Abstract/Sommario: Lo scopo di questo studio è stato di fornire una taratura aggiornata per la lingua italiana del Boston Naming Test (BNT) e di indagare gli effetti della classe di età e del genere sulle capacità di denominazione e recupero delle etichette lessicali.La versione a 60 item del Boston Naming Test è stata somministrata a 665 bambini italiani che non presentavano alcun disturbo diagnosticato, di età compresa tra i 69 e i 133 mesi (343 maschi e 322 femmine). L'analisi dei risultati ha mostrat ...; [Leggi tutto...]
Lo scopo di questo studio è stato di fornire una taratura aggiornata per la lingua italiana del Boston Naming Test (BNT) e di indagare gli effetti della classe di età e del genere sulle capacità di denominazione e recupero delle etichette lessicali.La versione a 60 item del Boston Naming Test è stata somministrata a 665 bambini italiani che non presentavano alcun disturbo diagnosticato, di età compresa tra i 69 e i 133 mesi (343 maschi e 322 femmine). L'analisi dei risultati ha mostrato che la performance al BNT è significativamente influenzata dall'età ma non dal genere. L'età è un predittore del punteggio (42% della varianza). Questi risultati forniscono nuove e più ampie indicazioni per la somministrazione del Boston Naming Test in lingua italiana.
Abstract/Sommario: La disfagia orofaringea conseguente all'ictus cerebrale ha un notevole impatto sull'outcome clinico e funzionale, sul benessere emozionale, sulla partecipazione sociale e sulla qualità di vita del paziente. I disturbi di consapevolezza per la disfagia sono un fenomeno noto a tutti gli operatori nella pratica clinica. Questi possono determinare importanti ricadute sulla necessaria alleanza diagnostica e terapeutica e sulla compliance del paziente e dei caregiver. Infatti, anche se in ma ...; [Leggi tutto...]
La disfagia orofaringea conseguente all'ictus cerebrale ha un notevole impatto sull'outcome clinico e funzionale, sul benessere emozionale, sulla partecipazione sociale e sulla qualità di vita del paziente. I disturbi di consapevolezza per la disfagia sono un fenomeno noto a tutti gli operatori nella pratica clinica. Questi possono determinare importanti ricadute sulla necessaria alleanza diagnostica e terapeutica e sulla compliance del paziente e dei caregiver. Infatti, anche se in maniera ancora indeterminata, la consapevolezza incide sull'adesione alle indicazioni dietetiche, alle strategie di compenso e agli esercizi nel trattamento. Ciò nonostante, sono sempre pochi gli studi disponibili che si occupano analiticamente della valutazione della consapevolezza di disfagia. Lo scopo del presente studio è quello di approfondire le attuali conoscenze teoriche e pratiche in merito ai disturbi di consapevolezza riguardo alla disfagia e di fornire agli operatori una cornice di riferimento concettuale e clinica.
Abstract/Sommario: La fagofobia è una patologia che comporta la perdita progressiva della possibilità di alimentarsi. Si tratta di una condizione non imputabile a deficit del meccanismo fisiologico della deglutizione, ma che trova la sua origine in una vera e propria fobia che il soggetto sviluppa per alimenti particolari o classi intere di alimenti. L'effetto sulla salute e sulla qualità di vita è importante. E' essenziale la diagnosi differenziale che escluda l'origine organica del disturbo. Il logoped ...; [Leggi tutto...]
La fagofobia è una patologia che comporta la perdita progressiva della possibilità di alimentarsi. Si tratta di una condizione non imputabile a deficit del meccanismo fisiologico della deglutizione, ma che trova la sua origine in una vera e propria fobia che il soggetto sviluppa per alimenti particolari o classi intere di alimenti. L'effetto sulla salute e sulla qualità di vita è importante. E' essenziale la diagnosi differenziale che escluda l'origine organica del disturbo. Il logopedista è spesso coinvolto nella prima fase di presa in carico del soggetto fagofobico, quando ancora non è del tutto chiara l'origine fobica del disturbo. Egli partecipa alla presa in carico multidisciplinare anche nella fase di trattamento, mutuando competenze acquisite nel campo del trattamento della disfagia, e può essere di valido aiuto nell'elaborazione e nella gestione del programma di esposizione graduale agli alimenti evitati. Il logopedista deve, quindi, acquisire competenze specifiche e dotarsi di strumenti operativi per affrontare al meglio una problematica relativamente nuova. A tale scopo gli Autori propongono la traduzione italiana del Food Phobia Survey (Gonzales & Vitousek, 2004), uno strumento specifico per la valutazione della fagofobia e per l'elaborazione di programmi di riabilitazione.
Abstract/Sommario: Il progetto europeo COST Action IS1 406, denominato "Enhancing children's oral language skills across Europe and beyond", ha tra i suoi principali output il disegno di una survey internazionale sugli interventi sui Disturbi Evolutivi del Linguaggio (DEL) e quindi la sua diffusione e l'analisi dei risultati. Riuscendo a rimanere semplice e accessibile per i clinici di qualunque livello, provenienti da diversi Paesi e quindi con background differenti, la survey è stata tradotta in 32 lin ...; [Leggi tutto...]
Il progetto europeo COST Action IS1 406, denominato "Enhancing children's oral language skills across Europe and beyond", ha tra i suoi principali output il disegno di una survey internazionale sugli interventi sui Disturbi Evolutivi del Linguaggio (DEL) e quindi la sua diffusione e l'analisi dei risultati. Riuscendo a rimanere semplice e accessibile per i clinici di qualunque livello, provenienti da diversi Paesi e quindi con background differenti, la survey è stata tradotta in 32 lingue e ha raccolto dettagliate informazioni da 5.024 professionisti da 57 Paesi, di cui 606 dall'Italia, attestandosi così come la più ampia survey mai condotta sull'argomento. Sono in corso le analisi dei risultati, che ci forniscono il quadro di quale sia oggi la risposta ai bisogni riabilitativi dei bambini con DEL in Europa. Questo articolo descrive la metodologia della survey e i risultati preliminari sulle caratteristiche dei professionisti coinvolti e dei bambini che ricevono l'intervento, sulla scelta del tipo di intervento e sul suo finanziamento.
Abstract/Sommario: Il grado di maturazione delle capacità di autoregolazione nei bambini è un predittore forte e positivo del loro successo scolastico e sociale. Ciò fa dell'autoregolazione un obiettivo fondamentale per clinici e caregiver. Lo scopo di questo articolo è fornire un quadro di riferimento teorico che ampli le conoscenze del logopedista sull'autoregolazione e lo aiuti a identificare le strategie che possono essere adottate per favorire lo sviluppo dell'autoregolazione, integrandole all'inter ...; [Leggi tutto...]
Il grado di maturazione delle capacità di autoregolazione nei bambini è un predittore forte e positivo del loro successo scolastico e sociale. Ciò fa dell'autoregolazione un obiettivo fondamentale per clinici e caregiver. Lo scopo di questo articolo è fornire un quadro di riferimento teorico che ampli le conoscenze del logopedista sull'autoregolazione e lo aiuti a identificare le strategie che possono essere adottate per favorire lo sviluppo dell'autoregolazione, integrandole all'interno della pratica clinica logopedica abituale. Metodo: vengono forniti nozioni e dati empirici che descrivono lo sviluppo evolutivo della co-regolazione all'autoregolazione e sono discussi gli effetti dello stress sull'autoregolazione. Viene inoltre presentato un framework clinico utile per supportare il logopedista nella considerazione degli elementi di stress e delle abilità di autoregolazione nella progettazione del lavoro clinico. Sono fornite strategie per: a) supportare il logopedista nell'uso della co-regolazione come metodologia per mitigare gli effetti negativi che lo stress può avere sui risultati terapeutici; b) supportare i bambini nello sviluppo delle abilità trasversali (ad esempio, funzioni esecutive e metacognizione) richieste per l'autoregolazione autonoma. Conclusioni: dato che la capacità di un bambino di mantenere uno stato di regolazione è fondamentale per connettersi, interagire e imparare dall'ambiente, le informazioni fornite in questo articolo possono essere usate per accrescere e migliorare la corrente pratica clinica.