Abstract/Sommario: In questo studio viene descritto un caso di disturbo dell'apprendimento non verbale. Per la sua valutazione neuropsicologica è stata utilizzata una batteria di test sensibili a determinare il profilo cognitivo del paziente e il deficit chiave in una prospettiva orientata alla definizione della diagnosi differenziale con altri disturbi che presentano caratteristiche simili a quelle del disturbo di apprendimento non verbale. Inoltre, sulla base dei risultati ottenuti alla valutazione vie ...; [Leggi tutto...]
In questo studio viene descritto un caso di disturbo dell'apprendimento non verbale. Per la sua valutazione neuropsicologica è stata utilizzata una batteria di test sensibili a determinare il profilo cognitivo del paziente e il deficit chiave in una prospettiva orientata alla definizione della diagnosi differenziale con altri disturbi che presentano caratteristiche simili a quelle del disturbo di apprendimento non verbale. Inoltre, sulla base dei risultati ottenuti alla valutazione viene descritta la messa a punto di un programma di trattamento riabilitativo che tenga conto della dimensione cognitiva, emotiva e sociale del paziente. I risultati ottenuti dallo studio di questo caso evidenziano un deficit chiave nella memoria di lavoro visuo-spaziale chiaramente dissociabile dal buon funzionamento della memoria di lavoro uditivo-verbale. Inoltre, si sottolinea la relazione tra il deficit nella memoria di lavoro visuo-spaziale e la prestazione ottenuta alla prove di prassie visuo-costruttive e gestuali. Viene definita anche la relazione tra il profilo presentato dal paziente e i suoi risultati alle prove di apprendimento scolastico indicando, infine, le strategie utili per lo sviluppo di un programma di riabilitazione cognitiva nel caso di pazienti con disturbo dell'apprendimento non verbale caratterizzati da un profilo simile a quello descritto in questo studio.
Abstract/Sommario: La compromissione delle capacità comunicative può comportare una modifica della rete relazionale e sociale della persona con afasia, influenzando negativamente la sua qualità di vita e quella dei familiari. Accompagnare l'individuo con afasia mediante un percorso riabilitativo di tipo sociale permette di progettare con lui un suo nuovo inserimento nella società e renderlo partecipe e attivo nelle scelte terapeutiche e nella rinegoziazione di una propria identità. L'articolo intende pre ...; [Leggi tutto...]
La compromissione delle capacità comunicative può comportare una modifica della rete relazionale e sociale della persona con afasia, influenzando negativamente la sua qualità di vita e quella dei familiari. Accompagnare l'individuo con afasia mediante un percorso riabilitativo di tipo sociale permette di progettare con lui un suo nuovo inserimento nella società e renderlo partecipe e attivo nelle scelte terapeutiche e nella rinegoziazione di una propria identità. L'articolo intende presentare un modello di intervento ideato, progettato e applicato da una équipe multidisciplinare all'interno del Centro Afasia CIRP -Fondazione Carlo Molo Onlus a Torino, finalizzato all'inserimento sociale della persona con afasia. Un particolare riferimento viene dedicato alla descrizione delle attività di Teatro Sociale e di Comunità, che si presentano parte integrante di questo intervento e che si rivelano funzionali a favorire una maggiore partecipazione sociale, una migliore gestione delle abilità comunicative e l'affermazione dell'identità della persona con afasia.
Abstract/Sommario: La letteratura sul danno cerebrale e del linguaggio ha indagato su come i parlanti affetti da danno cerebrale, sia quelli con danno afasico che quelli con danno all'emisfero cerebrale destro, costruiscano i loro testi, con particolare attenzione allo schema narrativo. Con l'impiego di una raccolta di registrazioni di parlanti con danno afasico del corpus PerLa (Percezione, Linguaggio e Afasia), è stata fatta un'analisi su come questi parlanti formulano e sviluppano testi in generale. E ...; [Leggi tutto...]
La letteratura sul danno cerebrale e del linguaggio ha indagato su come i parlanti affetti da danno cerebrale, sia quelli con danno afasico che quelli con danno all'emisfero cerebrale destro, costruiscano i loro testi, con particolare attenzione allo schema narrativo. Con l'impiego di una raccolta di registrazioni di parlanti con danno afasico del corpus PerLa (Percezione, Linguaggio e Afasia), è stata fatta un'analisi su come questi parlanti formulano e sviluppano testi in generale. E' stato analizzato come essi adattino le parti essenziali di un testo, ma anche quanto appropriati siano i diversi elementi del testo in termini di rilevanza cognitiva, utilizzando i concetti di prototipicità e di iconicità sintattica; si ritiene che entrambi i concetti siano di grande rilevanza ai fini della spiegazione di alcune caratteristiche tradizionalmente associate ad agrammatismo, come si verifica ad esempio con la scelta del soggetto grammaticale o con la perdita di informazioni. I testi narrativi afasici mostrano evidenze di manipolazione di sovrastrutture narrative e di presenza di 3 livelli informativi (descrittivo, agentivo e e valutativo); gli errori di coesione e di coerenza esprimono l'interdipendenza tra grammatica e pragmatica e possono essere spiegati da teorie della linguistica cognitiva.
Abstract/Sommario: Lo studio ha avuto lo scopo di sviluppare e validare un questionario per pazienti con disfagia, somministrabile dagli assistenti, con l'obiettivo di analizzarne il comportamento durante i pasti. Si tratta di nu nuovo strumento di valutazione quantitativa e qualitativa dei pasti (Mealtime Assessment Tool- MAT), una versione abbreviata della Griglia di Osservzaione al Pasto (Amitrano e Crinelli, 2005). Il processo di sviluppo e validazione si è svolto in 3 fasi. La prima fase ha riguard ...; [Leggi tutto...]
Lo studio ha avuto lo scopo di sviluppare e validare un questionario per pazienti con disfagia, somministrabile dagli assistenti, con l'obiettivo di analizzarne il comportamento durante i pasti. Si tratta di nu nuovo strumento di valutazione quantitativa e qualitativa dei pasti (Mealtime Assessment Tool- MAT), una versione abbreviata della Griglia di Osservzaione al Pasto (Amitrano e Crinelli, 2005). Il processo di sviluppo e validazione si è svolto in 3 fasi. La prima fase ha riguardato l'identificazione dei punti del questionario. La seconda fase ha previsto un test pilota della prima versione dello strumento. L'ultima fase è consistita in una valutazione psicometrica in cui il test è stato somministrato al campione di popolazione interessato: pazienti adulti ricoverati con disfagia orofaringea diagnosticata e non. Il processo di validazione ha portato a concludere che il MAT è una scala di riferimento valida, attendibile e stabile. Il MAT è concepito come una guida pratica di osservazione del pasto per i non professionisti.