Abstract/Sommario: E' con la credibilità che si ottiene svolgendo i compiti più modesti nell'organizzare e governare la quotidianità e con la quale, secondo l'autore, si costruiscono gli elementi che permettono all'individuo una crescita personale, se questo è poi un individuo sociale deve accettare le sue responsabilità; coloro che operano nel lavoro sociale dovrebbero essere credibili anche con la laurea. La capacità organizzativa che una laurea permette non mette a repentaglio i compiti già assunti o ...; [Leggi tutto...]
E' con la credibilità che si ottiene svolgendo i compiti più modesti nell'organizzare e governare la quotidianità e con la quale, secondo l'autore, si costruiscono gli elementi che permettono all'individuo una crescita personale, se questo è poi un individuo sociale deve accettare le sue responsabilità; coloro che operano nel lavoro sociale dovrebbero essere credibili anche con la laurea. La capacità organizzativa che una laurea permette non mette a repentaglio i compiti già assunti o li sostituisce con altri ma li sa collegare e quindi risulta importante, nel lavoro sociale, evitare di avere un atteggiamento sbilanciato tra le proprie competenze in un certo campo e compiti più modesti. Quindi, la formazione di chi lavora nel sociale deve rispondere alle esigenze dei soggetti con bisogni educativi speciali e/o con disabilità, senza stravolgere i vari profili professionali incrementando di continuo le loro competenze.
Abstract/Sommario: Gli episodi di maltrattamento sono la conseguenza di percorsi di carenze, scarsa sensibilità. sovraccarico di lavoro e burnout che perdurano nel tempo; tali episodi, nella maggior parte dei casi, rimangono per lo più nell'ombra, non sono segnalati e quindi, non sono affrontati. Le cause del silenzio sono diverse: la condizione, in primo luogo, psichica e fisica della persona anziana che la rende fragile e la pone in una situazione di dipendenza nei confronti di chi si prende cura di es ...; [Leggi tutto...]
Gli episodi di maltrattamento sono la conseguenza di percorsi di carenze, scarsa sensibilità. sovraccarico di lavoro e burnout che perdurano nel tempo; tali episodi, nella maggior parte dei casi, rimangono per lo più nell'ombra, non sono segnalati e quindi, non sono affrontati. Le cause del silenzio sono diverse: la condizione, in primo luogo, psichica e fisica della persona anziana che la rende fragile e la pone in una situazione di dipendenza nei confronti di chi si prende cura di essa (curante, familiare); inoltre, nasce la paura di poter perdere la relazione con il curante e la nascita di possibili atti di rappresaglia da parte di quest'ultimo. Nell'affrontare questi fenomeni (che non non avvengono mai in modo improvviso) occorre considerare il concetto di "maltraitance ordinaire", detta anche maltrattamento passivo o istituzionale, per studiare ed esplorare tale tipo di fenomeno; questo tipo di maltrattamento (che in modo impercettibile sorge nell'ambito di una struttura) è rappresentato da gesti di negligenza che portano la persona anziana a sentirsi trascurata. Essa si manifesta in diverse situazioni quotidiane, come ad esempio scarso rispetto dei ritmi personali dell'anziano, frettolosa esecuzione della propria toilette, scarsa attenzione al bisogno di ascolto ed alle richieste fatte oltre all'insufficiente rispetto della privacy. Quindi, per riconoscere e contrastare tale tipo di fenomeno occorre seriamente affrontarlo e porre la massima attenzione alle situazioni di maltraitance ordinaire, le quali possono essere, addirittura considerate come "buone pratiche" dagli stessi curanti, come ad esempio la mancanza di rispetto del principio di autodeterminazione della persona come modalità protettiva.