Abstract/Sommario: Per quanto riguarda le persone con disabilità, la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) all’art 1 si prefigge di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità. L’autore sottolinea come di fronte a queste e ad altre affermazioni il tradizionale sistema di Welfare, almeno in Italia, non può non riconoscere il proprio fallimento. A dispetto dei sistemi ...; [Leggi tutto...]
Per quanto riguarda le persone con disabilità, la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) all’art 1 si prefigge di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità. L’autore sottolinea come di fronte a queste e ad altre affermazioni il tradizionale sistema di Welfare, almeno in Italia, non può non riconoscere il proprio fallimento. A dispetto dei sistemi di intervento e servizio sociale, i risultati non sembrano brillanti, e troppe persone ricadono sotto l’etichetta di “individui vulnerabili”, anche a fronte dell’avanzare di nuove e vecchie problematiche, legate all’invecchiamento generale della popolazione, all’aumento delle famiglie monoparentali, al complesso fenomeno delle migrazioni, all’amplificarsi delle diversità culturali ma più in generale allo scenario della globalizzazione e della modernità liquida. Occorre dunque chiedersi come modificare l’assetto tradizionale degli interventi, per andare incontro alla crescente domanda di inclusione, benessere e autodeterminazione.
Abstract/Sommario: L'autore, persona con disabilità, afferma che è non possibile definire sè stessi persone, fino a quando qualcun altro, magari pensando di fare del bene, assegna la definizione di disabile, connotando la sua appartenenza ad una categoria. Così le persone con disabilità sono private del primo diritto in assoluto: il riconoscimento della propria identità. L’interrogativo “chi si prenderà cura di mio figlio con disabilità quando io non ci sarò più o non potrò più assisterlo?” che i genitor ...; [Leggi tutto...]
L'autore, persona con disabilità, afferma che è non possibile definire sè stessi persone, fino a quando qualcun altro, magari pensando di fare del bene, assegna la definizione di disabile, connotando la sua appartenenza ad una categoria. Così le persone con disabilità sono private del primo diritto in assoluto: il riconoscimento della propria identità. L’interrogativo “chi si prenderà cura di mio figlio con disabilità quando io non ci sarò più o non potrò più assisterlo?” che i genitori si pongono in chiave “Dopo di Noi” diventa, se visto secondo il punto di vista della persona con disabilità, “chi e in che modo valuta i miei bisogni, desideri e decide su quello che è giusto o sbagliato fare per la mia vita?” Per l'autore il Dopo di Noi dei familiari ha un senso ed una prospettiva solo se saprà considerare in modo appropriato il punto di vista ed il protagonismo della persona con disabilità in chiave di Dopo di Voi.
Abstract/Sommario: Quella dell’Operatore Sociale è per sua natura e definizione, una professione che deve sapersi confrontare e adattare con una realtà sociale, economica e culturale in continuo mutamento e con i problemi e i bisogni che ogni cambiamento determina impattando sulla qualità di vita delle persone. Cambiamenti solo raramente prevedibili o conosciuti, che consentono di mettere in atto interventi specifici e collaudati, supportati da teorie, metodologie ed esperienze consolidate ed efficaci. È ...; [Leggi tutto...]
Quella dell’Operatore Sociale è per sua natura e definizione, una professione che deve sapersi confrontare e adattare con una realtà sociale, economica e culturale in continuo mutamento e con i problemi e i bisogni che ogni cambiamento determina impattando sulla qualità di vita delle persone. Cambiamenti solo raramente prevedibili o conosciuti, che consentono di mettere in atto interventi specifici e collaudati, supportati da teorie, metodologie ed esperienze consolidate ed efficaci. È un professionista che viene chiamato per trovare delle soluzioni a delle necessità che non possono essere soddisfatte da soluzioni già pronte e standardizzate. Questa particolarità comporta per l’operatore una costante e approfondita attività di attenzione e significazione delle domande, dei bisogni – a volte espressi, altre latenti o camuffati – di cui i soggetti, direttamente o indirettamente interessati all’intervento, sono portatori.
Abstract/Sommario: Il Dominio dei Diritti è compreso nei fondamentali domini della Qualità della Vita; gli autori ritengono sia lecito chiedersi quante volte, in quanto operatori, nel prendersi cura di persone in condizione di disabilità o difficoltà, a volte, magari senza neanche accorgercene, violino i loro diritti o impediscano loro di esercitarli. Ogni caregiver, operatore o clinico, sa che dovrà assumere delle decisioni, insieme alla Persona con Disabilità con cui è in relazione di aiuto e che alcun ...; [Leggi tutto...]
Il Dominio dei Diritti è compreso nei fondamentali domini della Qualità della Vita; gli autori ritengono sia lecito chiedersi quante volte, in quanto operatori, nel prendersi cura di persone in condizione di disabilità o difficoltà, a volte, magari senza neanche accorgercene, violino i loro diritti o impediscano loro di esercitarli. Ogni caregiver, operatore o clinico, sa che dovrà assumere delle decisioni, insieme alla Persona con Disabilità con cui è in relazione di aiuto e che alcune di queste potranno limitare il totale godimento di alcuni diritti a favore di una protezione e tutela necessaria per la persona o in relazione alle risorse disponibili.
Abstract/Sommario: Le persone con disabilità nascono, crescono e vivono all’interno di un contesto famigliare che, in qualche modo, ne influenza le storie ed i percorsi e che allo stesso tempo è influenzato, molto spesso dalla presenza della persona con disabilità. Naturalmente, come ogni persona è diversa, anche ogni famiglia è diversa e diverse e variabili possono essere le relazioni e le modalità di adattamento di una famiglia al cui interno sia presente un figlio o una figlia con disabilità. È necess ...; [Leggi tutto...]
Le persone con disabilità nascono, crescono e vivono all’interno di un contesto famigliare che, in qualche modo, ne influenza le storie ed i percorsi e che allo stesso tempo è influenzato, molto spesso dalla presenza della persona con disabilità. Naturalmente, come ogni persona è diversa, anche ogni famiglia è diversa e diverse e variabili possono essere le relazioni e le modalità di adattamento di una famiglia al cui interno sia presente un figlio o una figlia con disabilità. È necessario, quindi, premettere che non si può parlare, in assoluto, di famiglie di persone con disabilità, in generale. Si può parlare di quella famiglia, con le sue specificità. In questo articolo si cercha di delineare alcuni possibili punti in comune, anche rispetto a ciò che emerge dalla ricerca e soprattutto di stimolare alcune riflessioni che potranno avere senso e significato per ciascuna famiglia. Il focus principale di questo articolo è sulle famiglie al cui interno sono presenti persone con disabilità intellettive e/o disturbi del neurosviluppo.
Abstract/Sommario: Si ritiene che il “Progetto di vita” non va motivato. Secondo l'aurore ci si deve interrogare invece sui motivi che portano alla mancanza di questo atto dovuto, in capo peraltro (secondo normativa cogente) al territorio, agli organi sociali, sebbene per competenze ci si riferisce solitamente agli enti e ai servizi che offrono i sostegni diretti alla persona. Il contenuto e la struttura del Progetto di vita dovrebbe essere declinato nella forma di mete (definizioni globali e prospettich ...; [Leggi tutto...]
Si ritiene che il “Progetto di vita” non va motivato. Secondo l'aurore ci si deve interrogare invece sui motivi che portano alla mancanza di questo atto dovuto, in capo peraltro (secondo normativa cogente) al territorio, agli organi sociali, sebbene per competenze ci si riferisce solitamente agli enti e ai servizi che offrono i sostegni diretti alla persona. Il contenuto e la struttura del Progetto di vita dovrebbe essere declinato nella forma di mete (definizioni globali e prospettiche) con esplicito riferimento ai domini e alle dimensioni di un modello di Qualità della vita riconosciuto dalla comunità scientifica (i modelli di qualità della vita si prestano a questo uso, in quanto sono declinati in Domini – ossia macro categorie – che a loro volta descrivono attività di vita e potenziali Indicatori da scegliere per connotare le intenzioni progettuali auspicate per la persona con disabilità.