che consentono ai professionisti di stare “in punta di piedi”. L’espressione “lavoro di cura” pone l’accento sull’aspetto oneroso di tale attività, ovverosia sul fatto che la cura richiede sforzo, fatica ed energia. La professione implica, da parte di chi la esercita, un impegno pubblico; nello specifico, coloro che svolgono professioni di cura dichiarano “a voce alta” di possedere determinate conoscenze e competenze e si impegnano ad usarle non per il proprio interesse, ma per colui che necessita di cure. In altre parole, anche se può attualizzarsi in modi diversi e persino in maniera inappropriata, la cura è la modalità esistenziale e quindi una dimensione fondante dell’essere umano, rispetto alla quale si può trovare conferma guardando al vissuto personale: siamo stati destinatari di cure ancor prima di nascere, siamo tuttora bisognosi di cure e ci prendiamo cura di noi stessi, degli altri e del mondo. Non bastano però il dinamismo e l’equilibrio del professionista: per stare in punta di piedi ci deve essere un contesto che consenta di adottare e mantenere una tale postura e questo si verifica in un ambiente caratterizzato da adeguati spazi e tempi di cura.