Abstract/Sommario: Un mio racconto sulla situazione dei servizi sociali oggi, vista dal punto di vista più dell’uomo che non del professionista assistente sociale, potrebbe cominciare più o meno nel modo seguente...Quando alla sera torni a casa talmente tanto stanco che non vedi l’ora di poterti buttare cinque minuti sul divano, e sei ancora fuori della porta e provi ad aprirla, ma non ci riesci e non ne capisci il motivo, fino a quando non ti accorgi che la chiave con la quale cerchi di aprire la porta ...; [Leggi tutto...]
Un mio racconto sulla situazione dei servizi sociali oggi, vista dal punto di vista più dell’uomo che non del professionista assistente sociale, potrebbe cominciare più o meno nel modo seguente...Quando alla sera torni a casa talmente tanto stanco che non vedi l’ora di poterti buttare cinque minuti sul divano, e sei ancora fuori della porta e provi ad aprirla, ma non ci riesci e non ne capisci il motivo, fino a quando non ti accorgi che la chiave con la quale cerchi di aprire la porta di casa è quella dell’ufficio... Forse è ora di andare in ferie. quindi persino diseducativo. Il sovraccarico di situazioni problematiche e tensioni, che si vivono quotidianamente nelle organizzazioni dei servizi sociali, portano spesso gli operatori a forme di autodifesa che permettono di proseguire «alla meno peggio» il proprio lavoro, all’interno di un vortice raramente concede qualche sosta. Ecco quindi che si fa ricorso soprattutto nei servizi pubblici, alla questione delle competenze del proprio ente d’appartenenza.