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Abstract/Sommario: Recenti studi sui sottogruppi del DSM-IV per l'iperattività e disturbo dell'attenzione hanno dimostrato che esistono differenze riportabili ad aspetti demografici, abilità funzionali e compresenza di altri disturbi infantili. Gli autori hanno voluto indagare in tal senso prendendo in considerazione i deficit neuropsicologici come la vigilanza e l'inibizione.

Abstract/Sommario: L'abilità di gestire le espressioni emotive è fondamentale nel processo di socializzazione e integrazione. Gli autori hanno preso in esame la carenza di abilità nelle espressioni e paura e tristezza facciali nei bambini con problemi psicopatici. A tal proposito un gruppo di questi soggetti diagnosticati con tendenze psicopatiche utilizzando il Psychopathy Screening Device, e un gruppo di controllo sono stati osservati durante la visione di un film in relazione alle loro espressioni fac ...; [Leggi tutto...] L'abilità di gestire le espressioni emotive è fondamentale nel processo di socializzazione e integrazione. Gli autori hanno preso in esame la carenza di abilità nelle espressioni e paura e tristezza facciali nei bambini con problemi psicopatici. A tal proposito un gruppo di questi soggetti diagnosticati con tendenze psicopatiche utilizzando il Psychopathy Screening Device, e un gruppo di controllo sono stati osservati durante la visione di un film in relazione alle loro espressioni facciali di tristezza, dolore, paura, disgusto e gioia. È emerso che questi bambini necessitavano più tempo e sollecitazioni per riconoscere le diverse espressioni e non confondere i diversi sentimenti espressi.

Abstract/Sommario: Il disturbo dell'attenzione e l'iperattività è stato soprattutto individuato in bambini istituzionalizzati e gli autori ipotizzano che tale sindrome potrebbe essere individuata in un quadro di deprivazione. Per verificare questo gli autori hanno condotto una ricerca su bambini adottati in Inghilterra e un gruppo di controllo della Romania. I dati raccolti suggeriscono che tale sindrome può essere inquadrata come deprivazione, ma le differenze individuate nei vari soggetti suggeriscono ...; [Leggi tutto...] Il disturbo dell'attenzione e l'iperattività è stato soprattutto individuato in bambini istituzionalizzati e gli autori ipotizzano che tale sindrome potrebbe essere individuata in un quadro di deprivazione. Per verificare questo gli autori hanno condotto una ricerca su bambini adottati in Inghilterra e un gruppo di controllo della Romania. I dati raccolti suggeriscono che tale sindrome può essere inquadrata come deprivazione, ma le differenze individuate nei vari soggetti suggeriscono anche aspetti clinici diversi.

Abstract/Sommario: Gli autori presentano uno studio condotto su adolescenti tra i 12 e 19 anni e diagnosticati con deficit dell'attenzione e iperattività o con disturbo oppositivo. Sono state analizzate le loro competenze funzionali esecutive in relazione al tempo e alla continuità. Si riportano i dati ottenuti elaborati con l'analisi fattoriale sulla memoria di lavoro e sul tempo di esecuzione.

Abstract/Sommario: Per valutare l'influenza di genitori sugli aspetti ansiosi dei figli gli autori hanno condotto una ricerca nel tentativo di chiarire due elementi contraddittori rilevati da precedenti ricerche. Infatti secondo alcuni studi i bambini manifestavano incrementi di ansia dopo interazioni con i genitori, mentre altri studi non hanno rilevato tale correlazione.

Abstract/Sommario: Gli autori hanno somministrato il test Five Minute Speech Sample Expressed Emotion a genitori di giovani depressi e non depressi con deficit dell'attenzione e iperattività, per verificare se tale strumento sia in grado di individuare anche fattori di rischio di depressione. I dati ottenuti conforterebbero l'ipotesi che alcune emozioni espresse dalla madre siano correlate a fattori di rischio di depressioni nei giovani.

Abstract/Sommario: Sono state prese in considerazioni alcune modalità relazionali tra genitori e adolescenti diagnosticati con deficit dell'attenzione e iperattività o disturbo oppositivo. Sono emerse indicazioni interessanti sulla caratteristica dei conflitti e sui diversi ruoli genitoriali. Il controllo effettuato al termine dello studio ha fatto emergere alcune modificazioni da parte dei genitori nella relazione, ma nessun cambiamento nei disturbi manifestati dai figli.

Abstract/Sommario: Molti studi hanno preso in considerazione la relazione tra comportamento aggressivo e influenza dei fratelli, mettendo in risalto come i comportamenti problematici siano più intensi e frequenti. Gli autori hanno preso in esame queste ricerche per individuare i punti deboli e i limiti. In particolare hanno confrontato i dati disponibili con gruppi di controllo e con analisi multivariate. I dati ottenuti hanno evidenziato la relazione tra questi comportamenti e il livello di conflittuali ...; [Leggi tutto...] Molti studi hanno preso in considerazione la relazione tra comportamento aggressivo e influenza dei fratelli, mettendo in risalto come i comportamenti problematici siano più intensi e frequenti. Gli autori hanno preso in esame queste ricerche per individuare i punti deboli e i limiti. In particolare hanno confrontato i dati disponibili con gruppi di controllo e con analisi multivariate. I dati ottenuti hanno evidenziato la relazione tra questi comportamenti e il livello di conflittualità tra fratelli.

Abstract/Sommario: Una ricerca condotta con adolescenti diagnosticati con tendenze psicopatiche e un gruppo di controllo, per individuare particolarità di funzionamento della corteccia cerebrale. I partecipanti sono stati sottoposti ad alcune valutazioni di elaborazione cognitiva tramite il computer e gli autori presentano i risultati ottenuti.