Abstract/Sommario: Lo studio è incentrato sulla valutazione, in un campione di persone anziane che vivevano in comunità, delle capacità di riorientamento, di manipolazione di punti di riferimento e delle informazioni geometriche. Una valutazione neuropsicologica è stata somministrata a 286 pazienti anziani suddivisi in sei gruppi, da quello di controllo ad altri in ordine crescente di disabilità cognitiva. Si è utilizzato il VReoT (Virtual Reorientation Test) che implica diversi segnali spaziali: geometr ...; [Leggi tutto...]
Lo studio è incentrato sulla valutazione, in un campione di persone anziane che vivevano in comunità, delle capacità di riorientamento, di manipolazione di punti di riferimento e delle informazioni geometriche. Una valutazione neuropsicologica è stata somministrata a 286 pazienti anziani suddivisi in sei gruppi, da quello di controllo ad altri in ordine crescente di disabilità cognitiva. Si è utilizzato il VReoT (Virtual Reorientation Test) che implica diversi segnali spaziali: geometria e punti di riferimento (prossimale e distale). I vari gruppi hanno dato esiti diversi mostrando compromissioni nei compiti che coinvolgono geometrie, punti di riferimento e una loro combinazione. Sia la disfunzione singola che quella multipla del dominio nei livelli medi di disabilità cognitiva ha avuto conseguenze sulle prestazioni di riorientamento. Il verificarsi di perdere eventi sembrava essere associato all'apprendimento di informazioni geometriche. La forza associativa tra punto di riferimento e destinazione svolge un ruolo importante per influenzare le prestazioni degli orientamenti spaziali dei partecipanti con declino cognitivo. La geometria supporta significativamente le informazioni di riferimento e diventa utile con l'aumento della disfunzione cognitiva legata a un decremento della codifica di punti di riferimento. VReoT sembra rappresentare un integratore di valutazione affidabile per i deficit di orientamento spaziale nelle fasi iniziali della demenza.