Abstract/Sommario: La ricerca condotta a livello nazionale in Finlandia nel 2000 ha permesso di stabile che l'incidenza del deficit intellettivo era dello 0,70% della popolazione generale con differenze significative in relazione a gruppi di età. Gli autori presentano uno studio che ha preso in considerazione i dati contenuti in due registri nazionali ed in sei database di servizi sociali per rilevare l'attuale incidenza a partire dal primo anno di vita. I dati indicano l'aumento medio dello 0,20 nell'in ...; [Leggi tutto...]
La ricerca condotta a livello nazionale in Finlandia nel 2000 ha permesso di stabile che l'incidenza del deficit intellettivo era dello 0,70% della popolazione generale con differenze significative in relazione a gruppi di età. Gli autori presentano uno studio che ha preso in considerazione i dati contenuti in due registri nazionali ed in sei database di servizi sociali per rilevare l'attuale incidenza a partire dal primo anno di vita. I dati indicano l'aumento medio dello 0,20 nell'incidenza passando allo 0,74 nei primi dieci anni di età. Analizzando i dati contenuti in ogni singolo registro è possibile rilevare che tendono a non emergere i casi dei più giovani, come non si registrano quelli degli anziani. Si avanzano alcune indicazioni metodologiche per la registrazione.
Abstract/Sommario: Alcuni studi hanno messo in evidenza come non sempre lo staff educativo sia in grado di offrire interventi di qualità. Le regole del mercato del lavoro spesso non riescono a rispondere alle richieste specifiche e gli autori hanno voluto approfondire questo aspetto mettendo insieme motivazione per la professione nell'area della disabilità e caratteristiche del mercato del lavoro. Nel rispetto dei principi etici e della ricerca scientifica, sono stati intervistati 28 membri di staff impi ...; [Leggi tutto...]
Alcuni studi hanno messo in evidenza come non sempre lo staff educativo sia in grado di offrire interventi di qualità. Le regole del mercato del lavoro spesso non riescono a rispondere alle richieste specifiche e gli autori hanno voluto approfondire questo aspetto mettendo insieme motivazione per la professione nell'area della disabilità e caratteristiche del mercato del lavoro. Nel rispetto dei principi etici e della ricerca scientifica, sono stati intervistati 28 membri di staff impiegati con persone con deficit intellettivo. Dalla ricerca è emerso che i partecipanti convengono che la professionalità richiede dedizione e conoscenza della persona presa in carico. Riconoscono inoltre che la loro professione cresce nel tempo come responsabilità e obblighi rendendo il loro lavoro più difficoltoso. Gli autori concludono che il calo nella motivazione e soddisfazione registrato in questi professionisti sia il risultato più del coinvolgimento diretto con l'assistito che non effetto di regole del mercato del lavoro.
Abstract/Sommario: Il controllo inibitorio è una delle funzioni base dei meccanismi di controllo indispensabile per il comportamento adattivo, tanto che parlare di disturbo del comportamento e mancanza di controllo inibitorio è abbastanza ricorrente nei disturbi comportamentali e nelle psicopatologie. Considerando la penuria di studi sulla relazione tra disabilità infantile e inibizione, gli autori hanno condotto una ricerca indagando sulla relazione tra controllo inibitorio e bambini con disabilità inte ...; [Leggi tutto...]
Il controllo inibitorio è una delle funzioni base dei meccanismi di controllo indispensabile per il comportamento adattivo, tanto che parlare di disturbo del comportamento e mancanza di controllo inibitorio è abbastanza ricorrente nei disturbi comportamentali e nelle psicopatologie. Considerando la penuria di studi sulla relazione tra disabilità infantile e inibizione, gli autori hanno condotto una ricerca indagando sulla relazione tra controllo inibitorio e bambini con disabilità intellettiva. Sono stati esaminati 53 casi con deficit intellettivo medio con assenza di bilinguismo e terapia farmacologica per disturbi neurologici, senza storia clinica di problemi genetici ed emozionali. Sono state valutate le capacità inibitorie utilizzando la versione modificata del Day-Night Stroop task e del Go-on-Go Tapping task. In base ai parametri della prima parte della scala della AAMR (American Association on Mental Retardation) Adaptive Bahaviour Scale-School, seconda editione (ABS-S:2), è stato possibile individuare una relazione significativa tra i due elementi considerati. I valori ottenuti nella capacità di controllo inibitorio sono risultati validi predittori di vari domini della scala ABS-S:2 come: indipendenza, attività economica, sviluppo del linguaggio, abilità relative a calcolo e tempo. Anche la seconda parte della scala ha evidenziato significatività positiva con abilità adattive e cognitive. Gli autori concludono che il possesso del comportamento inibitorio è un fattore chiave e la sua mancanza incide significativamente nelle competenze comportamentali di bambini con deficit intellettivo.
Abstract/Sommario: Pochi studi hanno messo a confronto bambini obesi e sovrappeso con disabilità cognitive con quelli senza deficit intellettivo. L'articolo riporta l'esito di una ricerca condotta rispettivamente su 218 e 229 bambini dei due gruppi residenti nell'Irlanda del Nord. Sono state considerate la circonferenza e la massa corporea, ma anche l'attività fisica e la dieta in base ad un questionario predisposto. Il 73% dei bambini disabili è risultato obeso/sovrappeso confronto al 24% dei bambini ne ...; [Leggi tutto...]
Pochi studi hanno messo a confronto bambini obesi e sovrappeso con disabilità cognitive con quelli senza deficit intellettivo. L'articolo riporta l'esito di una ricerca condotta rispettivamente su 218 e 229 bambini dei due gruppi residenti nell'Irlanda del Nord. Sono state considerate la circonferenza e la massa corporea, ma anche l'attività fisica e la dieta in base ad un questionario predisposto. Il 73% dei bambini disabili è risultato obeso/sovrappeso confronto al 24% dei bambini nella norma. Più di un quarto dei pasti consumati dai bambini erano abbondanti e troppo conditi e per il 30% interessavano i bambini con deficit cognitivo. Questi stessi bambini avevano meno attività motoria e, come i coetanei nella norma, dedicavano il maggior tempo ad attività sedentarie come ascoltare musica o guardare la televisione. I risultati raccolti hanno anche messo in risalto come questi bambini presentavano problemi di peso in percentuale superiore alla media internazionale.
Abstract/Sommario: Le persone con sindrome di Down presentano frequentemente il caso del piede piatto e questo influisce nella vita quotidiana e comporta problemi nell'andatura. Gli autori hanno voluto valutare quantitativamente la relazione tra piede piatto e andatura in questi bambini utilizzando la video analisi e il test 3D Gait Analysis. I dati hanno permesso di stabilire che l'angolo di flessione e il movimento del piede presentano carenze significative tra chi ha il piede piatto e chi no. Gli auto ...; [Leggi tutto...]
Le persone con sindrome di Down presentano frequentemente il caso del piede piatto e questo influisce nella vita quotidiana e comporta problemi nell'andatura. Gli autori hanno voluto valutare quantitativamente la relazione tra piede piatto e andatura in questi bambini utilizzando la video analisi e il test 3D Gait Analysis. I dati hanno permesso di stabilire che l'angolo di flessione e il movimento del piede presentano carenze significative tra chi ha il piede piatto e chi no. Gli autori sottolineano come questa patologia comporti minore abilità nell'impostazione del piede e questo compromette la deambulazione a discapito nell'autonomia nella vita quotidiana.