Abstract/Sommario: La prima sezione del fascicolo tratta due argomenti molto attuali: l'encefalopatia spongiforme bovina (la cosiddetta malattia della "mucca pazza") e i cibi geneticamente modificati. Gli articoli della seconda e terza sezione sono invece di argomento più specificamente clinico: trattano infatti, rispettivamente, della neuropatologia dei disturbi alimentari e della psicopatologia ad essi relativa. Il lettore si chiederà forse qual è il tema comune sotteso ai disturbi alimentari, alla mal ...; [Leggi tutto...]
La prima sezione del fascicolo tratta due argomenti molto attuali: l'encefalopatia spongiforme bovina (la cosiddetta malattia della "mucca pazza") e i cibi geneticamente modificati. Gli articoli della seconda e terza sezione sono invece di argomento più specificamente clinico: trattano infatti, rispettivamente, della neuropatologia dei disturbi alimentari e della psicopatologia ad essi relativa. Il lettore si chiederà forse qual è il tema comune sotteso ai disturbi alimentari, alla malattia della "mucca pazza" e ai cibi geneticamente modificati. Allo stesso modo, l'associazione fra i disturbi di alimentazione della prima infanzia e l'anoressia e la bulimia nell'adolescenza può non essere del tutto chiara. Il filo conduttore che accomuna queste tematiche così eterogenee è la prospettiva "trasversale" con cui sono state trattate: vengono infatti presi in considerazione fattori che, sia sotto forma di patologia che di rischio, possono attentare alla salute. Ciò sulla base del principio che ogni proposta clinica o scientifica dovrebbe fondarsi non solo su una logica di efficacia, ma anche sulla considerazione e sulla tutela del benessere della persona.
Abstract/Sommario: Gli autori hanno preso in considerazione l'aspetto nutrizionale in due gruppi di bambini con spasticità cerebrale non degenerativa e alimentati oralmente. Il primo gruppo non era sottoposto a trattamento per complicazioni orofaringee o da riflusso, mentre il secondo gruppo era in terapia farmacologica o chirurgica. I due gruppi sono stati trattati per 36 mesi senza una dieta specifica e hanno mostrato maggiore recezione energetica. I dati ottenuti possono offrire spunti per una gestion ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno preso in considerazione l'aspetto nutrizionale in due gruppi di bambini con spasticità cerebrale non degenerativa e alimentati oralmente. Il primo gruppo non era sottoposto a trattamento per complicazioni orofaringee o da riflusso, mentre il secondo gruppo era in terapia farmacologica o chirurgica. I due gruppi sono stati trattati per 36 mesi senza una dieta specifica e hanno mostrato maggiore recezione energetica. I dati ottenuti possono offrire spunti per una gestione funzionale dell'alimentazione in soggetti con spasticità di origine cerebrale.