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Abstract/Sommario: L'occupazione e il lavoro rappresentano per le persone con autismo, non solo un ambito di gratificazione economica ma soprattutto un'area dell'esistenza che attribuisce un ruolo sociale. Allo stesso tempo la difficoltà nel funzionamento socio-relazionale dell'autismo rappresenta un ostacolo intrinseco all'inserimento lavorativo, soprattutto dove viene richiesta una interazione sociale. Questo articolo prende in esame le difficoltà che le persone con autismo incontrano nell'inserimento ...; [Leggi tutto...] L'occupazione e il lavoro rappresentano per le persone con autismo, non solo un ambito di gratificazione economica ma soprattutto un'area dell'esistenza che attribuisce un ruolo sociale. Allo stesso tempo la difficoltà nel funzionamento socio-relazionale dell'autismo rappresenta un ostacolo intrinseco all'inserimento lavorativo, soprattutto dove viene richiesta una interazione sociale. Questo articolo prende in esame le difficoltà che le persone con autismo incontrano nell'inserimento lavorativo e al tempo stesso i loro punti di forza. Viene inoltre fornito uno strumento tecnico volto a favorire la presentazione delle caratteristiche della persona con autismo attraverso uno schema utile alla costruzione di un curriculum specifico. Viene descritta una scheda di presentazione che si articola sulla raccolta di caratteristiche cliniche, punti di forza delle abilità della persona, limiti e aree critiche di rilievo per l'inserimento lavorativo. Si tratta quindi di un curriculum funzionale. Al termine del curriculum si trova una parte sintetica che può essere inviata al momento della ricerca del lavoro in cui vengono evidenziati i punti di forza e caratteristiche da tenere presenti durante l'inserimento in ambito lavorativo. La possibilità di utilizzare un curriculum clinico funzionale per l'operatore dei servizi diventa una risorsa tecnica che semplifica la formulazione di obiettivi concreti per l'inserimento lavorativo. Al tempo stesso anche per il datore di lavoro avere una informazione sintetica sulle caratteristiche dell'individuo aumenta la possibilità di inserimento e soprattutto di mantenimento dell'attività lavorativa, evitando in particolare il "misunderstanding" che spesso si presenta nell'inserimento lavorativo delle persone con autismo.

Abstract/Sommario: Nella popolazione adulta con disturbi autistici un'alta percentuale di persone soffre di disturbi d'ansia (Ketelaars et al., 2008; Sofronoff, Attwood e Hinton, 2005). Tra questi i più frequenti sono: fobie specifiche, disturbo ossessivo compulsivo, ansia sociale (van Steensel, Bogels e Perrin, 2011). Oggi in letteratura sono ancora scarsi gli studi inerenti al tema delle fobie specifiche in persone con disabilità del neurosviluppo in condizioni di gravità, tuttavia sappiamo che uno deg ...; [Leggi tutto...] Nella popolazione adulta con disturbi autistici un'alta percentuale di persone soffre di disturbi d'ansia (Ketelaars et al., 2008; Sofronoff, Attwood e Hinton, 2005). Tra questi i più frequenti sono: fobie specifiche, disturbo ossessivo compulsivo, ansia sociale (van Steensel, Bogels e Perrin, 2011). Oggi in letteratura sono ancora scarsi gli studi inerenti al tema delle fobie specifiche in persone con disabilità del neurosviluppo in condizioni di gravità, tuttavia sappiamo che uno degli interventi più efficaci per il trattamento di molte fobie è quello della esposizione graduata (Stern e Drummond, 1991). Il seguente articolo ha lo scopo di illustrare il percorso svolto con un ragazzo di 20 anni con disabilità intellettiva grave, autismo e con il comportamento problema "strappare gli occhiali dal viso delle persone". I repertori aggressivi hanno portato la persona a subire ricoveri di emergenza in reparti psichiatrici e un provvedimento di libertà vigilata. E' stata applicata una procedura di analisi funzionale sperimentale modificata al fine di definire un'ipotesi di valore funzionale, sulla quale è stato impostato un trattamento di analisi comportamentale applicata (ABA). Nelle prime 7 sedute di trattamento il ragazzo è passato da un tempo di esposizione allo stimolo fobico (occhiali sulla persona) di 92 secondi a 26 minuti. Il resto del trattamento, attualmente in corso, è volto a disinnescare l'apprendimento disfunzionale per creare la possibilità di interagire in ambienti tipici, con altre persone e in attività sempre più gratificanti.

Abstract/Sommario: In questo articolo, che è il completamento di un articolo precedente (Pilone e Levrero, Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo, 2016, 1, 2) vengono discussi e proposti gli strumenti diagnostico-valutativi che possono essere utilizzati per formulare una diagnosi per vettori e configurazioni e la metodologia per lo sviluppo dell'ipotesi diagnostica a partire dal confronto con le configurazioni tipo identificate per i principali disturbi del neurosviluppo.

Abstract/Sommario: L'Analisi Comportamentale Applicata, in inglese Applied Behavior Analysis (ABA), è diventata di recente popolare anche in Italia soprattutto per l'efficacia dimostrata nel campo dell'autismo. Il suo successo rischia però di condurla al declino perché le applicazioni in questo campo costituiscono di per sé un modo molto restrittivo di descriverla, concettualizzarla ed applicarla. Molti, erroneamente, ritengono che l'ABA sia una tecnica o un metodo, mentre in realtà è un ampio corpus di ...; [Leggi tutto...] L'Analisi Comportamentale Applicata, in inglese Applied Behavior Analysis (ABA), è diventata di recente popolare anche in Italia soprattutto per l'efficacia dimostrata nel campo dell'autismo. Il suo successo rischia però di condurla al declino perché le applicazioni in questo campo costituiscono di per sé un modo molto restrittivo di descriverla, concettualizzarla ed applicarla. Molti, erroneamente, ritengono che l'ABA sia una tecnica o un metodo, mentre in realtà è un ampio corpus di principi e procedure sensibili al contesto e individuali. L'ABA è una scienza applicata, al pari di medicina o ingegneria, cioè una tecnologia, che deriva da una scienza di base, l'Analisi del Comportamento (Behavior Analysis BA) che origina dagli studi e dal pensiero di Skinner. C'è la tendenza a considerare l'ABA e la BA esterne alla Psicologia , pur essendo invece una delle molteplici e contrapposte teorie che cercano di spiegare l'esistenza psicologica umana. L'analisi del comportamento è psicologia esattamente come è psicologia la psicoanalisi, la psicologia sistemica, la psicologia cognitiva. L'articolo mira a contestualizzare alcuni elementi importanti quali la storia della BA e dell'ABA nel nostro Paese e il contributo italiano allo sviluppo dell'ABA, le applicazioni nell'autismo e i diversi modelli, da quello di Lovaas ai più recenti naturalistici, i prfili professionali e la certificazione statunitense, l'ignoranza di questi aspetti rischia di trasformare una Scienza in una acritica applicazione in forma dogmatica.

Abstract/Sommario: Questo lavoro rappresenta l'inizio di un percorso finalizzato a definire in che modo la scuola possa utilizzare, a livello didattico, strategie che hanno dimostrato di essere supportate da evidenze significative per l'intervento su bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Il tentativo, in concreto, è quello di coniugare i principi della didattica inclusiva con quelli connessi all'implementazione di procedure evidence based, al fine di ancorare sempre più le proposte ...; [Leggi tutto...] Questo lavoro rappresenta l'inizio di un percorso finalizzato a definire in che modo la scuola possa utilizzare, a livello didattico, strategie che hanno dimostrato di essere supportate da evidenze significative per l'intervento su bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Il tentativo, in concreto, è quello di coniugare i principi della didattica inclusiva con quelli connessi all'implementazione di procedure evidence based, al fine di ancorare sempre più le proposte didattiche a solide argomentazioni scientifiche. Per perseguire questa finalità molto ambiziosa, il primo passo è sicuramente quello di fare una ricognizione dei principali studi che hanno indagato l'efficacia degli interventi per individui di varie età con disturbi dello spettro autistico. Tale ricognizione, sicuramente incompleta, prende in considerazione soltanto studi di secondo livello (rappresentati sia da revisioni sistematiche che da meta-analisi) e non si addentra nelle singole ricerche. In questo contributo vengono analizzate le principali linee guida a livello internazionale che forniscono una visione generale sugli interventi sostenuti da robuste evidenze scientifiche. Con un prossimo lavoro, invece, verranno prese in considerazione le rassegne e le meta-analisi su specifiche strategie.

Abstract/Sommario: Lo studio qui presentato analizza innanzitutto le ragioni per cui è importante insegnare a scrivere manualmente ai bambini con sindrome di Down. L'apprendimento della scrittura manuale ha un impatto positivo sui processi dello sviluppo cognitivo e favorisce l'utilizzo competente della mano, motivo per cui è importante tale apprendimento per i bambini con sindrome di Down, anche in vista di una progettualità futura, che guardi alla loro adultità. Il problema è che a causa dei deficit ch ...; [Leggi tutto...] Lo studio qui presentato analizza innanzitutto le ragioni per cui è importante insegnare a scrivere manualmente ai bambini con sindrome di Down. L'apprendimento della scrittura manuale ha un impatto positivo sui processi dello sviluppo cognitivo e favorisce l'utilizzo competente della mano, motivo per cui è importante tale apprendimento per i bambini con sindrome di Down, anche in vista di una progettualità futura, che guardi alla loro adultità. Il problema è che a causa dei deficit che caratterizzano questa sindrome, in particolare l'impaccio motorio e le difficoltà di integrazione e coordinazione motoria, imparare a scrivere manualmente per questi bambini può risultare arduo. Se si vogliono superare tali difficoltà è necessario intervenire precocemente e fare ricorso a strategie di didattica speciale, in assenza delle quali la scelta dei genitori e degli insegnanti è spesso quella di adottare soluzioni di tipo compensativo e/o dispensativo, come l'utilizzo di tastiere o altri strumenti tecnologici. Si riportano gli esiti di una ricerca che è consistita nella somministrazione del test DDE-2 (Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva) su un campione di 26 adolescenti e giovani con sindrome di Down, che durante il periodo della scuola dell'infanzia hanno potuto fruire degli interventi di didattica speciale qui descritti. Scopo della ricerca è stato quello di verificare il livello di competenza nella scrittura manuale raggiunto e/o conservato nel tempo da parte dei soggetti appartenenti al campione selezionato. I dati raccolti evidenziano che le persone con sindrome di Down che hanno potuto ricevere un supporto educativo mirato a promuovere l'apprendimento della scrittura manuale fin dalla scuola dell'infanzia, non solo hanno imparato a scrivere in modo leggibile e corretto, ma conservano tale competenza nel tempo, anche oltre il periodo della frequenza scolastica.

Abstract/Sommario: Il contributo affronta il problema delle implicazioni relative all'analisi del profilo comportamentale e neuropsicologico delle persone con diagnosi da Deficit di Attenzione / Iperattività. L'analisi dettagliata della storia anamnestica di Caterina e l'indagine strumentale hanno acconsentito di approfondire il quadro clinico, le traiettorie evolutive del disturbo, la scelta del trattamento psico-educativo calibrato su singole problematiche, A questo scopo viene utilizzato il modello a ...; [Leggi tutto...] Il contributo affronta il problema delle implicazioni relative all'analisi del profilo comportamentale e neuropsicologico delle persone con diagnosi da Deficit di Attenzione / Iperattività. L'analisi dettagliata della storia anamnestica di Caterina e l'indagine strumentale hanno acconsentito di approfondire il quadro clinico, le traiettorie evolutive del disturbo, la scelta del trattamento psico-educativo calibrato su singole problematiche, A questo scopo viene utilizzato il modello a due vie, elaborato da Fedeli e Vio (2016), che consente di analizzare il profilo di Caterina in merito alle competenze della via energetica (es. sforzo, stato di allerta, motivazione, ecc.) e di quella organizzativa, (es. inibizione, flessibilità, pianificazione, memoria di lavoro e monitoraggio). Il confronto dei risultati pre e post intervento consente di apprezzare i cambiamenti all'interno delle abilità che definiscono la via energetica, in misura maggiore di quelle della via organizzativa. L'intervento psicoeducativo ha visto anche l'impiego di specifici interventi indiretti (ad esempio, teacher e parent training); genitori ed insegnanti riportano importanti cambiamenti nel profilo globale di funzionamento di Caterina. Il trattamento, dunque, si è dimostrato efficace.

Abstract/Sommario: Recentemente, anche su Welfare Oggi, si è aperto un dibattito sulle caratteristiche segreganti di molte strutture che accolgono persone con disabilità; ma il concetto di segregazione rischia di essere poco utile nel valutare l'effettiva qualità dell'accoglienza, oltre ad essere incardinato sulla presenza/assenza di elementi negativi. Viene proposto, al contrario, di adottare approcci come la Qualità della Vita, che aiutano a progettare gli interventi in modo non ideologico, ma mirato a ...; [Leggi tutto...] Recentemente, anche su Welfare Oggi, si è aperto un dibattito sulle caratteristiche segreganti di molte strutture che accolgono persone con disabilità; ma il concetto di segregazione rischia di essere poco utile nel valutare l'effettiva qualità dell'accoglienza, oltre ad essere incardinato sulla presenza/assenza di elementi negativi. Viene proposto, al contrario, di adottare approcci come la Qualità della Vita, che aiutano a progettare gli interventi in modo non ideologico, ma mirato ai bisogni della persona.