Abstract/Sommario: Il muoversi, in senso fisico e virtuale, caratterizza l’esperienza professionale di ogni operatore sociale. Ci si muove per andare a casa degli utenti, per le riunioni con altri servizi, da una stanza all’altra del proprio ente per incontrare i colleghi e i superiori. Questo articolo esamina il lavoro sociale secondo la prospettiva del «paradigma delle nuove mobilità», che sta portando alla ribalta della teoria sociale l’interesse per i flussi di persone, oggetti, informazioni e pratic ...; [Leggi tutto...]
Il muoversi, in senso fisico e virtuale, caratterizza l’esperienza professionale di ogni operatore sociale. Ci si muove per andare a casa degli utenti, per le riunioni con altri servizi, da una stanza all’altra del proprio ente per incontrare i colleghi e i superiori. Questo articolo esamina il lavoro sociale secondo la prospettiva del «paradigma delle nuove mobilità», che sta portando alla ribalta della teoria sociale l’interesse per i flussi di persone, oggetti, informazioni e pratiche, ma anche per la velocità e il ritmo, la complessità, le metafore della «liquidità». Comprendere la natura mobile del lavoro sociale consente di dare una rappresentazione molto più fedele delle sue pratiche, dei modi e dei contesti in cui prendono forma e vengono vissute dagli utenti e dagli operatori, dei rischi e delle opportunità che in esse si annidano.
Abstract/Sommario: Negli Stati Uniti, nonostante la normativa promuova l’inserimento lavorativo, la maggioranza delle persone con disabilità intellettiva frequenta centri di lavoro protetto. Questo articolo analizza se tale divario fra politiche e pratiche possa essere dovuto, almeno parzialmente, a una mancanza di interesse da parte delle persone disabili e delle loro famiglie per l’ingresso nel mercato generale del lavoro. L’articolo si basa su una ricerca che ha coinvolto disabili, familiari e operato ...; [Leggi tutto...]
Negli Stati Uniti, nonostante la normativa promuova l’inserimento lavorativo, la maggioranza delle persone con disabilità intellettiva frequenta centri di lavoro protetto. Questo articolo analizza se tale divario fra politiche e pratiche possa essere dovuto, almeno parzialmente, a una mancanza di interesse da parte delle persone disabili e delle loro famiglie per l’ingresso nel mercato generale del lavoro. L’articolo si basa su una ricerca che ha coinvolto disabili, familiari e operatori. La maggioranza riterrebbe più opportuna un’attività retribuita all’esterno dei laboratori, o per lo meno sarebbe disposta a prendere in considerazione tale possibilità. Inoltre, la maggioranza pensa che le persone con disabilità intellettiva sarebbero in grado, con un eventuale supporto, di affrontare un lavoro all’esterno dei centri.
Abstract/Sommario: La partecipazione è un’idea attorno alla quale è possibile rilanciare e potenziare l’umanità e la razionalità dei malati mentali, contrastando le dinamiche disumanizzanti che agiscono ancora dentro molte istituzioni socio-sanitarie convenzionali, anche se non si tratta più di istituzioni totali. Parlare di partecipazione, però, richiede una adeguata attrezzatura concettuale. Per un servizio istituzionale, «partecipazione» vuol dire aprirsi a estranei, fare accedere alla gestione person ...; [Leggi tutto...]
La partecipazione è un’idea attorno alla quale è possibile rilanciare e potenziare l’umanità e la razionalità dei malati mentali, contrastando le dinamiche disumanizzanti che agiscono ancora dentro molte istituzioni socio-sanitarie convenzionali, anche se non si tratta più di istituzioni totali. Parlare di partecipazione, però, richiede una adeguata attrezzatura concettuale. Per un servizio istituzionale, «partecipazione» vuol dire aprirsi a estranei, fare accedere alla gestione persone che non sono incardinate nel servizio stesso: è possibile fare ciò? Quali rischi e quali vantaggi ci si può aspettare, soprattutto nel clima attuale del managerialismo liberista, il quale, a parte la retorica sulla libertà di scelta dei consumatori, va in direzione contraria alla partecipazione, ossia verso una proceduralizzazione sempre più stretta?