Abstract/Sommario: Tre bambini con deficit intellettivo in età prescolare sono stati impegnati nell'apprendimento dei primi rudimenti della matematica utilizzando la tecnica della presentazione di carte mnemoniche (DI Flashcard). Per valutare la validità della tecnica utilizzata sono stati raccolti dati in relazione a tre diverse richieste di apprendimento: colore, forma e numero. I risultati indicano che tutti e tre i partecipanti hanno incrementato le abilità in presenza delle flashcard, anche se con d ...; [Leggi tutto...]
Tre bambini con deficit intellettivo in età prescolare sono stati impegnati nell'apprendimento dei primi rudimenti della matematica utilizzando la tecnica della presentazione di carte mnemoniche (DI Flashcard). Per valutare la validità della tecnica utilizzata sono stati raccolti dati in relazione a tre diverse richieste di apprendimento: colore, forma e numero. I risultati indicano che tutti e tre i partecipanti hanno incrementato le abilità in presenza delle flashcard, anche se con differenze individuali nelle abilità conseguite.
Abstract/Sommario: Alcuni studi segnalano che i bambini con deficit fisico rischiano di sviluppare modalità negative relazionali più dei loro coetanei non disabili. Gli autori hanno approntato uno studio a livello nazionale intervistando familiari ed operatori di 900 bambini, disabili e non, per indagare sulle variabili collegate a specifiche modalità operative dei caregiver. In particolare hanno indagato sugli aspetti ambientali, sugli atteggiamenti genitoriali e sulle caratteristiche dei bambini. Veng ...; [Leggi tutto...]
Alcuni studi segnalano che i bambini con deficit fisico rischiano di sviluppare modalità negative relazionali più dei loro coetanei non disabili. Gli autori hanno approntato uno studio a livello nazionale intervistando familiari ed operatori di 900 bambini, disabili e non, per indagare sulle variabili collegate a specifiche modalità operative dei caregiver. In particolare hanno indagato sugli aspetti ambientali, sugli atteggiamenti genitoriali e sulle caratteristiche dei bambini. Vengono riportati i dati ottenuti e analizzati con indagine statistica. In particolare si mette in risalto la relazione esistente tra atteggiamento negativo degli educatori e livello socio-culturale dei genitori o problematiche comportamentali dei bambini, mentre risulta non incisivo lo stato di disabilità. Gli autori segnalano che quanti operano con persone con disabilità fisica dobbono conseguire competenze socio-emozionali per poter gestire in modo positivo l'interazione genitore-bambino e per favorire risultati positivi.
Abstract/Sommario: Il deficit intellettivo si associa spesso a disturbi di carattere psichiatrico ed a problemi comportamentali. L'autismo ed altre psicopatologie si presentano spesso in questa popolazione e i profili comportamentali della depressione possono agevolare la diagnosi di questi disturbi ai professionisti coinvolti. Gli autori presentano una ricerca condotta su 332 adulti con deficit intellettivo dalla quale hanno rilevato l'associazione significativa tra sintomi depressivi e autismo. Il comp ...; [Leggi tutto...]
Il deficit intellettivo si associa spesso a disturbi di carattere psichiatrico ed a problemi comportamentali. L'autismo ed altre psicopatologie si presentano spesso in questa popolazione e i profili comportamentali della depressione possono agevolare la diagnosi di questi disturbi ai professionisti coinvolti. Gli autori presentano una ricerca condotta su 332 adulti con deficit intellettivo dalla quale hanno rilevato l'associazione significativa tra sintomi depressivi e autismo. Il comportamento aggressivo e stereotipato è risultato predittivo di tutte le condizioni, mentre l'autolesionismo è presente soprattutto nell'autismo. Si può concludere che il disturbo depressivo è abbastanza frequente nei soggetti con disabilità intellettiva che presentano comportamenti aggressivi.
Abstract/Sommario: Utilizzare gli SGD (speech generating device) da parte di educatori di adulti che già si avvalgono di questi ausili per la comunicazione può incrementare il loro uso da parte di questi. Gli autori hanno voluto verificare questa ipotesi coinvolgendo in uno studio sperimentale tre educatori e tre loro assistiti. Per valutare gli esiti del programma sono stati presi in considerazione i vocaboli, i fonemi emessi e la quantità delle parole differenti pronunciate. Si è potuto rilevare che al ...; [Leggi tutto...]
Utilizzare gli SGD (speech generating device) da parte di educatori di adulti che già si avvalgono di questi ausili per la comunicazione può incrementare il loro uso da parte di questi. Gli autori hanno voluto verificare questa ipotesi coinvolgendo in uno studio sperimentale tre educatori e tre loro assistiti. Per valutare gli esiti del programma sono stati presi in considerazione i vocaboli, i fonemi emessi e la quantità delle parole differenti pronunciate. Si è potuto rilevare che all'utilizzo dei comunicatori corrisponde l'incremento dell'attività comunicativa e gli autori concludono che osservare gli educatori servirsi di questi ausili è già una garanzia di successo del loro uso da parte di chi ha problemi comunicativi.