Abstract/Sommario: Nella nostra esperienza quotidiana, secondo l'autrice, la creatività ha a che fare con la felicità e quando ci troviamo davanti a un problema, mettendo insieme i vari elementi che lo compongono e trovando la soluzione adatta, siamo felici. La creatività, in diverse occasioni, ci ha quasi salvato, mostrandoci qualcosa di bello dove non lo vedevamo più. Secondo alcuni autori, l'attività artistica dell'individuo può aver preceduto l'emergere della conoscenza razionale; essa indica un meto ...; [Leggi tutto...]
Nella nostra esperienza quotidiana, secondo l'autrice, la creatività ha a che fare con la felicità e quando ci troviamo davanti a un problema, mettendo insieme i vari elementi che lo compongono e trovando la soluzione adatta, siamo felici. La creatività, in diverse occasioni, ci ha quasi salvato, mostrandoci qualcosa di bello dove non lo vedevamo più. Secondo alcuni autori, l'attività artistica dell'individuo può aver preceduto l'emergere della conoscenza razionale; essa indica un metodo mentale molto potente, cioè quello coinvolto a rilevare dei fattori di novità, essenziale alla sopravvivenza del soggetto, quindi ogni volta che quest'ultimo ha bisogno di proseguire, andare avanti deve servirsi della creatività. Per far ciò, occorre ricorrere alle cosiddette "impalcature" che sono immagazzinate nella memoria: la coerenza delle parti con il tutto, la parsimonia e la capacità di riconoscere la novità. La coerenza delle parti con il tutto riguarda il momento di "illuminazione", l'idea che nasce dalla mente dell'individuo e che rende possibile visualizzare i legami tra le parti o gli elementi diversi, anche se distanti tra loro e raggiungendo una nuova soluzione al lavoro di ricerca e di studio. La parsimonia, invece, consiste nelle spiegazione del molto a partire dal poco e infine, a tutto questo si aggiunge l'emozione, la quale quando è molto forte e penetrante che ci coinvolge interamente e ci fa sentire di fare parte di qualcosa di più grande: è la meraviglia.
Abstract/Sommario: Partendo dal presupposto che un grande maestro non è solamente colui che possiede una vasta conoscenza, ma che comunica quest'ultima nel miglior modo, i due autori hanno scritto e dedicato un libro al ruolo centrale che il nostro corpo esercita quando entra in relazione con altri soggetti. Il libro si intitola "Il corpo è docente. Sguardo, ascolto, gesti, contatto: la comunicazione non verbale a scuola"; scritto a quattro mani, si tratta di un testo atipico dove gli autori di diversa f ...; [Leggi tutto...]
Partendo dal presupposto che un grande maestro non è solamente colui che possiede una vasta conoscenza, ma che comunica quest'ultima nel miglior modo, i due autori hanno scritto e dedicato un libro al ruolo centrale che il nostro corpo esercita quando entra in relazione con altri soggetti. Il libro si intitola "Il corpo è docente. Sguardo, ascolto, gesti, contatto: la comunicazione non verbale a scuola"; scritto a quattro mani, si tratta di un testo atipico dove gli autori di diversa formazione ma complementare ci svelano i segreti della comunicazione umana il cui stile derivando anche dalle basi della cultura teatrale e dalle più importanti ricerche sull'argomento, fornisce degli esempi di buone pratiche. Tale approccio innovativo, i due autori ritengono che possa aiutare a far comprendere alcuni articoli scientifici scritti sul tema della comunicazione verbale e non verbale, dando anche dei suggerimenti mirati con l'obiettivo di stimolare una riconquista delle capacità di osservare il mondo in modo corretto, rieducare l'ascolto e utilizzare al meglio il tono della nostra voce e il nostro corpo per entrare in relazione con gli altri.
Abstract/Sommario: L'autore sostiene, in questo articolo, l'esistenza in natura di molteplici esempi di strutture che seguono il principio della ripetizione delle forme esistenti con un preciso ordine geometrico, come ad esempio la struttura di un fiore o di un alveare; ed anche nel campo dell'arte, la maggior parte delle forme o composizioni obbediscono a determinate leggi geometriche, come ad esempio nella copertura di una superficie piana e nel campo della ricerca è scaturito, in questi casi che la pr ...; [Leggi tutto...]
L'autore sostiene, in questo articolo, l'esistenza in natura di molteplici esempi di strutture che seguono il principio della ripetizione delle forme esistenti con un preciso ordine geometrico, come ad esempio la struttura di un fiore o di un alveare; ed anche nel campo dell'arte, la maggior parte delle forme o composizioni obbediscono a determinate leggi geometriche, come ad esempio nella copertura di una superficie piana e nel campo della ricerca è scaturito, in questi casi che la pratica ha anticipato la teoria. Quindi, nel corso della storia le diverse creazioni svolte dall'uomo contengono sempre numerosi elementi di simmetria e nella nostra vita quotidiana troviamo sempre dei modelli di copertura con una notevole varietà, come ad esempio i rivestimenti, strutture formate da un insieme di elementi di base che poi possono essere utilizzati in vario modo conducendo a un certo tipo di ordine e disordine il cui scopo è quello di creare nuovi disegni e insolite composizioni. Nel lavoro creativo, secondo l'autore, è fondamentale rompere la simmetria, cambiare le regole; a volte basta un semplice cambio di colore, lasciando invariata la figura per avere effetti diversi e quindi, utilizzare le simmetrie e le antisimmetrie si possono creare delle vere e proprie opere d'arte. Nel campo della didattica sperimentando l'arte con la geometria si rafforzano non solo le conoscenze della geometria ma si potenziano anche le proprie capacità artistiche.
Abstract/Sommario: In questo articolo l'autore, nella sua veste di dirigente scolastico, esprime il proprio parere, in questo periodo di lockdown scaturito dall'avvento della pandemia del coronavirus, sul passaggio attuale della didattica in presenza alla didattica a distanza, affermando che è tutto più complicato di quello che sembra. Gli argomenti trattati riguardano: la DAD e la DDI sincrona e asincrona; le dotazioni tecnologiche e banda larga; la formazione degli insegnanti; il ruolo degli organi col ...; [Leggi tutto...]
In questo articolo l'autore, nella sua veste di dirigente scolastico, esprime il proprio parere, in questo periodo di lockdown scaturito dall'avvento della pandemia del coronavirus, sul passaggio attuale della didattica in presenza alla didattica a distanza, affermando che è tutto più complicato di quello che sembra. Gli argomenti trattati riguardano: la DAD e la DDI sincrona e asincrona; le dotazioni tecnologiche e banda larga; la formazione degli insegnanti; il ruolo degli organi collegiali; l'inclusione scolastica (in particolare quella degli studenti e delle studentesse nello spettro dei bisogni educativi speciali); i trasporti e gli scaglionamenti; gli strumenti di contenimento del contagio; il calendario scolastico; gli orizzonti temporali e la contraddittorietà degli interventi normativi dei vari livelli; il mancato riconoscimento del lavoro negli Istituti Comprensivi e nelle scuole dell'infanzia; l'organico di diritto, di fatto e l'organico Covid-19.
Abstract/Sommario: L'autore, in questo suo contributo, afferma che la stagione estiva è un tempo speciale e la definisce come la stagione dei "non compiti" per indicare ai suoi allievi che l'attività da lui (insegnante) proposta è molto diversa dai soliti compiti scolastici. Secondo l'autore l'attività funziona se è il frutto di una scelta e di un desiderio di farla e in tale tipo di attività la "voglia" e il "senso" sono le condizioni necessarie per l'apprendimento. Da questo punto di vista ritiene l'es ...; [Leggi tutto...]
L'autore, in questo suo contributo, afferma che la stagione estiva è un tempo speciale e la definisce come la stagione dei "non compiti" per indicare ai suoi allievi che l'attività da lui (insegnante) proposta è molto diversa dai soliti compiti scolastici. Secondo l'autore l'attività funziona se è il frutto di una scelta e di un desiderio di farla e in tale tipo di attività la "voglia" e il "senso" sono le condizioni necessarie per l'apprendimento. Da questo punto di vista ritiene l'estate "tempo speciale" per il motivo che tutti percepiscono come "tempo libero" in molti sensi. Questa stagione è caratterizzata dal numero di diverse settimane che ci offre dove esistono vincoli minori (la maggior parte delle attività che sono la nostra routine quotidiana durante l'anno) e dove ognuno di noi può dedicare il proprio tempo a coltivare le proprie passioni. L'estate è un momento importante per l'apprendimento perché finisce di essere il tempo del "devo" per lasciare il posto al tempo del "posso" (o del "mi interessa"). La scuola deve, anche nel periodo estivo, continuare a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi; e il bravo insegnante deve essere in grado di far interessare i propri allievi a ciò che propone ed essere capace di accompagnarli a costruire le proprie competenze partendo da quelli che sono gli interessi personali degli stessi allievi.
Abstract/Sommario: Se inclusione significa creare occasioni dove ciascun allievo può seguire il proprio percorso di apprendimento che permette di sviluppare pienamente il suo potenziale personale e nello stesso tempo, ognuno degli allievi può partecipare in modo attivo a diversi progetti e percorsi comunitari e collettivi, si può affermare che questo tipo di scuola è di carattere inclusivo. E' una scuola che si è trasformata nei tempi, negli spazi e nella sua organizzazione per costruire quel difficile c ...; [Leggi tutto...]
Se inclusione significa creare occasioni dove ciascun allievo può seguire il proprio percorso di apprendimento che permette di sviluppare pienamente il suo potenziale personale e nello stesso tempo, ognuno degli allievi può partecipare in modo attivo a diversi progetti e percorsi comunitari e collettivi, si può affermare che questo tipo di scuola è di carattere inclusivo. E' una scuola che si è trasformata nei tempi, negli spazi e nella sua organizzazione per costruire quel difficile connubio fra l'attenzione al singolo individuo e la cura di una comunità capace di garantire la partecipazione di ciascuno al tutto. Questo tipo di scuola già esiste ed è la scuola a misura di studente.
Abstract/Sommario: Finire una relazione, una storia risulta sempre molto difficile; e ciò è, soprattutto, vero per quanto riguarda la relazione educativa la cui funzione consiste, alla fine, nel suo scioglimento. Una relazione educativa, secondo l'autore, positiva si vede dalla sua fine e quest'ultima dipende da un ottimo rapporto pedagogico; la differenza tra relazione educativa e plagio consiste nella possibilità che l'alunno ha, al termine del proprio percorso, di rendersi autonomo, di emanciparsi dal ...; [Leggi tutto...]
Finire una relazione, una storia risulta sempre molto difficile; e ciò è, soprattutto, vero per quanto riguarda la relazione educativa la cui funzione consiste, alla fine, nel suo scioglimento. Una relazione educativa, secondo l'autore, positiva si vede dalla sua fine e quest'ultima dipende da un ottimo rapporto pedagogico; la differenza tra relazione educativa e plagio consiste nella possibilità che l'alunno ha, al termine del proprio percorso, di rendersi autonomo, di emanciparsi dal proprio educatore e di riconoscerlo come suo pari. L'importante è capire che la fine della relazione educativa va anticipata, quasi piluccata durante tutto il percorso; ciò significa che l'autonomia dell'allievo si realizza non di botto, cioè tutta in una volta ma si realizza con un percorso a volte tortuoso che richiede molta pazienza e la capacità, da parte dell'educatore, di sopportare le regressioni e i momenti in cui l'allievo sembra essere ancora più dipendente dall'insegnante. Quindi, un allievo che non mai sperimentato la propria autonomia, all'interno della relazione con l'insegnante, non è pronto per vivere fuori da quest'ultima. Un insegnante deve educare i propri alunni alla emancipazione e per tale motivo, saper chiudere una relazione educativa significa anche avere una forte autocritica, cioè la capacità di comprendere che l'allievo, ad un certo punto, non dipende più da lui e che la fine di tale relazione rappresenta la possibilità di aprirsi ad altre realtà, cioè nuove relazioni di complicità e di parità.
Abstract/Sommario: Leggere un libro veicola emozioni, stimola i diversi sensi, permette di immaginare e di comprendere il mondo, ma se questo "racconta se stesso in tanti modi" allora tutto diventa ancora più giocoso e virtuoso! Nel contributo gli autori, valorizzando ambienti di apprendimento modellati sui diversi stili di apprendimento degli allievi, costruiscono in modo corresponsabile esperienze ludiche, didattiche e metacognitive coinvolgenti sostenute da artefatti, alcuni di questi ideati con i bam ...; [Leggi tutto...]
Leggere un libro veicola emozioni, stimola i diversi sensi, permette di immaginare e di comprendere il mondo, ma se questo "racconta se stesso in tanti modi" allora tutto diventa ancora più giocoso e virtuoso! Nel contributo gli autori, valorizzando ambienti di apprendimento modellati sui diversi stili di apprendimento degli allievi, costruiscono in modo corresponsabile esperienze ludiche, didattiche e metacognitive coinvolgenti sostenute da artefatti, alcuni di questi ideati con i bambini.
Abstract/Sommario: A differenza del laboratorio, che è uno spazio specializzato per l'acquisizione di una tecnica, l'atelier è un luogo aperto all'invenzione, dove i bambini (ma anche i ragazzi e gli adulti) studiano e rendono visibili immagini e concetti con strumenti e materiali diversi. Le opere che escono possono essere soggettive o collettive e gli insegnanti coordinano il loro lavoro. L'atelier rappresenta uno spazio che cerca di promuovere la creatività e quindi, non ci sono modelli da imitare o s ...; [Leggi tutto...]
A differenza del laboratorio, che è uno spazio specializzato per l'acquisizione di una tecnica, l'atelier è un luogo aperto all'invenzione, dove i bambini (ma anche i ragazzi e gli adulti) studiano e rendono visibili immagini e concetti con strumenti e materiali diversi. Le opere che escono possono essere soggettive o collettive e gli insegnanti coordinano il loro lavoro. L'atelier rappresenta uno spazio che cerca di promuovere la creatività e quindi, non ci sono modelli da imitare o schemi da seguire poiché questi ultimi sono il contrario della stessa creatività. Importante è poi l'ambiente che deve essere accogliente e dove ogni soggetto si deve trovare bene, ben progettato e dove tutti gli spazi disponibili devono essere ben riconoscibili e suggerire immaginari singoli e collettivi che producono poi azioni concrete.
Abstract/Sommario: E' noto che gli ultimi tempi il distanziamento fisico ci è stato imposto come norma di sicurezza per evitare il contagio del covid-19 e quindi, tutelarci dei vari rischi derivanti dal contagio; da tutto ciò è derivata la comprensione di noi tutti verso l'importanza delle relazioni con gli altri nelle nostre vite. La pandemia ci ha imposto di limitare gli spazi (ed anche i tempi) nelle nostre relazioni, permettendo la connessione di queste ultime con le tecnologie digitali, proprio per ...; [Leggi tutto...]
E' noto che gli ultimi tempi il distanziamento fisico ci è stato imposto come norma di sicurezza per evitare il contagio del covid-19 e quindi, tutelarci dei vari rischi derivanti dal contagio; da tutto ciò è derivata la comprensione di noi tutti verso l'importanza delle relazioni con gli altri nelle nostre vite. La pandemia ci ha imposto di limitare gli spazi (ed anche i tempi) nelle nostre relazioni, permettendo la connessione di queste ultime con le tecnologie digitali, proprio per favorire una certa continuità delle nostre interazioni con il mondo esterno. In questo suo contributo l'autore, riferendosi ai contesti deputati all'apprendimento, porge qualche riflessione su alcune potenzialità del digitale, le quali se valorizzate possono trasformare uno stato di crisi in una opportunità. In tale ottica, secondo l'autore, occorrerà sforzarsi di pensare al digitale a prescindere dalla distanza e di concepirli e utilizzarli come dei tele-dispositivi. Ciò perché non pochi problemi emersi dalla esperienza della DAD (Didattica a distanza) e della DDI (Didattica digitale integrata) sono riconducibili ad un corto circuito culturale tra le cui cause sarebbe opportuno disapprovare la percezione esclusivamente strumentale delle tecnologie, per la cui gestione sarebbe sufficiente un aggiornamento delle competenze informatiche degli insegnanti ed anche degli studenti.