Abstract/Sommario: Il titolo richiama i termini di A. Canevaro in "I bambini che si perdono nel bosco", Firenze, La Nuova Italia, 1976., nel quale la scuola viene paragonata al bosco degli orchi nel quale i bambini sono fuori-gioco ed estranei per le frequenti tagliole pedagogiche. La scuola viene giudicata negativa per la sua filosofia meritocratica che legalizza le diversità e i deficit di partenza. I bambini più deboli, quelli con disagio, non potranno inoltrarsi nel fitto bosco della scuola con la va ...; [Leggi tutto...]
Il titolo richiama i termini di A. Canevaro in "I bambini che si perdono nel bosco", Firenze, La Nuova Italia, 1976., nel quale la scuola viene paragonata al bosco degli orchi nel quale i bambini sono fuori-gioco ed estranei per le frequenti tagliole pedagogiche. La scuola viene giudicata negativa per la sua filosofia meritocratica che legalizza le diversità e i deficit di partenza. I bambini più deboli, quelli con disagio, non potranno inoltrarsi nel fitto bosco della scuola con la valida scorta di sassolini bianchi, ma solo con poche briciole (gesti, suoni, corporeità) e non potranno recuperare la propria identità culturale.