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Abstract/Sommario: È stato ripetutamente dimostrato come l'allele E4 dell'apolipoproteina E (§APOE) sia associato allo sviluppo della malattia di Alzheimer. Abbiamo studiato la sua potenziale rilevanza nell'esito della riabilitazione neuropsicologica dell'ictus cerebrale e del trauma cranico in 39 adulti con danno cerebrale (età media al momento del danno cerebrale 33,3 anni, da 16 a 56 anni). A tal fine è stato utilizzato un questionario compitalo da ogni soggetto cerebroleso e da un suo stretto familia ...; [Leggi tutto...] È stato ripetutamente dimostrato come l'allele E4 dell'apolipoproteina E (§APOE) sia associato allo sviluppo della malattia di Alzheimer. Abbiamo studiato la sua potenziale rilevanza nell'esito della riabilitazione neuropsicologica dell'ictus cerebrale e del trauma cranico in 39 adulti con danno cerebrale (età media al momento del danno cerebrale 33,3 anni, da 16 a 56 anni). A tal fine è stato utilizzato un questionario compitalo da ogni soggetto cerebroleso e da un suo stretto familiare, relativo al funzionamento fisico, cognitivo, emotivo e sociale (EBIQ).

Abstract/Sommario: L'AAMR nel 1994 con il DSM-IV ha ridefinito l'Autismo, ben differenziato dal Ritardo mentale (RM), ponendo fine alla gran confusione in materia. La ricostruzione storica, operata in questo articolo del dibattito scientifico che ha portato a tali conclusioni evidenzia i vizi di fondo che hanno influenzato per molto tempo la discussione. Oggi RM e autismo sono considerato come due disturbi indipendenti. La ricerca attuale tende a chiarire proprio tale differenze qualitative, cercando di ...; [Leggi tutto...] L'AAMR nel 1994 con il DSM-IV ha ridefinito l'Autismo, ben differenziato dal Ritardo mentale (RM), ponendo fine alla gran confusione in materia. La ricostruzione storica, operata in questo articolo del dibattito scientifico che ha portato a tali conclusioni evidenzia i vizi di fondo che hanno influenzato per molto tempo la discussione. Oggi RM e autismo sono considerato come due disturbi indipendenti. La ricerca attuale tende a chiarire proprio tale differenze qualitative, cercando di contribuire ad una migliore descrizione e valutazione della grande varietà di quadri clinici che la persona con Autismo presenta in tutte le epoche della sua vita.

Abstract/Sommario: Il presente lavoro si propone partendo da cenni storici sul concetto di acalculia, di ripercorrere i principali contributi attraverso cui il calcolo ha acquistato una propria autonomia rispetto ad altre funzioni cognitive. Viene presentato il modello cognitivo proposto da McCloskey e collaboratori (1985) e le ipotesi correnti sul sistema dei numeri e del calcolo, formulare in prevalenza per spiegare le prestazioni dei pazienti. Inoltre viene descritta una batteria di valutazione della ...; [Leggi tutto...] Il presente lavoro si propone partendo da cenni storici sul concetto di acalculia, di ripercorrere i principali contributi attraverso cui il calcolo ha acquistato una propria autonomia rispetto ad altre funzioni cognitive. Viene presentato il modello cognitivo proposto da McCloskey e collaboratori (1985) e le ipotesi correnti sul sistema dei numeri e del calcolo, formulare in prevalenza per spiegare le prestazioni dei pazienti. Inoltre viene descritta una batteria di valutazione della conoscenza dei numeri e del calcolo con lo scopo di sottolineare la necessità di strumenti che premettano di formulare un'ipotesi dettagliata del funzionamenti di quel dominio e consentono di spiegare le prestazioni dei pazienti.

Abstract/Sommario: L'articolo analizza il possibile ruolo della neuropsicologia cognitiva nella riabilitazione neuropsicologica. I punti specificamente considerati comprendono: le condizioni dei sistemi alternativi che possono sostituirsi ad uno danneggiato; l'eventuale efficacia del trattamento diretto; l'acquisizione e l'applicazione intenzionale di nuove modalità.

Abstract/Sommario: Con questo lavoro, attraverso un esame della normativa assistenziale e previdenziale vigente oggi in Italia (legge del 5 febbraio 1992, n. 104; legge dell'8 novembre 2000, n. 328), si vuole evidenziare come le difficoltà valutative, per quanto concerne la valutazione delle condizioni di bisogno che danno diritto a prestazioni assistenziali e previdenziali, siano presenti soprattutto nell'ambito dei disturbi intellettivi o della sofferenza psichica. Si propongono infine delle modalità v ...; [Leggi tutto...] Con questo lavoro, attraverso un esame della normativa assistenziale e previdenziale vigente oggi in Italia (legge del 5 febbraio 1992, n. 104; legge dell'8 novembre 2000, n. 328), si vuole evidenziare come le difficoltà valutative, per quanto concerne la valutazione delle condizioni di bisogno che danno diritto a prestazioni assistenziali e previdenziali, siano presenti soprattutto nell'ambito dei disturbi intellettivi o della sofferenza psichica. Si propongono infine delle modalità valutative più specifiche per tale ambito tali altresì da prevedere il concorso di persone con competenze aperte a più ambiti scientifici, non solo a quelli di natura prettamente sanitaria.