Abstract/Sommario: Il teatro è una delle attività terapeutiche di maggiore impatto tra quelle dedicate agli della Lega del Filo d’O. Secondo i riscontri effettuati attraverso gli anni, l’esperienza del teatro favorisce i processi integrativi e di socializzazione dei sordociechi e ha il potere di liberare la diversità di ognuno di loro, trasformandola in forma di partecipazione anche nella vita di tutti i giorni. Offrire la possibilità all’utente sordocieco di recitare significa porlo in una dimensione “a ...; [Leggi tutto...]
Il teatro è una delle attività terapeutiche di maggiore impatto tra quelle dedicate agli della Lega del Filo d’O. Secondo i riscontri effettuati attraverso gli anni, l’esperienza del teatro favorisce i processi integrativi e di socializzazione dei sordociechi e ha il potere di liberare la diversità di ognuno di loro, trasformandola in forma di partecipazione anche nella vita di tutti i giorni. Offrire la possibilità all’utente sordocieco di recitare significa porlo in una dimensione “altra” da sé, offrendogli la possibilità di giocare un ruolo nella finzione, rispettando tempi, ritmi e contenuti di una conversazione predeterminata e a volte innaturale, ma spontanea nella forma. Pochissimo il parlato, tanti i movimenti a suon di musica e vibrazioni, la mimica, i colori, le sensazioni tattili e, soprattutto, il contatto diretto con il pubblico con il quale i protagonisti interagiscono così da comunicare, socializzare e divertirsi. La Lega del Filo d’Oro è parte attiva nel Progetto Europeo IMAGINE MDVI, nato con lo scopo di diffondere e sviluppare la cultura del teatro a beneficio delle persone con pluriminorazioni psicosensoriali. Il teatro, infatti, trova la sua ragion d’essere in un’ottica di intervento riabilitativo globale, che investe tutte le aree di intervento educativo: dall’autonomia personale alla comunicazione, dall’orientamento all’area socio-affettiva e ricreativa.
Abstract/Sommario: In molti casi l'autolesionismo è attivato da neurorecettori del dolore del sistema nervoso periferico e, nei casi di deficit intellettivo causato da disordini evolutivi, può rappresentare una risposta a sensazioni di irritazione o di dolore. Nei casi di normalità sappiamo come agire sul sistema nervoso centrale in modo da abbassare la sensazione di dolore avvertita a livello nocicettivo spinale, ma nei casi di disordini evolutivi il dolore può anche coinvolgere segnali discendenti anti ...; [Leggi tutto...]
In molti casi l'autolesionismo è attivato da neurorecettori del dolore del sistema nervoso periferico e, nei casi di deficit intellettivo causato da disordini evolutivi, può rappresentare una risposta a sensazioni di irritazione o di dolore. Nei casi di normalità sappiamo come agire sul sistema nervoso centrale in modo da abbassare la sensazione di dolore avvertita a livello nocicettivo spinale, ma nei casi di disordini evolutivi il dolore può anche coinvolgere segnali discendenti antinocicettivi. Gli autori hanno svolto una ricerca bibliografica sulla relazione tra dolore cronico, alterazione della percezione del dolore e deficit intellettivo. I soggetti con X fragile e deficiit intellettivo e/o con la sindrome di Rett sono risultati con alterazioni della percezione del dolore e questo può determinare l'incapacità di interrompere il comportamento autolesivo. Molti di questi soggetti soffrono di riflusso gastroesofageo che può causare forti dolori viscerali e l'autolesionismo può avere la funzione di attivare i circuiti inibitori discendenti e sedare questi dolori. Gli autori ipotizzano che il dolore cronico e il funzionamento nella percezione del dolore possono essere correlati positivamente al comportamento autolesivo.
Abstract/Sommario: Gli autori hanno preso in considerazione l'apprendimento, il mantenimento e le preferenze in relazione a tre modalità diverse di comunicazione aumentativa alternativai da parte di quattro bambini con disabilità evolutive. A questi è stato richiesto di esprimere richieste di cose preferite (alimenti o giochi) utilizzando comunicatori vocali (SGD), comunicazioni pittografiche e gesti. Lo studio prevedeva un disegno sperimentale che alternava fasi di apprendimento ad altre di valutazione. ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno preso in considerazione l'apprendimento, il mantenimento e le preferenze in relazione a tre modalità diverse di comunicazione aumentativa alternativai da parte di quattro bambini con disabilità evolutive. A questi è stato richiesto di esprimere richieste di cose preferite (alimenti o giochi) utilizzando comunicatori vocali (SGD), comunicazioni pittografiche e gesti. Lo studio prevedeva un disegno sperimentale che alternava fasi di apprendimento ad altre di valutazione. Le risposte sono state anche esaminate per stabilire se i bambini mostravano preferenze per una delle tre modalità di AAC in particolare. Durante l'intervento i quattro bambini hanno appreso a fare richieste con i comunicatori vocali e con i pittogrammi, soltanto due di loro hanno appreso anche i gesti. In relazione alle preferenze, tre di loro hanno utilizzato più frequentamente i comunicatori vocali, mentre l'altro bambino ha preferito i cartellini pittografici. I dati raccolti indicherebbero che l'interesse dei bambini per le diverse modalità di AAC può essere valutato già nelle prime fasi dell'intervento e che le loro preferenze possono incidere sull'acquisizione e il mantenimento dei risultati ottenuti con tali modalità comunicative.
Abstract/Sommario: Aiutare le persone pluriminorate e disabilità intellettiva grave o profonda a orientarsi e spostarsi autonomamente nei propri ambienti di vita quotidiana è un obiettivo di notevole importanza pratica. A partire dalla seconda metà degli anni settanta, molti studi hanno perseguito questa finalità, sviluppando e valutando l'efficacia di supporti tecnologici che forniscono assistenza negli spostamenti (come nel caso dei robot), o che promuovono lo spostamento autonomo attraverso indizi di ...; [Leggi tutto...]
Aiutare le persone pluriminorate e disabilità intellettiva grave o profonda a orientarsi e spostarsi autonomamente nei propri ambienti di vita quotidiana è un obiettivo di notevole importanza pratica. A partire dalla seconda metà degli anni settanta, molti studi hanno perseguito questa finalità, sviluppando e valutando l'efficacia di supporti tecnologici che forniscono assistenza negli spostamenti (come nel caso dei robot), o che promuovono lo spostamento autonomo attraverso indizi di direzione (sonori o visivi), Feedback correttivo o indicazioni spaziali per ambienti strutturati complessi. Questa rassegna ripercorre lo sviluppo dei suddetti supporti, sia discutendone l'efficacia e la praticità, sia definendo alcuni importanti obiettivi per la ricerca futura.
Abstract/Sommario: Questi due studi su caso singolo hanno valutato l'uso di batterie di microswitch per supportare le risposte adattive e ridurre il comportamento problema in due adulti pluriminorati. Lo studio 1 ha coinvolto un uomo le cui risposte adattive consistevano nel toccare delle forme colorare che comparivano sullo schermo di un computer posto di fronte a lui e il comportamento problema consisteva nel portarsi la mano alla bocca. Lo studio 2 ha coinvolto una donna la cui risposta adattiva con ...; [Leggi tutto...]
Questi due studi su caso singolo hanno valutato l'uso di batterie di microswitch per supportare le risposte adattive e ridurre il comportamento problema in due adulti pluriminorati. Lo studio 1 ha coinvolto un uomo le cui risposte adattive consistevano nel toccare delle forme colorare che comparivano sullo schermo di un computer posto di fronte a lui e il comportamento problema consisteva nel portarsi la mano alla bocca. Lo studio 2 ha coinvolto una donna la cui risposta adattiva consisteva nell’utilizzare una salvietta per pulirsi la bocca e ridurre gli effetti della sua scialorrea. I dati dei due studi suggeriscono che l'intervento ha permesso di aiutare i due partecipanti ad avviare con una frequenza regolare le risposte adattive e a contenere il loro comportamento problema. è stato efficace per aiutare i partecipanti ad incrementare le risposte adattive e a controllare il proprio comportamento problematico. Questi risultati sono stati analizzati in relazione alle caratteristiche del metodo di intervento e alle implicazioni pratiche.
Abstract/Sommario: Nell'articolo, dopo aver presentato una breve rassegna della letteratura scientifica in grado di evidenziare l'insieme delle difficoltà implicate in disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico, sono state esaminate le tecniche di intervento comportamentale del rinforzo differenziale di altri comportamenti (DRO) in un alunno frequentante la scuola primaria. Sono proposte tecniche utili per il trattamento delle stereotipie vocali combinazione con procedure di Token econom ...; [Leggi tutto...]
Nell'articolo, dopo aver presentato una breve rassegna della letteratura scientifica in grado di evidenziare l'insieme delle difficoltà implicate in disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico, sono state esaminate le tecniche di intervento comportamentale del rinforzo differenziale di altri comportamenti (DRO) in un alunno frequentante la scuola primaria. Sono proposte tecniche utili per il trattamento delle stereotipie vocali combinazione con procedure di Token economy con il costo della risposta.
Abstract/Sommario: Lo studio è finalizzato a valutare l’impatto e la percezione sociale di una condizione di stimolazione musicale attiva e passiva applicata a sei pazienti con malattia di Alzheimer. Nella condizione attiva i pazienti utilizzavano una semplice risposta manuale e un microswitch allo scopo di regolare autonomamente la stimolazione. Nella condizione passiva, la stimolazione musicale veniva presentata automaticamente nel corso delle sessioni. Le sessioni di stimolazione attiva e passiva era ...; [Leggi tutto...]
Lo studio è finalizzato a valutare l’impatto e la percezione sociale di una condizione di stimolazione musicale attiva e passiva applicata a sei pazienti con malattia di Alzheimer. Nella condizione attiva i pazienti utilizzavano una semplice risposta manuale e un microswitch allo scopo di regolare autonomamente la stimolazione. Nella condizione passiva, la stimolazione musicale veniva presentata automaticamente nel corso delle sessioni. Le sessioni di stimolazione attiva e passiva erano precedute e seguite da sessioni di controllo (assenza di stimolazione). I risultati mostrano un aumento degli indici di partecipazione positiva (sorrisi e movimenti del corpo associati alla musica) maggiore nella condizione attiva rispetto a quella passiva per 5 cinque dei sei pazienti. Vengono discusse le implicazioni dei risultati ottenuti.