Abstract/Sommario: La maggioranza dei bambini con disturbo dello spettro acustico ricevono trattamenti per 48 ore o più nelle unità speciali pediatriche inglesi e la politica attuale del programma per lo screening uditivo neonatale prevede che i bambini ammessi a questi servizi devono essere sottoposti allo screening uditivo con emissioni otoacustiche registrate con evacati insieme alle risposte audiometriche cerebrali automatiche, al fine di identificare i bambini con problemi e le loro condizioni. Ques ...; [Leggi tutto...]
La maggioranza dei bambini con disturbo dello spettro acustico ricevono trattamenti per 48 ore o più nelle unità speciali pediatriche inglesi e la politica attuale del programma per lo screening uditivo neonatale prevede che i bambini ammessi a questi servizi devono essere sottoposti allo screening uditivo con emissioni otoacustiche registrate con evacati insieme alle risposte audiometriche cerebrali automatiche, al fine di identificare i bambini con problemi e le loro condizioni. Questo gruppo di bambini potrebbe essere preso in considerazione per l'impianto cocleare e le risposte potrebbero incidere sulla valutazione dell'opportunità o no della riabilitazione uditiva e del trattamento dopo l'intervento. Gli autori riportano due casi di bambini non inseriti nelle unità speciali, ma con deficit uditivo rispondente ai criteri per il trattamento. Dall'impianto cocleare hanno ottenuto scarsi risultati e gli autori ipotizzano che la valutazione audiometrica della risposta elettrocorticale vada fatta prima dell'intervento al fine di poter valutare i possibili vantaggi per la comprensione ed emissione del linguaggio.
Abstract/Sommario: Gli evocati uditivi corticali sono considerati equivalenti ai valori forniti da quelli elettrrofisiologici ottenuti con l'audigramma dei toni puri e possono essere utilizzati per valutare le conseguenze funzionali della perdita uditiva e per l'adattamento alle protesi acustiche. Gli autori hanno voluto confrontare le condizione uditive centrali di bambini senza problemi di udito con quelli di bambini protesizzati utilizzando i potenziali evocati uditivi corticali. Sono stati convolti n ...; [Leggi tutto...]
Gli evocati uditivi corticali sono considerati equivalenti ai valori forniti da quelli elettrrofisiologici ottenuti con l'audigramma dei toni puri e possono essere utilizzati per valutare le conseguenze funzionali della perdita uditiva e per l'adattamento alle protesi acustiche. Gli autori hanno voluto confrontare le condizione uditive centrali di bambini senza problemi di udito con quelli di bambini protesizzati utilizzando i potenziali evocati uditivi corticali. Sono stati convolti nello studio 56 bambini con differenti condizioni uditive e divisi in gruppi e sottogruppi secondo determinate caratteristiche. Sono stati presi in considerazione i valori ottenuti con la valutazione audiologica e i potenziali ottenuti con risposte al linguaggio o ai toni. I dati emersi dal confronto hanno evidenziato una marcata differenza tra quanti già utilizzano una protesi acustica e gli altri. Il tono o la voce nei potenzialil evocati possono essere utilizzati per la valutazione della soglia in bambini con un alto grado di consistenza tra le diverse sequenze. La protesi possono influire sulla elaborazione corticale di stimoli semplici o complessi.
Abstract/Sommario: La sigla SSNHL indica la sindrome caratterrizzata dalla rapida perdita dell'udito che si manifesta in modo repentino ed improvviso, a volte anche con esiti di sordità bilaterale. Si tratta di una patologia relativamente rara che si accompagna spesso a problemi vestibolari, a tinnito e vertigini. L'imprevedibilità della sua insorgenza determina il problema di come comunicare a questi pazienti la prognosi. Gli autori avevano in precedenza organizzato una indagine con intervista semistrut ...; [Leggi tutto...]
La sigla SSNHL indica la sindrome caratterrizzata dalla rapida perdita dell'udito che si manifesta in modo repentino ed improvviso, a volte anche con esiti di sordità bilaterale. Si tratta di una patologia relativamente rara che si accompagna spesso a problemi vestibolari, a tinnito e vertigini. L'imprevedibilità della sua insorgenza determina il problema di come comunicare a questi pazienti la prognosi. Gli autori avevano in precedenza organizzato una indagine con intervista semistrutturata per conoscere le modalità con cui sono stati informati alcuni pazienti e in queste pagine affrontano alcuni aspetti generali di tipo etico e legale emersi. Tre o quattro degli intervistati hanno lamentato che sia medici di famiglia che specialisti hanno fornito prognosi con false aspettative, mentre molti intervistati sono risultati discordanti sul tipo di informazioni disposti a ricevere. Gli autori concludono che, sebbene le informazioni improntate sull'ottimismo diano benefici immediati ai pazienti, è preferibile fornire dati completi ed onesti a vantaggio del processo di accettazione e nel rispetto dell'etica e della legalità.