Abstract/Sommario: L'assistenza in strutture residenziali è la principale offerta di servizi per le persone con gravi e profonde disabilità intellettive a causa della loro elevata dipendenza per le attività quotidiane e per i problemi di salute. Il programma quotidiano di solito non stimolante e monotono può essere la causa di comportamenti problematici. La letteratura recente ha suggerito che le attività di rilassamento potrebbero ridurre questi comportamenti grazie al loro effetto di rilassamento musco ...; [Leggi tutto...]
L'assistenza in strutture residenziali è la principale offerta di servizi per le persone con gravi e profonde disabilità intellettive a causa della loro elevata dipendenza per le attività quotidiane e per i problemi di salute. Il programma quotidiano di solito non stimolante e monotono può essere la causa di comportamenti problematici. La letteratura recente ha suggerito che le attività di rilassamento potrebbero ridurre questi comportamenti grazie al loro effetto di rilassamento muscolare. Pur avendo prove incerte, l'ambiente multisensoriale e la terapia di massaggio sono sempre più utilizzati per gestire comportamenti problematici. Uno studio clinico è stato condotto in un centro residenziale a Hong Kong per valutare gli effetti di ambienti multisensoriali, di terapia di massaggio e del loro uso combinato sulla riduzione del comportamenti problematici e migliorare quelli positivi di residenti con disabilità intellettive gravi. L'intervento condotto per 10 settimane su tre gruppi con diverse modalità ha coinvolto 129 partecipanti (63 maschi e 66 femmine). Sono emersi significativi miglioramenti nel tasso di respirazione, nei comportamenti adattativi e sullo stato di sonnolenza in tutti i gruppi di studio. I partecipanti alla terapia di massaggio hanno aumentato notevolmente il loro numero e la durata dei comportamenti adattivi per un follow-up di due settimane rispetto a quelli in terapia abituale. Anche loro hanno mostrato una maggiore riduzione della sonnolenza durante e dopo l'intervento. Effetti positivi a breve termine della terapia di massaggio e / o dell'ambiente multisensoriale su comportamenti problematici sono stati rilevati durante e subito dopo gli interventi. Quindi, vi è la necessità di ulteriori strategie di intervento per promuovere atteggiamenti positivi adattivi per migliorare gli effetti a lungo termine della terapia di massaggio e ambiente multisensoriale.
Abstract/Sommario: La delezione 15q11.2 BP1-BP2 è una condizione emergente con oltre 200 individui riportati in letteratura. I geni TUBGCP5, CFYIP1, NIPA1 e NIPA2 si trovano nel cromosoma 15 e, quando sono colpiti singolarmente, sono noti provocare problemi neurologici, cognitivi o comportamentali, nonché svolgono un ruolo sia nelle sindromi di Prader-Willi che in Angelman. Queste sindromi sono state i primi casi in esseri umani a eziologia genomica e tipicamente causati da una delezione che coinvolge il ...; [Leggi tutto...]
La delezione 15q11.2 BP1-BP2 è una condizione emergente con oltre 200 individui riportati in letteratura. I geni TUBGCP5, CFYIP1, NIPA1 e NIPA2 si trovano nel cromosoma 15 e, quando sono colpiti singolarmente, sono noti provocare problemi neurologici, cognitivi o comportamentali, nonché svolgono un ruolo sia nelle sindromi di Prader-Willi che in Angelman. Queste sindromi sono state i primi casi in esseri umani a eziologia genomica e tipicamente causati da una delezione che coinvolge il cromosoma 15q11-q13 nel punto di interruzione BP3 e nei punti di rottura BP1 o BP2 di diversa origine parentale. La tipica delezione 15q11-q13 comporta BP1 e BP3 e la tipica delezione di tipo II a BP2 e BP3. Diversi studi hanno dimostrato che gli individui con la maggiore delezione di tipo I presenti in entrambe le sindromi di Prader-Willi e Angelman manifestano sintomi neuroevolutivi più gravi rispetto a quelli con la delezione minore di tipo II. Gli autori hanno riesaminato la letteratura e i risultati clinici e citogenetici di 200 individui con questa microdelezione. I risultati riportati hanno messo in evidenza ritardo nello sviluppo (73% dei casi) e deficit del linguaggio (67%) seguito dal deficit motorio (42%), disturbo da deficit dell'attenzione (35%) e disturbo dello spettro autistico (27%). I risultati riassunti indicano che la microdelezione BP1-BP2 del cromosoma 15q11.2 sta emergendo come una delle più comuni anomalie citogenetiche osservate in individui con insufficienza intellettiva, disturbi dello spettro autistico e altri aspetti comportamentali o clinici correlati, ma è necessaria una maggiore ricerca.
Abstract/Sommario: Ci sono pochi strumenti di misurazione validi e affidabili di terapie psicologiche su persone con disabilità intellettiva. Questo studio ha inteso sviluppare una nuova scala: la Psychological Therapies Outcome Scale - Intellectual Disabilities (PTOS-ID) e valutarne validità e coerenza interna somministrandola a 175 persone che erano seguite da servizi per il deficit intellettivo. L'indagine statistica ha permesso di rilevare tre elementi principali con elevati livelli di coerenza inter ...; [Leggi tutto...]
Ci sono pochi strumenti di misurazione validi e affidabili di terapie psicologiche su persone con disabilità intellettiva. Questo studio ha inteso sviluppare una nuova scala: la Psychological Therapies Outcome Scale - Intellectual Disabilities (PTOS-ID) e valutarne validità e coerenza interna somministrandola a 175 persone che erano seguite da servizi per il deficit intellettivo. L'indagine statistica ha permesso di rilevare tre elementi principali con elevati livelli di coerenza interna: (1) rabbia e umore (α = 0,82); (2) benessere positivo (α = 0,81); e (3) ansia (α = 0,76). I fattori (1) e (2) sono stati combinati per misurare l'ansia psicologica (α = 0,85), che ha correlato fortemente con l'indice di gravità globale del sintomo (r = 0,85). Questo studio preliminare suggerisce che il PTOS-ID è uno strumento psicometrico valido per rilevare la sofferenza psicologica e il benessere psicologico di persone con deficit intellettivo. Ulteriori ricerche sono necessarie per valutare la sua affidabilità e capacità di rilevare il cambiamento.
Abstract/Sommario: Il comportamento aggressivo è molto diffuso nelle case di cura per le persone con disabilità intellettiva e occorre migliorare i trattamenti psicologici. La nidoterapia mira a cambiare l'ambiente delle persone ed è un trattamento appropriato per questo genere di disturbi. Si tratta di un trattamento che richiede la valutazione sistematica e la modifica dell'ambiente per ridurre al minimo l'impatto di qualsiasi forma di disturbo mentale sull'individuo o sulla società .1 È stato introdot ...; [Leggi tutto...]
Il comportamento aggressivo è molto diffuso nelle case di cura per le persone con disabilità intellettiva e occorre migliorare i trattamenti psicologici. La nidoterapia mira a cambiare l'ambiente delle persone ed è un trattamento appropriato per questo genere di disturbi. Si tratta di un trattamento che richiede la valutazione sistematica e la modifica dell'ambiente per ridurre al minimo l'impatto di qualsiasi forma di disturbo mentale sull'individuo o sulla società .1 È stato introdotto per i pazienti con gravi malattie mentali, soprattutto schizofrenia e disturbi della personalità refrattari ai trattamenti convenzionali. Gli autori presentano un progetto condotto in 20 case di cura in cui il personale ha ricevuto una formazione in nidoterapia. Sono stati utilizzati la Modified Overt Aggression Scale e la Problem Behaviour Check List. Utilizzando la Quntification of Violence Scale sono stati identificati diversi incidenti violenti. Tutte queste rilevazioni sono state registrate mensilmente da assistenti di ricerca che sono stati attentamente tenuti all'oscuro dei pazienti coinvolti nel trattamento. In tutto sono stai coinvolti nel trattamento 200 pazienti residenti, 115 assegnati al trattamento tradizionale e 85 alla nidoterapia. Sette residenti hanno lasciato le case di cura nel corso dello studio, e sei sono stati sostituiti. Non ci sono state riduzioni sostanziali di comportamenti problematici nei primi 8 mesi della ricerca in entrambi i gruppi, ma negli ultimi 7 mesi quelli assegnati alla terapia con nidoterapia hanno avuto una riduzione del 33% in punteggi modificati e una riduzione del 43% nel punteggio dei controlli del comportamento problematico rispetto al 5% e al 13% rispettivamente per il gruppo con trattamento standard. La nidoterapia sembra promettente nella gestione di comportamenti aggressivi gravi in case di cura, ma potrebbe essere determinare un ritardo nel suo beneficio se viene affidata al solo personale. Il trattamento è degno di ulteriore valutazione e sviluppo.
Abstract/Sommario: C'è un'alta prevalenza di uso di farmaci psicotropi negli adulti con disabilità intellettiva, spesso in assenza di disturbi psichiatrici, associati anche a comportamenti problematici. La ricerca precedente si è concentrata su specifici campioni o su dati forniti da centri di cura C'è anche una mancanza di coerenza nella definizione dei comportamenti problematici utilizzati. Gli autori hanno adottato un metodo di campionamento sulla popolazione totale. I dati sui farmaci somministrati a ...; [Leggi tutto...]
C'è un'alta prevalenza di uso di farmaci psicotropi negli adulti con disabilità intellettiva, spesso in assenza di disturbi psichiatrici, associati anche a comportamenti problematici. La ricerca precedente si è concentrata su specifici campioni o su dati forniti da centri di cura C'è anche una mancanza di coerenza nella definizione dei comportamenti problematici utilizzati. Gli autori hanno adottato un metodo di campionamento sulla popolazione totale. I dati sui farmaci somministrati a 265 adulti con deficit intellettivo sono stati classificati secondo il sistema di classificazione anatomica terapeutica ed è stata realizzata una breve forma di classificazione dei comportamenti problema. Esaminando l'associazione tra comportamenti e uso di farmaci psicotropi, le caratteristiche socio-demografiche e quelle cliniche, è emerso che al 70,57% degli adulti sono stati prescritti almeno un tipo di medicinale. I farmaci psicotropi sono stati utilizzati dal 37,73% dei partecipanti con antipsicotici del tipo più comune utilizzato dal 21,89% degli individui. I modelli lineari generalizzati hanno indicato significative associazioni tra i farmaci psicotropi e la presenza di una diagnosi psichiatrica, comportamenti problematici, età più avanzata e tipo di residenza. Il genere maschile è stato inoltre associato positivamente ai farmaci antipsicotici. Il comportamento aggressivo è stato un predittore dell'uso del farmaco dopo il controllo di altre variabili. I dati indicano che ci possono essere differenze nei modelli di prescrizione associati a topografiche differenti di comportamento.