Abstract/Sommario: Cosa significa supportare le persone con demenza, quando hanno origini culturali, religiose, linguistiche diverse dalle nostre? C'è il fatto che ogni popolo, inteso come gruppo etnico, interpreta la demenza a secondo della loro cultura regolando di conseguenza la cura e l'assistenza e ciò crea una sfida al lavoro svolto dagli operatori. L'autrice rifacendosi al report "Cure interculturali per la demenza" di Alzheimer Europe per approfondire l'argomento prende in esame i vari interrogat ...; [Leggi tutto...]
Cosa significa supportare le persone con demenza, quando hanno origini culturali, religiose, linguistiche diverse dalle nostre? C'è il fatto che ogni popolo, inteso come gruppo etnico, interpreta la demenza a secondo della loro cultura regolando di conseguenza la cura e l'assistenza e ciò crea una sfida al lavoro svolto dagli operatori. L'autrice rifacendosi al report "Cure interculturali per la demenza" di Alzheimer Europe per approfondire l'argomento prende in esame i vari interrogativi che si pone lo stesso report (Come raggiungere le persone con demenza, come comprendere i loro bisogni, se la loro prospettiva è diversa dalla nostra, e come coinvolgere le famiglie di queste persone nella cura). La demenza indica uno stato di sintomi vari che insorgono da un processo neurodegenerativo progressivo che sfocia poi a un declino delle facoltà cognitive della persona con ovvie ricadute sulla sua vita quotidiana. La percezione che le persone hanno questa malattia varia molto di cultura in cultura; c'è chi la considera come un naturale processo di invecchiamento, chi, invece, la vede come un disturbo mentale e chi, ancora, la considera come un volere divino. Se vogliamo promuovere una maggiore consapevolezza sulla demenza dobbiamo essere per primi consapevoli di come la persona che abbiamo di fronte la interpreta e la vive. Il sostegno alla persona con demenza si deve basare prima di tutto sulla stessa che deve essere posta al centro del proprio lavoro. Quindi, in tal caso, i servizi devono essere in grado di volgere un intervento personalizzato sui bisogni della persona che hanno di fronte, nel pieno rispetto della sua origine culturale, linguistica, religiosa. Ed è in questo senso che il report Cure Interculturali di Alzheimer Europe afferma della necessità di sviluppare una coscienza culturale da parte degli operatori, intesa come conoscenza e relativa comprensione delle differenze esistenti tra loro e le persone provenienti da altri Paesi, in altre parole la cura migliore è quella di entrare in contatto con la persona e conoscerla.
Abstract/Sommario: Il tema del benessere dei professionisti dell'aiuto è un tema ricorrente; in che modo l'introduzione dei percorsi di supervisione può essere di supporto agli operatori? Il tema del benessere di questi professionisti è diventato ancora più centrale in seguito all'emergenza sanitaria; gli operatori dei servizi socio-sanitari hanno continuato a lavorare con le persone bisognose e le loro famiglie (quando tutte le altre attività erano state chiuse per la pandemia) e mettendo a rischio spes ...; [Leggi tutto...]
Il tema del benessere dei professionisti dell'aiuto è un tema ricorrente; in che modo l'introduzione dei percorsi di supervisione può essere di supporto agli operatori? Il tema del benessere di questi professionisti è diventato ancora più centrale in seguito all'emergenza sanitaria; gli operatori dei servizi socio-sanitari hanno continuato a lavorare con le persone bisognose e le loro famiglie (quando tutte le altre attività erano state chiuse per la pandemia) e mettendo a rischio spesso la loro salute. I percorsi di supervisione sono stati individuati dai professionisti come un importante fattore protettivo che ha consentito loro di svolgere il proprio lavoro, nonostante lo stato di incertezza e di paura del periodo. Recentemente è stata riconosciuta a livello nazionale l'importanza di supportare dal punto di vista metodologico (ed anche da quello emotivo) gli operatori dei servizi sociali, ciò è avvenuto con la Legge di Bilancio del 2022, che prevede l'inserimento dei percorsi di supervisione tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) ed anche nello stesso PNRR sono stati previsti specifici investimenti per l'introduzione di tali percorsi nei servizi sociali.