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Abstract/Sommario: Affrontare il tema della comunicazione in tempi di covid significa oscillare tra due dimensioni tragicamente ambivalenti: quella dell'eccessiva enfasi ad essa dedicata, stante l'ingente mole di notizie che ogni giorno ci travolge attraverso i social e i media, e quella della sua sottrazione forzata data l'impossibilità di viverla nella socialità, ossia nella relazione di vicinanza con il nostro prossimo. Per questo motivo possiamo constatare quanto il covid abbia inconsapevolmente
con ...; [Leggi tutto...] Affrontare il tema della comunicazione in tempi di covid significa oscillare tra due dimensioni tragicamente ambivalenti: quella dell'eccessiva enfasi ad essa dedicata, stante l'ingente mole di notizie che ogni giorno ci travolge attraverso i social e i media, e quella della sua sottrazione forzata data l'impossibilità di viverla nella socialità, ossia nella relazione di vicinanza con il nostro prossimo. Per questo motivo possiamo constatare quanto il covid abbia inconsapevolmente
contribuito a sensibilizzarci, fino ad avvertirne la mancanza, sull'importanza della comunicazione vis a vis, ossia quella in cui agisce il corpo, lo sguardo, l'espressione del volto che si offre senza barriere, e che consente di favorire relazioni non solo agite a distanza con la parola. Del resto sulla comunicazione e sul suo valore legato alla socialità, la storia ci rimanda studi e ricerche che già i nostri antenati greci, per esempio Aristotele nel IV secolo a.C. rimarcano, ricordandoci quanto essa fosse considerata prerogativa dell'uomo come essere sociale, e quindi predisposto ad esprimere il bisogno di contatto attraverso relazioni di scambio verbali e non.

Abstract/Sommario: Nel periodo caratterizzato da imprevisti la rivista ospita tre interventi che intendono offrire una prospettiva diversa a vantaggio dei benefici offerti dal cambiamento. Saper fronteggiare l'imprevisto con atteggiamento aperto porta il bambino a sviluppare un pensiero proprio e a saper gestire l'incertezza sempre presente nel vivere umano. Educare alla gestione della pausa vuol dire favorire i presentarsi di nuove immagini nella mente.

Abstract/Sommario: Leggere: il dizionario parla di interpretazioni di segni e scritture convenzionali, della capacità di seguire con gli occhi i caratteri di una scrittura, intendendo il significato di parole e frasi. Ma le forme di letture possono essere tante e diverse. Si legge prima di leggere la parola scritta attraverso le immagini che abitano i tanti libri dedicati ai bambini. La ricchezza del visivo è una grande opportunità di scoperta, di conoscenza, di rinforzo al conosciuto: occhi che guardano ...; [Leggi tutto...] Leggere: il dizionario parla di interpretazioni di segni e scritture convenzionali, della capacità di seguire con gli occhi i caratteri di una scrittura, intendendo il significato di parole e frasi. Ma le forme di letture possono essere tante e diverse. Si legge prima di leggere la parola scritta attraverso le immagini che abitano i tanti libri dedicati ai bambini. La ricchezza del visivo è una grande opportunità di scoperta, di conoscenza, di rinforzo al conosciuto: occhi che guardano, immaginano, inventano, raccontano, ciò che le figure mostrano, suggeriscono, evocano. Questo fanno i bambini, in solitario o in occasioni collettive. Bambini attenti alla voce dell'adulto narratore, bambini attivi nella partecipazione alla storia, bambini che possono attingere ad un bagaglio di figure utile all'esercizio di una educazione alle immagini che dovrebbe essere parte integrante dell'educare, a scuola, a casa, sempre.

Abstract/Sommario: La lingua è, nell'esperienza di ognuno di noi, un potente mezzo di relazione con gli altri, di conoscenza del mondo e di organizzazione concettuale di questa conoscenza. Sin dalle prime fasi di apprendimento il bambino e la bambina usano le parole per analizzare la realtà, per imparare a conoscerne la complessità; il
tutto all'interno di relazioni con altre persone che si offrono come interlocutori attivi e collaborativi in questo processo di scoperta e di rielaborazione dell'esperien ...; [Leggi tutto...] La lingua è, nell'esperienza di ognuno di noi, un potente mezzo di relazione con gli altri, di conoscenza del mondo e di organizzazione concettuale di questa conoscenza. Sin dalle prime fasi di apprendimento il bambino e la bambina usano le parole per analizzare la realtà, per imparare a conoscerne la complessità; il
tutto all'interno di relazioni con altre persone che si offrono come interlocutori attivi e collaborativi in questo processo di scoperta e di rielaborazione dell'esperienza comune, linguistica e non. In quanto codice comunicativo, una lingua aiuta i parlanti a realizzare, attraverso il suo uso condiviso, scopi di vario tipo: fare o rispondere a richieste di informazione o di azione, mettere in comune conoscenze ed esperienze, classificare e mettere in relazione informazioni, immaginare, fare congetture, scherzare, giocare... Ognuno di noi ha appreso tutto ciò nella relazione con altri che sapevano già usare la lingua e che erano disposti ad accoglierci come interlocutori all'interno dello scambio comunicativo.