Abstract/Sommario: L'autrice tratta del lavoro sociale svolto con le persone anziane che, negli ultimi anni, è molto cambiato non solo in Italia ma anche negli altri Paesi europei, con il quale sono stati impostati dei modelli di cura centrati sulla persona; e quindi l'individuazione dei bisogni della persona assistita è stata improntata su principi di personalizzazione, i quali richiedono una conoscenza della situazione personale del soggetto che viene preso in carico dai servizi (la conoscenza e l'anal ...; [Leggi tutto...]
L'autrice tratta del lavoro sociale svolto con le persone anziane che, negli ultimi anni, è molto cambiato non solo in Italia ma anche negli altri Paesi europei, con il quale sono stati impostati dei modelli di cura centrati sulla persona; e quindi l'individuazione dei bisogni della persona assistita è stata improntata su principi di personalizzazione, i quali richiedono una conoscenza della situazione personale del soggetto che viene preso in carico dai servizi (la conoscenza e l'analisi della situazione di vita del soggetto sono un fattore importante per capire quando e come erogare i servizi di assistenza, anche quelli a livello domiciliare). Uno studio svedese ha indagato sulle caratteristiche formali delle cartelle sociali, cercando di capire quanto la scrittura professionale possa influenzare la vita delle persone anziane; la letteratura scientifica inerente il lavoro sociale è ricca di studi che testimoniano l'importanza della scrittura professionale nonché l'importanza della documentazione nell'erogazione dei servizi. La forma e il contenuto di queste cartelle possono avere importanti conseguenze sulla vita delle persone assistite, soprattutto quando si tratta di persone anziane, per il fatto che esse influenzano (e dirigono) le decisioni prese dai servizi. La documentazione costituisce, quindi, uno strumento anche di comunicazione fra i diversi professionisti che seguono l'utente; e questa consapevolezza, quindi, permette di identificare, attraverso lo studio della documentazione, il tipo di immagine mentale che i servizi hanno delle persone anziane.
Abstract/Sommario: L'autrice parla del cambiamento apportato dalla chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e dalla nascita delle REMS (Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza) operate dalla legge che, dal 1 aprile 2015 ha portato al passaggio da strutture di tipo giudiziario a strutture di competenza esclusiva sanitaria. Quest'ultime hanno funzioni terapeutiche e socio- riabilitative a favore di persone con disturbi mentali ed autori di fatti costituenti reato, alle quali viene ...; [Leggi tutto...]
L'autrice parla del cambiamento apportato dalla chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e dalla nascita delle REMS (Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza) operate dalla legge che, dal 1 aprile 2015 ha portato al passaggio da strutture di tipo giudiziario a strutture di competenza esclusiva sanitaria. Quest'ultime hanno funzioni terapeutiche e socio- riabilitative a favore di persone con disturbi mentali ed autori di fatti costituenti reato, alle quali viene applicata la misura di sicurezza detentiva da parte della magistratura; questo cambiamento ha influito di molto il cambiamento nel lavoro svolto dagli operatori sociali, che si sono messi alla prova in modo piuttosto impegnativo e di sfida. Infatti, questo cambiamento di tipo sostanziale, oltre a porre l'attenzione maggiormente sugli aspetti riabilitativi e di cura delle persone affidate a questi tipi di strutture, ha modificato il livello di coinvolgimento di tutte le diverse figure professionali all'interno delle REMS. L'utenza con cui gli operatori sociali si trovano a lavorare nelle REMS è di natura particolare, ha alle spalle lunghe storie giuridiche, sanitarie e travagliate storie familiari; ed è l'assistente sociale che, nella prima fase di accoglienza nella REMS, raccoglie le informazioni varie per effettuare un accertamento allo scopo di pervenire alla completa lettura sociale della situazione della persona assistita in tutti i suoi aspetti (personali, familiari, giuridici, economici e sanitari) e fare poi una valutazione sociale che delinea i bisogni e le risorse della persona (raccogliere il passato di quest'ultima). Inoltre, tale valutazione farà parte di tutto il lavoro dei vari professionisti (lavoro di rete) che definiranno così il progetto individualizzato per la persona assistita.
Abstract/Sommario: La parola "Vulnerabilità" è una parola che spesso viene utilizzata dagli operatori sociali, dai servizi, dai decisori politici e dal mondo accademico; questo concetto influenza il modo in cui descriviamo le persone e giustifichiamo gli interventi. L'autrice si rifà ad un articolo della rivista "Ethic and Social Welfare" che ha esplorato implicazioni etiche e pratiche sull'utilizzo del termine. Il termine può avere significati diversi per diverse persone; ciò implica che il significato ...; [Leggi tutto...]
La parola "Vulnerabilità" è una parola che spesso viene utilizzata dagli operatori sociali, dai servizi, dai decisori politici e dal mondo accademico; questo concetto influenza il modo in cui descriviamo le persone e giustifichiamo gli interventi. L'autrice si rifà ad un articolo della rivista "Ethic and Social Welfare" che ha esplorato implicazioni etiche e pratiche sull'utilizzo del termine. Il termine può avere significati diversi per diverse persone; ciò implica che il significato dato a tale termine assume, di volta in volta, una grande importanza ed è in base a questo che poi sono giustificati i diversi interventi che coinvolgono le vite dei soggetti interessati e la destinazione delle risorse, nonché la definizione dei nostri obblighi. Ha, quindi, importanti implicazioni non solo di natura etica ma anche per tutto il sistema di welfare e la vita quotidiana delle persone. Nel lavoro sociale e nelle politiche sociali c'è un'ampia varietà di gruppi a cui si fa riferimento per intendere le persone vulnerabili; le due categorie associate più comunemente sono quella delle persone adulte che non sono in grado di tutelarsi e quella dei minori. Tra i primi ci sono le persone anziane e quelle con disabilità intellettive, ma anche le persone senzatetto, i rifugiati, i richiedenti asilo e persone con problemi di dipendenza. Allo stesso tempo il concetto di vulnerabilità riguarda, anche, il mondo dell'infanzia, e l'intervento delle pubbliche istituzioni è reso legittimo proprio dalla premessa che è vulnerabile la stessa natura dei bambini. Alcuni autori (soprattutto nel campo delle politiche sociali), ritengono che questo concetto ha un potere trasformativo e dunque può costituire una base teoretica per il raggiungimento della giustizia sociale, cioè esso viene collocato al centro dei temi della cittadinanza sociale e dei diritti umani. Quindi considerarlo, non solo, insito in particolari stati biologici ma, anche all'interno di circostanze varie (personali, economiche, sociali e culturali) entro le quali le persone si trovano, cioè considerato come una caratteristica fondamentale dell'umanità.