Abstract/Sommario: La perdita permanente dell'udito è comune nei bambini e negli adulti con un'incidenza nei bambini di 1/750 nati e 1/6 negli adulti nel Regno Unito. La prevalenza è crescente con l'età e gli autori hanno condotto una indagine critica del ruolo della screening neonatale durante la rilevazione del deficit di udito congenito. Le cause comuni di perdita uditiva permanente dell'infanzia sono risultate quelle genetiche (le più comuni sono le mutazioni in GJB2), le infezioni intrauterine (il p ...; [Leggi tutto...]
La perdita permanente dell'udito è comune nei bambini e negli adulti con un'incidenza nei bambini di 1/750 nati e 1/6 negli adulti nel Regno Unito. La prevalenza è crescente con l'età e gli autori hanno condotto una indagine critica del ruolo della screening neonatale durante la rilevazione del deficit di udito congenito. Le cause comuni di perdita uditiva permanente dell'infanzia sono risultate quelle genetiche (le più comuni sono le mutazioni in GJB2), le infezioni intrauterine (il più comune è il citomegalovirus), le cause perinatali (ittero), le malformazioni dell'orecchio, le infezioni acquisite (meningite) e il trauma cranico. La perdita dell'udito permanente negli adulti è correlata a invecchiamento, otosclerosi, malattia di Meniere, ototossicità, esposizione al rumore, cause autoimmunitarie, traumi cranici, tumori dell'area cerebellopotintica e una serie di cause genetiche.
Abstract/Sommario: In letteratura è stata ampiamente considerata l'associazione tra i fattori di rischio cardiovascolari comuni e/o eventi importanti e le malattie dell'orecchio interno. Nonostante i risultati controversi, una recente revisione sottolinea che, mentre manca una correlazione diretta e causale tra i fattori di rischio cardiovascolari e l'insufficienza uditiva, si pensa che queste possano influenzare l'acuità uditiva: ciò dovrebbe implicare una certa correlazione tra le condizioni arteriose ...; [Leggi tutto...]
In letteratura è stata ampiamente considerata l'associazione tra i fattori di rischio cardiovascolari comuni e/o eventi importanti e le malattie dell'orecchio interno. Nonostante i risultati controversi, una recente revisione sottolinea che, mentre manca una correlazione diretta e causale tra i fattori di rischio cardiovascolari e l'insufficienza uditiva, si pensa che queste possano influenzare l'acuità uditiva: ciò dovrebbe implicare una certa correlazione tra le condizioni arteriose e funzione dell'orecchio interno. Volto a verificare l'affidabilità della correlazione tra le condizioni arteriose e la funzione dell'orecchio interno, è stata esaminata la funzione uditiva di una popolazione con sindrome metabolica e una popolazione senza sindrome. Tutti i soggetti esaminati sono stati iscritti nell'ambito della Ricerca sulla Salute a Brisighella, al fine di ottenere una conoscenza approfondita dei parametri cardiovascolari e metabolici. Sono stati iscritti 142 soggetti, inclusi 89 soggetti sani e 53 affetti da sindrome metabolica, esclusi, invece, i casi associati a patologie dell'orecchio esterno e/o medio o perdita dell'udito unilaterale o con una storia di precedenti farmaci ototossici e chirurgia dell'orecchio. Tra i parametri esaminati è stata la rigidità arteriosa, valutata con il dispositivo Vicorder® con una procedura non invasiva, che non era stata precedentemente considerata in relazione alla funzione labirintica. La mancanza di una correlazione statisticamente significativa tra i comuni fattori di rischio cardiovascolare e il deterioramento dell'udito, come emerge dallo studio, ha un significato particolare. L'inferenza da questo risultato è che il rapporto tra la circolazione sistemica e le condizioni dell'orecchio interno deve essere più complessa di quanto spesso si pensa.
Abstract/Sommario: Nell'era degli impianti cocleari e dei programmi di screening uditivo neonatale, le abilità linguistiche orali dei bambini sordi sono migliorate in modo significativo. I documenti della letteratura riportano miglioramenti notevoli nella percezione del linguaggio e nella lingua parlata ricettiva ed espressiva. Tuttavia, i miglioramenti nel campo della lettura e della scrittura sono meno significativi e la lettura e la scrittura continuano ad essere un problema importante per questi bam ...; [Leggi tutto...]
Nell'era degli impianti cocleari e dei programmi di screening uditivo neonatale, le abilità linguistiche orali dei bambini sordi sono migliorate in modo significativo. I documenti della letteratura riportano miglioramenti notevoli nella percezione del linguaggio e nella lingua parlata ricettiva ed espressiva. Tuttavia, i miglioramenti nel campo della lettura e della scrittura sono meno significativi e la lettura e la scrittura continuano ad essere un problema importante per questi bambini. L'articolo descrive il ruolo di due fattori cognitivi che possono contribuire a rendere difficile la scrittura per i bambini con impianto: funzioni esecutive e memoria di lavoro verbale scarse. Le raccomandazioni per la valutazione e l'intervento derivano da questa analisi.