Abstract/Sommario: Il padre ha capacità di influenza uniche sullo sviluppo del bambino e sulla costruzione della abilità sociali. Per quanto l'attenzione sulla relazione padre-bambino sia aumentata in generale, la ricerca si è ancora occupata poco del ruolo paterno nella famiglia di un bambino con deficit evolutivo. Gli autori hanno preso in considerazione 97 famiglie con queste caratteristiche per valutare i modelli di influenza e di intervento in relazione alla formazione delle abilità sociali, a quell ...; [Leggi tutto...]
Il padre ha capacità di influenza uniche sullo sviluppo del bambino e sulla costruzione della abilità sociali. Per quanto l'attenzione sulla relazione padre-bambino sia aumentata in generale, la ricerca si è ancora occupata poco del ruolo paterno nella famiglia di un bambino con deficit evolutivo. Gli autori hanno preso in considerazione 97 famiglie con queste caratteristiche per valutare i modelli di influenza e di intervento in relazione alla formazione delle abilità sociali, a quelle di autoregolazione e di autocontrollo del comportamento. Sono state condotte osservazioni in situazione e videoanalisi di filmati. Gli interventi invasivi del padre, quelli di risposta della madre e i comportamenti problamatici del figlio sono risultati direttamente correlati alla successiva perdita di abilità sociali e questa condizione relazionale si poggia sui comportamenti problematici del bambino. L'invadenza del padre sembra essere la diretta responsabile delle carenze sociali nel bambino con deficit evolutivo.
Abstract/Sommario: I pazienti con disabilità intellettive ricevono l'assistenza sanitaria solitamente dai parenti o da chi li ha in carico e a questi solitamente spetta il compito di individuare i problemi di salute, contattare gli specialisti, rilevare i miglioramenti di una particolare terapia. Contemporaneamente la legislazione internazionale e nazionale parla di diritto alla salute dei disabili e del consenso informato. Gli autori hanno intervistato 21 mamme di ragazzi con problemi epilettici e non i ...; [Leggi tutto...]
I pazienti con disabilità intellettive ricevono l'assistenza sanitaria solitamente dai parenti o da chi li ha in carico e a questi solitamente spetta il compito di individuare i problemi di salute, contattare gli specialisti, rilevare i miglioramenti di una particolare terapia. Contemporaneamente la legislazione internazionale e nazionale parla di diritto alla salute dei disabili e del consenso informato. Gli autori hanno intervistato 21 mamme di ragazzi con problemi epilettici e non in grado di prendere decisioni autonomamente. Queste madri hanno permesso di conoscere che non sono disposte a modificare la terapia che potrebbe portare giovamenti per le crisi epilettiche, né sono in grado di accettare cambiamenti nel trattamento. Gli specialisti cercano l'alleanza terapeutica con queste madri, forse per difendere le proprie convinzioni, ma questo determina ancor più l'assenza del terzo soggetto che è poi l'oggetto dell'intervento sanitario. Gli autori consigliano di insistere sull'importanza del consenso informato anche alla luce dei meccanismi emersi.
Abstract/Sommario: Gli studi condotti sui genitori di bambini con disabilità intellettiva hanno messo in risalto una serie di rischi per il benessere familiare e i loro fattori predittivi. Oggi, nella ricerca è sentita l'importanza dello studio della qualità della relazione coniugale e della depressione familiare legata alla presenza della disabilità. Gli autori hanno voluto indagare sui questi collegamenti tra qualità della relazione coniugale e benessere individuale. Sono stati intervistati con un ques ...; [Leggi tutto...]
Gli studi condotti sui genitori di bambini con disabilità intellettiva hanno messo in risalto una serie di rischi per il benessere familiare e i loro fattori predittivi. Oggi, nella ricerca è sentita l'importanza dello studio della qualità della relazione coniugale e della depressione familiare legata alla presenza della disabilità. Gli autori hanno voluto indagare sui questi collegamenti tra qualità della relazione coniugale e benessere individuale. Sono stati intervistati con un questionario 58 madri e 46 padri di bambini con disabilità intellettiva e i dati sono stati confrontati con quanto emerso da un gruppo di controllo di 178 madri e 141 papà. I dati confermano che la qualità della relazione coniugale è predittiva del conseguente livello di benessere e che le madri dei bambini disabili sono quelle che presentano di più condizioni di malessere.
Abstract/Sommario: Concetti come qualità, sostegno, qualità della vita sono ormai consueti parlando di servizi per le persone disabili e individuare i diversi modi di interderli può essere utile per promuovere i migliori risultati attesi per ogni singola persona. Gli autori hanno indagato sulla percezione che gli addetti ai lavori hanno della qualiltà della vita per i propri utenti e di quella dei servizi a loro erogati. Sono state raccolte informazioni da 22 responsibili di diversi servizi e sono state ...; [Leggi tutto...]
Concetti come qualità, sostegno, qualità della vita sono ormai consueti parlando di servizi per le persone disabili e individuare i diversi modi di interderli può essere utile per promuovere i migliori risultati attesi per ogni singola persona. Gli autori hanno indagato sulla percezione che gli addetti ai lavori hanno della qualiltà della vita per i propri utenti e di quella dei servizi a loro erogati. Sono state raccolte informazioni da 22 responsibili di diversi servizi e sono state analilzzate le 424 informazioni ottenute. L'analisi ha evidenziato che ogni responsabile ha una propria percezione delle priorità relative ai servizi richiesti e che tra i vari servizi ci sono modi di vedere diversi, se non opposti, riguardo al concetto di qualità della vita. L'istituzionalizzazione ha impatti negativi sulla qualità della vita e dei servizi. Si approfondiscono alcuni aspetti su quanto emerso.
Abstract/Sommario: I genitori di bambini con disabilità intellettive sembrano richiedere maggiore presenza in casa di assistenti confronto a quelli con figli nella norma. Sicuramente a questi genitori sono richeste maggiori risorse per gestire un figlio con deficit evolutivo e gli autori hanno voluto condurre uno studio rigoroso per valutare le strategie utilizzate come meccanismo di resilienza delle madri di adolescenti con queste caratteristiche. Somministrando un questinario autovalutativo a 92 mamme ...; [Leggi tutto...]
I genitori di bambini con disabilità intellettive sembrano richiedere maggiore presenza in casa di assistenti confronto a quelli con figli nella norma. Sicuramente a questi genitori sono richeste maggiori risorse per gestire un figlio con deficit evolutivo e gli autori hanno voluto condurre uno studio rigoroso per valutare le strategie utilizzate come meccanismo di resilienza delle madri di adolescenti con queste caratteristiche. Somministrando un questinario autovalutativo a 92 mamme è emerso che si utilizzano strategie nella gestione del quotidiano, ma raramente per gestire lo stress. I figli adolescenti causano l'aumento della depressione e del distacco emotivo con i loro comportamenti. Al termine dell'adolescenza migliora la capacità genitoriale della mamma, ma solo con le figlie, non con i maschi. Gli autori mettono in risalto come la maggiore attenzione su questo gruppo e l'intervento per aumentare le capacità di gestione delle situazioni possono incidere sul benessere della madre.
Abstract/Sommario: Lo staff può incidere positivamente sulla capacità di riflettere sulle proprie esperienze da parte di adulti con deficit intellettivi e l'autore ha analizzato con questa ottica trenta ore di video relativi a conversazioni avvenute in due agenzie di servizi. Sono emerse due pratiche in grado di sollecitare la riflessione, ambedue utilizzavano la stessa tecnica nel porre la domanda, ma il modo successivo alla risposta differiva. L'autore consiglia di far seguire un'altra domanda con risp ...; [Leggi tutto...]
Lo staff può incidere positivamente sulla capacità di riflettere sulle proprie esperienze da parte di adulti con deficit intellettivi e l'autore ha analizzato con questa ottica trenta ore di video relativi a conversazioni avvenute in due agenzie di servizi. Sono emerse due pratiche in grado di sollecitare la riflessione, ambedue utilizzavano la stessa tecnica nel porre la domanda, ma il modo successivo alla risposta differiva. L'autore consiglia di far seguire un'altra domanda con risposta si o no e dare feedback gestuali e riformulazioni della risposta. L'articolo evidenzia la differenza emersa nella pratica delle agenzie istituzionali e segnala l'importanza dell'uso dei cenni quando si fanno domande su esperienze personali.