Abstract/Sommario: Il lavoro, partendo da una definizione del termine "flusso", esamina gli aspetti quali-quantitativi della fluenza e descrive il percorso ontogenico per il raggiungimento di una determinata regolarità di fluenza. Viene poi fatta una distinzione tra i termini disfluenza e disfemia. Successivamente vengono elencate e descritte le disfluenze considerate in foniatria e in logopedia ed i punti critici delle stesse. Nella seconda parte, gli autori danno una definizione di balbuzie e propongon ...; [Leggi tutto...]
Il lavoro, partendo da una definizione del termine "flusso", esamina gli aspetti quali-quantitativi della fluenza e descrive il percorso ontogenico per il raggiungimento di una determinata regolarità di fluenza. Viene poi fatta una distinzione tra i termini disfluenza e disfemia. Successivamente vengono elencate e descritte le disfluenze considerate in foniatria e in logopedia ed i punti critici delle stesse. Nella seconda parte, gli autori danno una definizione di balbuzie e propongono uno schema che mette in rapporto età e prevalenza. Lo schema successivo è relativo alle correlazioni esistenti tra fattori predisponesti, fattori scatenanti e il sintomo disfluenza di cui viene descritta l'evoluzione.
Abstract/Sommario: Gli approcci di valutazione e di intervento per il trattamento del comportamento problematico devono essere globali, in modo da essere effettivamente e completamente applicati all'interno della comunità. Per andare incontro alle necessità di valutazione, gli autori hanno sviluppato una strategia divisa in 3 parti: descrizione (intervista seguita dall'osservazione diretta), categorizzazione (aggregazione di istanze comportamentali problematiche in gruppi tematici, ognuno caratterizzato ...; [Leggi tutto...]
Gli approcci di valutazione e di intervento per il trattamento del comportamento problematico devono essere globali, in modo da essere effettivamente e completamente applicati all'interno della comunità. Per andare incontro alle necessità di valutazione, gli autori hanno sviluppato una strategia divisa in 3 parti: descrizione (intervista seguita dall'osservazione diretta), categorizzazione (aggregazione di istanze comportamentali problematiche in gruppi tematici, ognuno caratterizzato da una funzione specifica) e verifica (manipolazione di parametri situazionali per verificare l'accuratezza dei dati dell'assessment). Gli autori mostrano in che modo un intervento incentrato sulla comunità deve richiedere dei cambiamenti nelle pratiche di valutazione e nelle strategie di intervento ed una ridefinizione dei risultati positivi tale da includere il cambiamento dello stile di vita e delle aspettative di vita.
Abstract/Sommario: La terapia del disturbo autistico si è basata finora sull'utilizzazione di antipsicotici "tipici" che presentano frequenti effetti indesiderati e una scarsa efficacia sulla sintomatologia negativa. Gli antipsicotici "atipici", invece, sono in grado di incidere tanto sulla sintomatologia negativa che su quella positiva, con una minore presenza di effetti collaterali. Il risperidone è un antipsicotico che presenta un profilo farmacodinamico notevolmente diverso da quello degli antipsicot ...; [Leggi tutto...]
La terapia del disturbo autistico si è basata finora sull'utilizzazione di antipsicotici "tipici" che presentano frequenti effetti indesiderati e una scarsa efficacia sulla sintomatologia negativa. Gli antipsicotici "atipici", invece, sono in grado di incidere tanto sulla sintomatologia negativa che su quella positiva, con una minore presenza di effetti collaterali. Il risperidone è un antipsicotico che presenta un profilo farmacodinamico notevolmente diverso da quello degli antipsicotici tipici caratterizzato da un'azione di blocco tanto sui recettori 5HT2 quanto su quelli D2.
Abstract/Sommario: L'apprendimento è sicuramente facilitato da un ambiente che fornisce una certo eterocontrollo, ma è importante che gli adulti si sforzino di delegare progressivamente al bambino il controllo dei propri comportamenti: più un individuo agisce in base alle proprie esigenze ed alla disponibilità dell'ambiente, più le sue abilità saranno funzionali ed utili. La riduzione della presenza e del controllo dell'adulto va programmata, esattamente come vengono previsti gli altri aspetti operativi ...; [Leggi tutto...]
L'apprendimento è sicuramente facilitato da un ambiente che fornisce una certo eterocontrollo, ma è importante che gli adulti si sforzino di delegare progressivamente al bambino il controllo dei propri comportamenti: più un individuo agisce in base alle proprie esigenze ed alla disponibilità dell'ambiente, più le sue abilità saranno funzionali ed utili. La riduzione della presenza e del controllo dell'adulto va programmata, esattamente come vengono previsti gli altri aspetti operativi (ambiente, materiali, stimoli, suggerimenti, rinforzatori, tempi, criterio di padronanza) del processo educativo, e facilitata attraverso opportune strategie (self-instruction, problem solving, role playing, rational emotive therapy, tutoring, self-control). La riduzione dell'aiuto esterno, è un elemento necessario se si desidera che il bambino non si limiti ad apprendere sequenze automatiche, ripetitive e di poca utilità pratica. Inoltre, lavorando sull'autodeterminazione, si favoriscono due processi fondamentali: la generalizzazione e il mantenimento.