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Abstract/Sommario: Studi comportamentali indicano che il deficit da percezioni uditiva possono causare difficoltà nel linguaggio come si rilevano in molti bambini con disturbi linguistici, ma non ci sono studi oggettivi che abbiano valutato la relazione tra processi uditivi periferici e comprensione della parola in questi bambini. Gli autori hanno preso in considerazione le emissioni otoacustiche evocate e la loro soppressione in risposta a stimoli acustici controlaterali in bambini con disturbi uditivi. ...; [Leggi tutto...] Studi comportamentali indicano che il deficit da percezioni uditiva possono causare difficoltà nel linguaggio come si rilevano in molti bambini con disturbi linguistici, ma non ci sono studi oggettivi che abbiano valutato la relazione tra processi uditivi periferici e comprensione della parola in questi bambini. Gli autori hanno preso in considerazione le emissioni otoacustiche evocate e la loro soppressione in risposta a stimoli acustici controlaterali in bambini con disturbi uditivi. I dati ottenuti confrontati con un gruppo di controllo hanno indicato che non esistono problemi di processi uditivi periferici nei bambini con disturbo specifico del linguaggio.

Abstract/Sommario: Gli autori presentano gli esiti di uno studio epidemiologico condotto nel Regno Unito su di un campione di 2000 bambini con disturbi uditivi e dei quali 400 avevano l'impianto cocleare. Coinvolgendo genitori e insegnanti per la rilevazione della condizione uditiva è stato possibile constatare come età, livello uditivo, periodo d'insorgenza, stato socio-economico e compresenza di altre disabilità fossero variabili che incidessero nelle abilità. L'indagine statistica tra le variabili ha ...; [Leggi tutto...] Gli autori presentano gli esiti di uno studio epidemiologico condotto nel Regno Unito su di un campione di 2000 bambini con disturbi uditivi e dei quali 400 avevano l'impianto cocleare. Coinvolgendo genitori e insegnanti per la rilevazione della condizione uditiva è stato possibile constatare come età, livello uditivo, periodo d'insorgenza, stato socio-economico e compresenza di altre disabilità fossero variabili che incidessero nelle abilità. L'indagine statistica tra le variabili ha permesso di rilevare che l'impianto cocleare era positivamente correlato a benefici uditivi e del linguaggio, ma non al rendimento scolastico e alla qualità della vita. I bambini più avvantaggiati sono risultati quelli che avevano l'impianto da più lungo tempo e che avevano avuto l'operazione in età precoce.

Abstract/Sommario: L'impianto cocleare presenta problemi di costo sanitario elevato e gli autori hanno condotto una ricerca su 400 bambini inglesi impiantati per confrontare questi costi con quelli della loro educazione da bambini sordi. Valutando tra i €15.000 e €40.000 il costo della loro educazione in 12 anni, gli autori dimostrano che l'impianto cocleare è economicamente vantaggioso ed in grado di migliorare il rendimento scolastico.

Abstract/Sommario: Un recente studio indica che anomalie dei processi uditivi erano presenti in 1576 anziani che facevano parte di una ricerca epidemiologica australiana. Gli autori presentano una loro indagine mirata a rilevare le variabili collegate a questo problema e quali differenze fossero più significative. Sono state rilevati aumenti in relazione all'età, alla decodifica del linguaggio, alla parola pronunciata nel rumore e al sesso. Infatti negli uomini il problema si presenta il doppio delle don ...; [Leggi tutto...] Un recente studio indica che anomalie dei processi uditivi erano presenti in 1576 anziani che facevano parte di una ricerca epidemiologica australiana. Gli autori presentano una loro indagine mirata a rilevare le variabili collegate a questo problema e quali differenze fossero più significative. Sono state rilevati aumenti in relazione all'età, alla decodifica del linguaggio, alla parola pronunciata nel rumore e al sesso. Infatti negli uomini il problema si presenta il doppio delle donne. Gli autori avanzano alcune considerazioni sul fatto che questo problema venga sottostimato.

Abstract/Sommario: Gli autori presentano una ricerca condotta sull'apporto che la pelle temporale e frontale può dare nella comprensione del linguaggio in rumore o senza alle persone con impianto cocleare. I risultati raccolti applicando elettrodi sulla pelle hanno permesso di rilevare l'attività positiva della pelle nella rilevazione delle parole, ma solo a determinate condizioni. Gli autori offrono alcune indicazioni su come ottimizzare l'uso dell'impianto in base a questi dati.